Il vitigno Cannonau

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Il Cannonau (anche chiamato Cannonao) è il vitigno a bacca nera più comune in Sardegna, noto come Garnacha in spagnolo e Grenache in francese. La coltivazione di questo vitigno è diffusa in tutta l’isola, ma è concentrata soprattutto nelle zone centrali del territorio.

Le origini del Cannonau

Fino a poco tempo fa, l’origine del Cannonau non era stata confermata con certezza e la maggior parte degli esperti lo riteneva importato dalla penisola iberica. Tuttavia, recenti studi hanno dimostrato che il Cannonau è endemico dell’isola. Resti di vinaccioli risalenti a 3200 anni fa sono stati trovati in diverse zone dell’isola, come a Sa Osa nella valle del Tirso, sulle colline di Sardara a nord di Cagliari, a Villanovafranca e nel villaggio nuragico Duos Nuraghes di Borore in provincia di Nuoro. Questo fa del Cannonau il vino più antico del Bacino del Mediterraneo.

Analisi condotte da laboratori spagnoli hanno dimostrato che il Cannonau, che si riteneva importato in Sardegna nel 1400 dalla Spagna, ha origini autoctone. Questa informazione è tratta dal sito del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

Il cannonau in Italia

In Italia, il Cannonau è conosciuto anche con i sinonimi Alicante, Tai rosso, Garnacha Tinta, Granaccia, Grenache, Gamay del Trasimeno o Gamay Perugino.

I recenti reperti di vinaccioli antichi di Cannonau scoperti in diversi siti archeologici della Sardegna hanno permesso di riscrivere parte della storia dell’origine della coltivazione della vite in Italia e nel Mediterraneo.

Cannonau una storia millenaria.

Nel 2002, durante gli scavi del sito archeologico di Duos Nuraghes a Borore, sono stati trovati centinaia di vinaccioli di vite carbonizzati dal tempo, datati circa 1200 anni prima di Cristo, ovvero 3200 anni fa. Questa scoperta ha dimostrato che le antiche popolazioni nuragiche coltivavano la vite e producevano vino, oltre a suggerire che il Cannonau, a lungo considerato una varietà importata dalla Spagna, potrebbe invece essere originario della Sardegna e poi esportato in Spagna seguendo l’irradiazione primaria dell’agricoltura proveniente dalla Mezzaluna fertile.

Prima delle scoperte dei vinaccioli sardi, la teoria storica ufficiale narrava che la coltivazione della vite fosse nata nell’area del Caucaso e della Mesopotamia e successivamente si fosse diffusa in Anatolia, in Egitto, nelle isole egee, in Grecia, in Europa e infine nel Mediterraneo occidentale e in Sardegna grazie ai Fenici. Tuttavia, grazie alle scoperte archeologiche recenti, si può affermare con certezza che, al momento dell’arrivo dei Fenici, in Sardegna la coltivazione e la domesticazione della Vitis vinifera erano già note.

Il Cannonau il vitigno più diffuso al mondo

Oggi, il vitigno Cannonau è il più diffuso in Sardegna e viene utilizzato principalmente per produrre il vino DOC Cannonau di Sardegna.

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