DOCG Chianti
Scritto da vinoway | Pubblicato in DOCG
Il Chianti è forse il vino Italiano più conosciuto che evoca il tradizionale fiasco impagliato. Vino che vanta una tradizione secolare. Fu l’enologo Bettino Ricasoli nel 1800 colui che formalizzò le tecniche enologieche e vitivinicole da applicare per produrre questo vino, in particolare stabilì i vitigni da utilizzare: sangiovere, canaiolo e trabbiano toscano.
La zona di produzione del Chianti DOCG è molto estesa, ma sostanzialmente corrisponde a tutta la Toscana centrale, e ricade completamente nel territorio delle provincie di Arezzo, Firenze, Pisa, Pistoia, Prato e Siena.
Sono idonei alla coltivazione le aree collinari di giacitura ed orientamento adatti, i cui terreni, situati ad un’altitudine non superiore a metri 700 m s.l.m., sono costituiti in prevalenza da substrati arenacei, calcareomarnosi, da scisti argillosi e da sabbia.
Le uve vengono selezionate attentamente e la vinificazione è fatta in modo accurato per assicurare una ottima predisposizione all’affinamento.
L’area di produzione è, inoltre, ulteriormente divisa in numerose sottozone alle quali corrispondono altrettanti vini, che sebbene rispondano allo stesso disciplinare, hanno spesso caratteristiche diverse soprattutto in dipendenza dalle peculiarità morfologiche e geologiche del terreno: Colli Aretini, Colli Fiorentini, Colli Senesi, Colline Pisane, Montalbano, Rufina, Montespertoli.
Il Chianti DOCG è il prodotto della vinificazione di un uvaggio complesso e composito, composto da Sangiovese per almeno il 75%, Canaiolo nero per non oltre il 10% e Trebbiano Toscano e Malvasia del Chianti, singolarmente o congiuntamente, non oltre il 10%. A queste si possono aggiungere anche uve da altri vitigni, raccomandati ed autorizzati per la zona di produzione entro i seguenti limiti: ogni vitigno non può essere presente in misura superiore al 10%, ed insieme non devono superare il 15% per il vino Chianti DOCG; tale limite può raggiungere il 20% nel caso si indichi la sottozona di provenienza.
La vinificazione deve avvenire in base ai metodi tradizionali, anche ricorrendo, eventualmente, al “governo” all’uso toscano, che consiste in una lenta rifermentazione, avviata aggiungendo al mosto una percentuale di uve sottoposte ad un lieve appassimento, con lo scopo di favorire una maggiore rotondità e morbidezza del vino.
Per la produzione del Chianti “normale” si utilizza una particolare tecnica chiamata “governo alla toscana“,
che consiste nel porre il 10% delle uve ad appassire a parte (sangiovese, canaiolo e a volte trebbiano e malvasia) e poi, dopo opportuna pigiatura, addizionate al vino nuovo entro il mese di dicembre. A volte si effettua una seconda addizione in primavera (rigoverno) per ottenere un vino colorato, con bassa acidità e buona profumazione.
Il Chianti DOCG deve invecchiare in botti di legno per almeno tre mesi, che diventano sei per i vini prodotti nella sottozona di Montespertoli. Per i vini prodotti nelle sottozone Colli Fiorentini e Rufina e per il Chianti Superiore DOCG, il tempo di invecchiamento minimo previsto è di sei mesi in legno e di ulteriori tre mesi in bottiglia.
I vini provenienti dalle diverse sottozone differiscono inoltre per la gradazione alcolica minima: in generale il Chianti DOCG deve avere un titolo alcolometrico pari a 11,5% vol., tuttavia per le sottozone Colli Fiorentini, Montespertoli e Rufina e per la tipologia Superiore la gradazione alcolica minima è del 12% vol.
Per potersi fregiare della menzione riserva il Chianti DOCG deve invecchiare almeno due anni (tre mesi dei quali in bottiglia) ed avere una gradazione alcolica di almeno 12% vol.. Anche in questo caso, però, vi sono alcune differenze tra le sottozone: i vini originari dalle zone Colli Fiorentini e Rufina devono invecchiare almeno sei mesi in botti di legno e tre mesi in bottiglia, mentre i vini che fanno capo alle zone Colli Aretini, Colli Senesi, Colline Pisane, Montalbano e Montespertoli devono garantire un titolo alcolometrico pari ad almeno 12,5% vol.
Il Chianti DOCG è un eccellente vino che si presenta alla degustazione di un bel colore rosso rubino vivace, tendente al granato con l’invecchiamento, profumo intensamente vinoso, con chiare note di mammola, sottobosco, e frutti rossi e, con l’invecchiamento fine ed intenso, con note anche di spezie, legno e vaniglia. In bocca è corposo e leggermente tannico, dal sapore armonico, sapido ed asciutto, e tende ad acquistare col tempo caratteristiche maggiormente morbide e vellutate, acquisendo nel contempo ricchezza e complessità.
In tavola il Chianti si serve con i primi ed i secondi piatti a base di carne rossa, zuppe della tradizione contadina toscana (minestra di cavolo nero, ribollita, zuppa di fagioli, …), carni alla brace, salumi, funghi e formaggi stagionati.
DOCG Chianti:
- Colore:rosso rubino.
- Profumo:fruttato con sentori di marasca,sottobosco e viola mammola, con più pronunziato carattere di finezza nella fase di invecchiamento.
- Sapore:armonico, asciutto, sapido, leggermente tannico, che si affina col tempo al morbido vellutato.
- Abbinamenti:piatti di salumi, pollo alla diavola, trippa alla fiorentina, porchetta allo spiedo.
- Abbinamenti regionali:fiorentina, pecorino toscano.
Sottozone:
- Colli Fiorentini.
- Montalbano.
- Rufina.
- Montespertoli.
- Colli Aretini.
- Colline Pisane
- Colli Senesi.