Modalità di vendemmia
Scritto da vinoway | Pubblicato in Tecnica Viticola - Vendemmia
La vendemmia può essere manuale o meccanizzata.
La vendemmia manuale assicura una migliore qualità e per garantire un prodotto migliore si consigliava praticare la vendemmia in due-tre tempi, per raccogliere solo i grappoli veramente maturi e solo gli acini di un grappolo con determinate caratteristiche. In alcuni casi i vendemmiatori venivano muniti di tre recipienti: per l’uva eccellente, per l’uva “normale” e per gli scarti.
Oggi, i problemi maggiori relativi alla vendemmia manuale, si riscontrano nei costi da sostenere per la manodopera specializzata (utile, tra l’altro per la pratica di “diradamento”). In molti casi vengono utilizzate le “agevolatrici di raccolta” che non sono vendemmiatrici che eseguono solamente il convogliamento e lo stoccaggio del prodotto, mentre i grappoli sono staccati manualmente dagli operatori, tutt’al più servendosi di speciali forbici pneumatiche. Con le agevolatrici si è arrivati a risparmiare dal 30 al 50% del tempo.
Per quanto riguarda la vendemmia meccanica, possiamo dire che la sperimentazione è iniziata in Francia e ancora oggi i francesi sono i più attrezzati:si pensi che in Italia operano mille vendemmiatrici contro le quindicimila della Francia.
La vendemmia meccanica offre buoni risultati in termini di qualità del lavoro, prodotto ottenuto, rapidità, raccolta notturna e quindi riduzione dei costi, soprattutto in presenza di superfici ampie (e in Italia non accade sempre).
Esistono in commercio due tipologie di meccanizzazione:
- A scuotimento verticale: che imprime un’ oscillazione, attraverso un organo battente, ai fili di sostegno su cui poggia la produzione.
- A scuotimento orizzontale:sono macchine che battono sui tralci e sui grappoli alla frequenza di 250-450 colpi al minuto.
Particolarmente importanti sono i sistemi d’ allevamento utilizzati, adatti alla vendemmia meccanizzata. Accade che i viticoltori, legati per tradizione e per opportunità d’impiego a determinati sistemi d’ allevamento, non intendano utilizzare quelli più adatti alla vendemmia meccanica come la “Controspalliera” e “GDC”. La “pergola” rimane la forma più difficile da meccanizzare. Sulla controspalliera è possibile operare con sistemi di raccolta meccanizzata a “scuotimento orizzontale” e sul “GDC” con vendemmiatrici a scuotimento verticale.
Esistono in commercio due fondamentali tipologie di vendemmiatrici:
- Vendemmiatrici trainate: meno costose e con minore capacità produttiva.
- Vendemmiatrici semoventi:più costose ma più produttive.
Di certo con la meccanizzazione si riduce a circa 80 ore per ettaro il lavoro della manodopera in vigneto e anche la resa in termini di qualità è di livello adeguato. In Italia restano i problemi legati alla “parcellizzazione” della proprietà viticola e quindi alla difficile scelta di acquistare le adeguate attrezzature, così come la difficile (o impossibile) adattabilità delle macchine a determinati sistemi d’allevamento.
L’ impressione che si ricava dagli ultimi anni di progresso tecnologico è che in Italia resterà una viticoltura, agevolata dai sistemi meccanizzati, ma legata in maniera preponderante al lavoro manuale.