Gargano, il promontorio degli itinerari per ogni stagione

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Conosciuto anche come “lo sperone d’Italia”, il Gargano è una delle zone del Belpaese più prodighe in termini di risorse naturalistiche, archeologiche, religiose, culturali ed enogastronomiche.

Lo sanno bene i viaggiatori amanti dei paesaggi suggestivi e delle esperienze genuine da vivere in ogni stagione. Questo scrigno pugliese ricco di biodiversità, che si estende per circa 120.000 ettari, sorprende e accoglie con un territorio unico. Il confine litoraneo è demarcato da quasi 200 km di suggestiva costa balenabile, in cui si susseguono calette, scogliere, baie, faraglioni e spettacolari grotte marine. L’entroterra è caratterizzato dai boschi e dalle foreste del Parco Nazionale del Gargano, di cui è una sintesi la millenaria Foresta Umbra.

Questi scenari costituiscono cornici ideali per iniziative attraverso cui scoprire la ricchezza di un ecosistema senza pari, dove la storia e la tradizione coinvolgono fortemente i visitatori.

L’autunno in corso si è contraddistinto per due manifestazioni che hanno messo in evidenza la vocazione turistica versatile dei borghi garganici, come il Comune di Mattinata. La “cittadina bianca” è stata protagonista della kermesse sportiva “Gargano running week” ed è stata il punto di partenza dell’educational-emotional tour “Expo sul territorio. MotherChef-Dalla Madre Terra alla Mater familias”.

L’evento, con il supporto significativo dell’associazione Alénn, è stato concepito per far conoscere il patrimonio culturale, paesaggistico, l’ospitalità e l’origine delle tipicità agroalimentari.

Mattinata è un “campo base” strategico per raggiungere tanti luoghi e tracciare itinerari personalizzati, ad esempio prendendo spunto dal tour “La via dell’olio”, tra Mattinata e Monte Sant’Angelo. Si può iniziare facendo un salto alla Farmacia Sansone, in modo da ammirare l’interessante collezione privata di reperti archeologici. Per la ricettività, premesso che ci sono soluzioni adatte ad ogni tasca, è irrinunciabile il comfort dell’albergo “Il Porto”. Un 4 stelle dal panorama mozzafiato.

Per i peccati di gola, difficili da arginare al cospetto delle variegate proposte, ci sono soluzioni disinvolte – ma sempre all’insegna della qualità del servizio e dei prodotti – come La Lanterna. Il posto giusto per gustare un aperitivo a base di prelibatezze; una per tutte, il Caciocavallo podolico accompagnato da ottimi vini, come la Gran Cuvée XXI secolo, annata 2008, metodo classico di D’Araprì.
A base di Bombino Bianco, Pinot nero e Montepulciano, affinato sui lieviti per 60 mesi. Se si ha più tempo, la scelta per il pranzo può essere Masseria Liberatore. Ristorante di Mattinata in cui gustare piatti sfiziosi come le Orecchiette di grano arso con pomodorini e murici e le Mezze maniche con crema di cavolfiori e cozze.

Il tutto seguito da caciocavallo e miele. Per una cena in grande stile, letteralmente in riva al mare, la scelta ricade sul frequentatissimo Giardino Monsignore. Tanti i piatti, dal Polpo arrosto su vellutata di fave e cicorie, alle Frittelle di seppie, carote e verdure tagliate a julienne, passando per la classica pasta allo scoglio e la frittura mista, per finire con un assortito vassoio di dolci.

Alla succulenta tavola del Gargano è auspicabile affiancare un po’ di sano moto. Niente di meglio che una gita a Monte Sant’Angelo e al Santuario di San Michele Arcangelo, meta rinomata di pellegrinaggio. Per gli ebrei, l’Arcangelo Michele era il principe degli angeli, protettore del popolo eletto, simbolo della potente assistenza divina nei confronti di Israele.

Nel Nuovo Testamento, San Michele Arcangelo viene presentato come l’avversario del demonio, vincitore dell’ultima battaglia contro Satana. Per i cristiani è il più potente difensore del popolo di Dio destinatario di innumerevoli ex voto, molti di questi esposti nel Santuario. La leggenda dell’apparizione dell’Arcangelo Michele può essere vissuta anche in chiave moderna. A pochi passi del luogo di culto c’è l’allestimento multimediale e interattivo di Axis Mundi-Studio Azzurro, dal titolo “Il sentiero dell’Angelo”.

Un modo coinvolgente per rivivere le apparizioni. Passando dal sacro al profano, a Monte Sant’Angelo è possibile fare una sosta in pasticceria per assaggiare le Ostie ripiene (di miele e mandorle) e passare dall’enoteca Cippone, che espone etichette rappresentative della migliore produzione italiana.

Puglia è ovviamente sinonimo di olio. Il Gargano è il regno dell’Ogliariola, cultivar che regala un olio fruttato e delicato al palato. La lavorazione col metodo tradizionale (quasi in disuso) resiste nel frantoio Le Monache, dove per volontà del titolare, signor Giuseppe Lanzetta, fiscoli e presse sono ancora all’opera. Un esempio avanzato del metodo moderno, detto “a ciclo continuo”, viene adottato dall’azienda olearia agrituristica Giorgio, della famiglia Bisceglia.
Parzialmente condotta in regime biologico, e con ulivi secolari, adotta un processo di pre-frangitura in pietra che estrae il 15% del nocciolo, usato come fonte di energia alternativa. All’attività primaria si affianca una bella struttura ricettiva e un Museo del olio, di cui fa parte un pick up splendente ancora funzionante: Lancia del 1949.

Per ammirare il panorama dall’alto in mezzo a ulivi secolari monumentali è opportuno spostarsi all’agriturismo Madonna Incoronata. 50 ettari di proprietà, muri a secco e antichi torchi in esposizione, “sorvegliati” da una piccola chiesa in cima una collina. È una meta di processione per devoti e per chi semplicemente desidera restare in simbiosi con la natura godendosi uno scorcio magico del Gargano.

Redazione di Vinoway

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