Gli interventi in verde

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La potatura verde riguarda l’ insieme d’ interventi che si effettuano durante il periodo vegetativo della pianta. Per questo viene molto spesso chiamata anche potatura estiva.

Come per la potatura secca o invernale, nel corso dello sviluppo della viticoltura sono stati fatti diversi studi per verificare e validare gli effetti di questo tipo d’ operazioni. Oggi questi interventi continuano a destare un notevole interesse.

Gli scopi principali della potatura verde possono essere sintetizzati nei seguenti punti:

  1. Migliorare la funzionalità dell’apparato fogliare.
  2. Creare il microclima adatto vicino ai grappoli.
  3. Migliorare la qualità del prodotto.
  4. Migliorare il rapporto tra la vegetazione e l’andamento stagionale.
  5. Ridurre gli interventi nelle potature successive.
  6. Migliorare l’efficienza dei trattamenti antiparassitari.
  7. Rendere la forma della vite più adatta alla sua conservazione.

Operazioni sul tronco e sulle branche:

  • Mondatura e spollonatura.
  • Strozzature e incisioni.

Operazioni sul capo a frutto:

  • Scacchiatura.
  • Castrazione.
  • Cimatura dei germogli.
  • Ricimatura.
  • Sfemminellatura.
  • Sfogliatura.
  • Legatura in verde o palizzamento.
  • Pettinatura.
  • Incisione anulare.
  • Trattamenti con fitoregolatori.

Operazioni sul capo a legno:

  • Cimatura e castrazione.
  • Ricimatura e sfemminellatura.
  • Legatura.

Operazioni sul grappolo:

  • Sviticciamento.
  • Diradamento delle infiorescenze e dei grappoli.
  • Diradamento degli acini.
  • Insaccamento dei grappoli.
  • Impollinazione artificiale.
  • Irrorazione dei grappoli.

Operazioni sulle radici:

  • Sbarbettatura.

Sfogliatura

L’eliminazione di una parte delle foglie in prossimità dei grappoli, ha lo scopo di impedire i ristagni di umidità, che favoriscono gli attacchi di botrite, permette una migliore penetrazione dei raggi solari che creano condizioni sfavorevoli al fungo dell’oidio, migliora la colorazione delle bacche. Infatti il soleggiamento dei grappoli consente un aumento del tenore in zuccheri e una conseguente diminuzione dell’acidità. E’ opportuno effettuare correttamente l’eliminazione delle foglie. Infatti una notevole riduzione della superficie fogliare, in particolare sui germogli uviferi, potrebbe provocare una notevole riduzione nella elaborazione e traslocazione degli elaborati. La superficie fogliare necessaria varia con i vitigni e le forme di allevamento.
In generale sono necessari:

  • 1,32 metri quadri di superficie fogliare/Kg di uva nelle forme di allevamento ridotte
  • 2,14 metri quadri di superficie fogliare/Kg di uva nelle forme di allevamento espanse

La sfogliatura la si effettua a cominciare dalle foglie vecchie basali, fino a quelle ombreggianti o che favoriscono ristagni di umidità, rispettando le 6-7 foglie sopra l’ultimo grappolo. Se praticata precocemente può aumentare la resistenza alla siccità.

Nell’ agricoltura biologica è interessante perché evita che si creino le condizioni favorevoli per eventuali attacchi parassitari. Una corretta sfogliatura riduce i trattamenti antiparassitari.

Cimatura

Si effettua una decina di giorni prima della fioritura, su vitigni vigorosi. Favorisce, l’ allegagione riducendo un’ elevata attività vegetativa, principale causa della colatura dei fiori.
I principali effetti della cimatura sono:

  • favorire lo sviluppo dei grappoli a scapito degli apici vegetativi.
  • maggiore sviluppo delle femminelle.
  • modifica la superficie fogliare, diminuendo la produzione di zucchero.
  • aumenta la resistenza alla siccità in quanto le foglie apicali sono forti consumatrici di acqua.

Il periodo migliore per eseguirla è dopo l’ allegagione o prima della vendemmia. In altri periodi potrebbe provocare una maggiore diminuzione sia del peso che della gradazione zuccherina degli acini.

Sfemminellatura

Consiste nella soppressione totale delle femminelle.

Permette di arieggiare i grappoli, evitando il formarsi di condizioni favorevoli alla sviluppo della Botrite e migliorando l’esposizione ad eventuale trattamenti antibotritici . E’ particolarmente indicata su viti molto vigorose.

Questa operazione risulta particolarmente costosa e quindi la sua applicazione è utilizzata solo nella fascia produttiva.

Mondatura o Spollonatura

Consiste nella sopressione dei germogli che nascono sul legno vecchio e che naturalmente risultano sterili. Nella spollonatura sono comprese anche impropriamente l’asportazione dei germogli che nascono sul fusto o sulle branche (succhioni). La soppressione dei succhioni deve essere effettuata precocemente per evitare la competizione nell’ asportazione di glucidi.

Questa operazione, nelle viti con ceppo abbastanza alto, possono essere eseguite meccanicamente. Le spollonatrici sono disposte lateralmente alle trattrici e presentano degli organi rotanti in gomma che colpiscono il tronco e provocano il distaccamento dei germogli.

Altre soluzioni, meno costose rispetto alla pratica manuale sono l’utilizzo di prodotti chimici quali diserbanti e dissecanti o l’applicazione diretta sugli succhioni di sale iodico che provoca il disseccamento lento dei germogli.

Scacchiatura

E’ un’ operazione simile alla spollonatura ma riguarda i germogli che escono dal capo a frutto.

Permette quindi di eliminare i germogli sterili dal capo a frutto. Ha gli stessi effetti di una cimatura precoce, modificando però favorevolmente il microclima a livello delle foglie.

Questa operazione si effettua normalmente nelle viti potate lunghe e dovrebbe essere eseguita precocemente quando i germogli sono ancora teneri.

Diradamento dei grappoli

E’ un’ operazione che permette il controllo della produzione e in modo particolare sulle giovani viti, favorisce il miglior equilibrio vegeto-produttivo. E’ opportuno intervenire subito dopo la fioritura, eliminando uno-due grappoli posti verso la fine del germoglio, in modo tale da lasciare un solo grappolo. Con questa operazione si ha una leggera perdita di produzione, ma si guadagna in qualità, con una migliore composizione del mosto, soprattutto come contenuto in zuccheri.
Il diradamento è consigliabile in particolar modo per produzioni normalmente abbondanti (come Trebbiano toscano e Garganega) rispetto ad altri vitigni meno produttivi o con grappoli piccoli (Pinot, Chardonnay, Moscato).

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