Ansonica o Insolia
Scritto da vinoway | Pubblicato in vitigni
Il nome di questo vitigno sembra derivare da Ansoria, termine di origine francese (sorie), legato alla presenza normanna in Sicilia.
L’Ansonica, giunge in Sicilia già in epoca antica e si diffonde in Italia meridionale, in Sardegna e sull’Isola d’Elba. Viene ancora coltivato in modo sporadico sull’isola del Giglio ed in alcune zone del litorale toscano.
L’ipotesi più accreditata dice che l’Inzolia sarebbe il più antico vitigno autoctono siciliano; da qui, grazie alle navi mercantili greche, si sarebbe successivamente diffuso in altre regioni italiane e in particolare in Sardegna, nel Lazio, nella Toscana meridionale, sull’isola del Giglio e sull’Elba.
Altri studi, invece, si tratterebbe di un vitigno originario della Francia importato in Sicilia dai normanni in seguito all’occupazione dell’isola. In realtà, per il momento, questa seconda versione non ha ancora ottenuto importanti riscontri oggettivi.
Citato da Plinio con il nome di Irziola, detto dal volgo “Inzolia vranca” per distinguerlo dall’Inzolia nigra, viene descrtto anche da Cupani (1696) e da Sestini (1760).
Di recente è stata accertata, con metodi genetico-molecolari una forte affinità genetica con i vitigni Greci Rhoditis e Sideritis.
Sinonimi
Ansora, Insora, Anzonica, Insolia, Insolia di Palermo, Ansolica, ‘Nzolia, Zolia Bianca, Inselida, Ansolia, Uva del Giglio. Inzolia Imperiale corrisponde all’uva da tavola Regina bianca o Pergolana.
Zone di coltivazione
Sicilia, Isola del Giglio, Isola d’Elba e litorale Toscano.
La Sicilia resta di fatto la terra d’elezione di questo vitigno presente un po’ ovunque ma particolarmente diffuso nelle zone occidentali, nel triangolo compreso tra le provincie di Palermo, Agrigento e Trapani. Qui, il nome dell’Inzolia è storicamente legato a due grandi vini siculi, il Bianco d’Alcamo e il Marsala.
I principali vini di qualità prodotti con questo vitigno
DOC Contea di Slafani
DOC Contessa Entellina
DOC Marsala
DOC Menfi
DOC Sambuca di Sicilia
DOC Santa Margherita di Belice
DOC Ansonica Costa dell’Argentario
DOC Elba
DOC Parrina
Esigenze ambientali
Si adatta ai diversi ambienti caldo-aridi dell’Italia centro-meridionale Nei terreni vulcanici posti al di sopra dei 300 m s.l.m. si ottengono buoni risultati dal punto di vista delle espressioni aromatiche.
Esigenze colturali
Predilige forme di allevamento a media e ridotta espansione (Guyot o alberello) con potatura corta o mista.
Resistenza alle malattie
Sensibile alla peronospora nelle primavere piovose. Buona tolleranza all’oidio. Grazie alla buccia spessa tollera bene le sovramaturazioni.
Resistenza alle avversità
L’ansonica resiste bene alla siccità, meno ai calori estivi.
Attitudine enologica
In purezza o come vino da taglio insieme ad altre uve quali Catarratto bianco comune, Catarratto bianco lucido, Grillo.
Sul vino
Il vino ottenuto con le uve in purezza è di colore giallo paglierino, con riflessi verdognoli, profumato, con sentori agrumati e di frutta secca, sapore caldo e armonico, scarsamente acido.