La fotosintesi clorofilliana
Scritto da vinoway | Pubblicato in Nozioni Generali-Fisiologia della vite
6CO2 + 6H2O = C6H1206 + 6O2
anidride carbonica + acqua = zucchero + ossigeno
La fotosintesi clorofilliana è un processo che trasforma l’anidride carbonica in carboidrati grazie all’energia luminosa e alla presenza della clorofilla.
Il prodotto organico della fotosintesi ossigenica è il glucosio (C6H12O6), il carboidrato monosaccaride più diffuso sul nostro pianeta. Da quest’ultimo sono assemblate altre macromolecole, quali l’amido (la forma di accumulo del carbonio nelle piante) e il saccarosio (la forma di trasporto principale del carbonio nelle piante ). Il carbonio e l’idrogeno da convertire in sostanza organica sono forniti rispettivamente dall’anidride carbonica (CO2) atmosferica e dall’acqua(H20). La quasi totalità della fotosintesi ossigenica è compiuta da piante e alghe che ricavano l’idrogeno dall’acqua (H2O)
La clorofilla (dal greco chloros = verde e phyllon = foglia) è un pigmento di colore verde presente nei grani dei cloroplasti delle cellule vegetali.
La fotosintesi clorofilliana è influenzata da vari fattori ambientali e interni:
Intensità della luce:
E’ il fattore più importante e vi è un rapporto diretto con l’assimilazione. Inoltre essendo la vite una pianta eliofila la luce non deve ridursi oltre certi limiti.
Anche la lunghezza d’onda dei raggi luminosi gioca un ruolo importante. Infatti si è constatato che l’efficacia massima si ha fra 400-450 nm e fra i 600-700 nm.
L’intensità della radiazione luminosa viene normalmente misurata in lux (unità di illuminazione). Per le viti il rendimento massimo della fotosintesi varia da vitigno a vitigno e corrisponde a valori compresi tra 25 e 40000 lux.
L’angolo d’irraggiamento, cioè come i raggi colpiscono la superficie fogliare, influenza in modo importale la resa fotosintetica.
Concentrazione di anidride carbonica:
La concentrazione di CO2 naturalmente non può essere regolata se non ricorrendo ad apposite celle climatiche. I valori presenti nell’aria sono sempre inferiori rispetto all’effettivo bisogno della vite.
Temperatura esterna:
La temperatura è uno dei fattori determinanti per lo sviluppo della vite. Questo è evidente anche analizzando il clima delle zone viticole più vocate.
La temperatura ottimale per la resa fotosintetica va dai 24 ai 28 °C.
Temperature superiori hanno fanno aumentare l’evaporazione delle foglie che, richiedendo molta più acqua di quella disponibile, tendono a chiudere gli stomi bloccando la fotosintesi.
Grado di umidità:
Come la temperatura anche l’umidità dell’aria influenza la traspirazione e l’evaporazione nelle foglie. Il grado di umidità ottimale per la fotosintesi va da 60 al 70%.
Contenuto in clorofilla:
Il contenuto in clorofilla è strettamente legato alla quantità di acqua disponibile all’assimilazione da parte della pianta. Quindi la resa è direttamente legata al bilancio idrico della pianta.
Accumulo di prodotti della fotosintesi:
La fotosintesi produce amido e glucosio che si accumulano nei tessuti fogliari della vite. La presenza di questi prodotti nelle foglie riduce la fotosintesi.