Angelo Gaja:”le viti OGM saranno la salvezza del vino italiano”

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Angelo Gaja, uno dei produttori più famosi e rispettati del Belpaese, ha voluto dire la sua sulla vicenda delle viti OGM.

“Sfatiamo il tabù delle viti OGM, sarà la salvezza del vino italiano. Solo con il trasferimento di geni da piante della stessa specie (cisgenesi) si può dare un futuro ai grandi vini italiani.

Se i ricercatori non verranno autorizzati ad applicare le nuove tecniche genetiche, le nostre vigne non hanno futuro. So bene che la cisgenesi è considerata una tecnica Ogm e gli organismi geneticamente modificati nei campi appaiono a tanti come una bestemmia. Ma di fronte ai nemici (come ad esempio la peronospora che secca foglie e grappoli e l’oidio che infetta tutti gli organi verdi della pianta) non si può stare fermi.

C’è chi nelle cantine è contento perché con l’aumento delle temperature le vendemmie di buona qualità sono più frequenti. Ma c’è purtroppo l’altra faccia della medaglia ovvero che con il caldo e la scarsità di pioggia sono arrivate malattie parassitarie vecchie e nuove, la sofferenza di vigneti a causa di periodi troppo a lungo siccitosi, le uve che arrivano in cantina troppo calde, ancora coperte di antiparassitari che la siccità non ha concesso di dilavare. Bisogna che il nostro Paese autorizzi i ricercatori ad accedere alle nuove tecniche. Il mondo del vino deve evitare il pericolo più grave… Stare fermo!”.

Anche il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, ha annunciato un’apertura alla cisgenesi, dichiarando che:”è sempre più evidente che il solo dibattito pro e contro OGM è un argomento superato. Siamo pronti a supportare un piano organico di iniziative di ricerca, a legislazione vigente, con tecnologie più sostenibili sulle principali colture nazionali.

Mi riferisco a strumenti come il “genome editing” e l’approccio cisnetico che ci possono consentire un miglioramento genetico mirato, senza alterare le caratterizzazioni produttive di un sistema agroalimentare. Abbiamo chiesto all’Europa una discussione definitiva perché queste tecnologie vengano pienamente riconosciute diversamente dagli OGM transgenici. Questa è una partita che vogliamo giocare al fianco delle aziende, degli agricoltori e dei ricercatori”.

Redazione di Vinoway

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