D.Stefàno:”No a dealcolazione, è un attacco al nostro vino e alla nostra economia”

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Il Senatore Dario Stefàno, Presidente della Commissione Politiche Europee, ha così dichiarato durante l’audizione del ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli, sull’attuale situazione della dealcolizzazione del vino.
“Ogni tanto le istituzioni europee ci portano paradossalmente a dover difendere espressioni autentiche della nostra cultura, della nostra civiltà, della nostra storia, non solo italiana, come in questo caso. Oggi il tentativo in atto, anche se sono già in corso opere di riduzione del danno e tentativi per cercare di contenere le preoccupazioni che giustamente sono sorte, ossia la dealcolazione del vino, si presenta, se possibile, ancora più pernicioso perché è un attacco frontale a quello che del vino è il corpo, l’anima e il carattere. L’alcol sta al vino come la spina dorsale sta al nostro corpo. È l’alcol infatti a sostenere praticamente tutta la struttura del vino.

Ma è anche, e forse soprattutto, l’anima del vino stesso tanto che, andare a modificare l’alcol con il procedimento di dealcolazione, significa andare a cancellare le caratteristiche iniziali del vino, significa andare a toccare il suo ph con la modifica degli acidi organici, il bouquet di tannini, i polifenoli.

Significa, in poche parole, sconvolgere in modo totale quello che è il prodotto iniziale. Che è naturale, non artefatto.Le motivazioni che possono aver “suggerito” questa proposta possono anche procedere, o prendere a pretesto, da fini nobili come il contrasto all’alcolismo o il sostegno ad una alimentazione più healthy, ma questi due obiettivi non possono tradursi nella scelta di bannare il vino per come lo abbiamo fino ad oggi conosciuto.Siamo davanti quindi ad una operazione che va ben oltre i confini dell’invasività e che lascia poco delle caratteristiche iniziali del vino, e niente della sua identità che è sinonimo di conoscenza, tradizione e storia.

Identità e tradizione.Dare seguito pertanto a questa iniziativa, oltre a tranciare ogni legame con la storia del vino, darebbe vita a conseguenze significative anche in termini di approccio al consumo del vino, ma anche di indebolimento delle economie collegate. E credo sia necessario riflettere anche sugli scompensi che si creerebbero a livello di mercato. Non possiamo e non vogliamo in alcun modo mettere a rischio l’identità del vino per come la conosciamo”.

Ufficio Stampa Dario Stefàno

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