Gravner entra nell’Associazione Produttori Ribolla di Oslavia

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La missione dell’Associazione Produttori Ribolla di Oslavia è da sempre stata quella di unire il territorio, lavorare per valorizzarlo anche e soprattutto attraverso il vitigno che meglio lo rappresenta. Questo, mettendo in accordo le sei cantine che dal 2010 hanno dato vita alla APRO: Dario Princic, Fiegl, Il Carpino, La Castellada, Primosic e Radikon.
La Ribolla di Oslavia è interpretata in sei maniere differenti, declinata quasi come elemento distintivo dove ogni cantina ha una visione che dà carattere e personalizza il vino. Partendo però da regole condivise e sancite nel disciplinare presentato già nel 2018. Lo stesso vale anche per la cantina Gravner.

In vista degli importanti appuntamenti del 2020 e del futuro, unito da visioni comuni e valori trasversali, la settima cantina del colle goriziano, entra ufficialmente nell’Associazione APRO. A sancirlo, l’incontro tenutosi a Gorizia, alla presenza di tutte le cantine, in cui è stato presentato il programma 2020 dell’Associazione e l’ingresso ufficiale della Cantina Gravner rappresentata da Mateja Gravner.

Tutelare le lavorazioni, fra cui le tecniche di macerazione, preservare la storia e le tradizioni, lavorare per lasciare alle future generazioni un territorio di cui si ha avuto rispetto, collaborare per far si che questi obiettivi non rimangano una finalità del singolo ma siano la forza del gruppo. Con queste premesse, Martin Figelj, attuale presidente APRO: “Grazie al lavoro svolto negli anni dall’Associazione e grazie al lavoro di tutte le cantine, sono felice di dare il benvenuto alla cantina Gravner che non solo aumenta la rappresentatività del territorio unito nell’Associazione ma lo fa anche con forza, essendo un punto di riferimento nel panorama enologico mondiale.”

Nel calendario attività si è inserito per questo 2020 anche l’importante incoming formativo richiesto di responsabili delle Enoteche Eataly dall’Italia e dall’estero. E’ la prima volta in assoluto che Eataly organizza un corner dedicato nei propri negozi per un’Associazione e lo fa proprio con le cantine di Oslavia. Per farlo, ha richiesto due giornate formative sul territorio per i responsabili delle sue enoteche.

In tutto la delegazione si compone di 10 direttori, fra cui anche Andrea Cantamessa, Category manager Italia ed estero del vino: “Siamo entusiasti di dare voce e spazio ai produttori di questo angolo di confine italiano perché impegnati a valorizzare le conoscenze, tradizioni del passato e perché grande esempio di biodiversità e di agricoltura sostenibile. Ad Oslavia si percepisce la voglia di raccontare la propria identità, la senti al tatto in vigneto prendendo in mano una zolla di ponca o alla vista percependo la fatica di pigiare e rimontare a mano gli acini di ribolla o al gusto avvertendo la struttura e i tannini di un rosso. Il risultati sono vini mai noiosi, mai omogeneizzati, mai banali e una volta di più figli del carattere dei propri produttori. Il perché della nostra collaborazione con ARPO è naturale e sintetizzata nel primo dei dieci punti del Manifesto di Eataly: “Siamo persone innamorate dei cibi e delle bevande di qualità. Delle loro storie, delle tradizioni, delle donne e degli uomini che li producono, dei luoghi in cui questi prodotti nascono, dei bambini che in quei luoghi crescono”.

Comunicato Stampa

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