UE: 6 italiani su 10 si sentono maltrattati da politiche comunitarie
Scritto da Redazione di vinoway | Pubblicato in politiche agricole
Secondo un’indagine Coldiretti/Ixè, in Italia sta aumentando sempre di più la diffidenza nei confronti dell’Unione Europea.
Sono quasi 6 italiani su 10 che si sentono insoddisfatti e maltrattati, rispetto agli altri Stati Membri, dalle politiche comunitare.
La Coldiretti rende noto che:”Sul rapporto tra gli italiani e l’Europa pesa il fatto che l’Italia è contributore netto del bilancio UE con un disavanzo di 37,7 miliardi di euro nel periodo 2010-2016. Il risultato è che sono tornati all’Italia appena tre euro su quattro versati nelle casse del bilancio comunitario con un evidente squilibrio che penalizza i conti economici del Paese e che la Brexit rischia di aggravare.
A spingere il sentimento di rivalsa dei cittadini del Belpaese nei confronti dell’Europa c’è proprio il fatto che quasi la metà degli italiani (46%) è convinta di essere in credito rispetto alla Ue, con una percentuale ben superiore a chi ritiene di essere in debito (19%) e a chi considera che il rapporto tra dato e ricevuto sia in pari (26%).
Il 63% degli italiani ritiene che le politiche dell’Unione Europea sul cibo danneggino il Made in Italy a tavola, mentre solo il 10% crede che l’agroalimentare tricolore stia beneficiando delle scelte comunitarie. La netta maggioranza degli italiani ritiene dunque che la regolamentazione comunitaria e le recenti scelte in materia di trattati internazionali non siano adeguate a garantire la qualità, la sicurezza ma anche il rispetto delle tradizioni enogastronomiche della penisola.
Ettore Prandini, neo Presidente della Coldiretti, ha così dichiarato:”Vanno ribaltati anche gli attuali parametri per l’assegnazione delle risorse. L’Italia dovrebbe incassare di più se si tiene conto della ricchezza prodotta per ettaro con il valore aggiunto per ettaro nazionale che è più del doppio della media UE28, oltre il triplo di Germania e Regno Unito, il 58% in più rispetto al valore aggiunto spagnolo e il 153% in più dei cugini francesi”.