Il pane: attenti a non sprecarlo…

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Uno degli elementi che più è andato soggetto a credulità e credenze è il pane, alimento base, il cibo assoluto come lo chiama Camporesi.

Prima regola universalmente diffusa in tutto l’occidente è: non sprecare il pane. Buttarlo via sarebbe  un grave gesto, destinato a condurre chi lo commette alla povertà. Infatti il pane è il “corpo di Cristo” e pertanto è indubbio che questo prodotto, al di là del ruolo nutritivo, svolge soprattutto un ruolo sacro.

Si consiglia anche di non rovesciare una forma di pane per tagliarlo, poiché questa azione determinerebbe una prossima malattia del capofamiglia.

Una pagnotta trovata bucata è presagio di morte. Il pane utilizzato per il pranzo di Natale non diventerà mai raffermo, infatti sarebbe consigliabile conservarne alcune parti che potranno essere utilizzate come medicina dotata di straordinarie potenzialità per numerose malattie. In moltissime zone di campagna e di montagna, vedendo passare qualcuno con una pagnotta di pane bianco si pensava, fino agli anni ‘50 del 900, che avesse una puerpera, un bambino malato o un moribondo in casa, proprio perché il pane bianco, considerato “da signori” era molto raro sulle tavole dei contadini, che invece erano soliti cibarsi di pane scuro, ottenuto con farina di fave, di castagne, di ghiande e di cereali minori. A questo proposito ricordiamo anche che l’avena era considerata un cereale ” per soli uomini” in quanto si pensava contribuisse ad aumentare la forza fisica e non era il caso che le donne ne mangiassero, altrimenti avrebbero potuto ribellarsi al marito. Eppure il pane di avena era considerato di bassa qualità, pesante, sgradevole come gusto e abbastanza difficile da conservare.

Gli abitanti delle zone rurali raramente compravano il pane, delegavano il compito di impastare e portare al forno le grosse pagnotte alle donne. Si credeva però che una donna mestruata non potesse toccare il lievito, perché lo avrebbe inacidito. Inoltre sulle pagnotte era necessario tracciare un segno di croce per proteggere questo cibo necessario alla sopravvivenza dalle influenze nefaste delle streghe. Difficilmente il pane veniva consumato fresco: per buona parte del medioevo la classe medica sosteneva che il pane raffermo è più digeribile di quello appena sfornato.

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