Busocaldo: emozioni tutte da scoprire
Scritto da Liliana Savioli | Pubblicato in recensioni vino
Durante la manifestazione “Anteprima Chiaretto Lugana Bardolino” a cui ho recentemente preso parte, ho avuto immediatamente la singolare sensazione di trovarmi all’interno di un set cinematografico durante la realizzazione di un film, ambientato nella sala degustazioni a Lazise, interpretato da Paolo Pasini, Nicola Bonera, dell’Azienda Pasini San Giovanni, con il vino Busocaldo come protagonista principale ed il Rock ‘n’roll a fare da potente colonna sonora.
Sono stata incuriosita dal suo protagonista, il Busocaldo, di cui avevo tanto sentito parlare ma che non avevo mai avuto modo di degustare.
Paolo e Nicola raccontano che vogliono regalarci una fotografia, sì, la fotografia di un bambino, di un adolescente, di un giovanotto, di un uomo maturo. In poche parole mi spiegano la filosofia di produzione. Uve Turbiana che crescono su un terreno argilloso,limoso. Vendemmie tardive, nelle annate fredde, anche i primi di novembre. Fermentazione e affinamento in acciaio inox per circa 12 mesi sulle fecce fini con batonage, immissione in commercio dopo 4 o 5 anni. Perché sulle fecce per tanto tempo? Sono residui fini che, se lasciati essiccare,sembrano argilla, terra in cui nasce il Lugana. Il lisato profuma di prodotti da forno però al gusto è aspro. C’è bisogno di molto tempo affinchè tutto prenda anima, si ammorbidisca, si evolva. Mi intriga sempre di più.
Comincia il servizio, molti sono i giornalisti stranieri presenti e iniziano a parlare in inglese, lingua a me poco conosciuta. Meglio, posso concentrami di più sui vini. Vengono serviti tutti assieme. Solo a guardarli e ad ascoltare come gorgogliano nel bicchiere comincio a sentire delle note musicali. Normalmente, se degusto un vino bianco, mi vengono alla mente brani di Bach o Haydn o Beethoven. Con il Busocaldo è il Rock’n’roll a farsi strada, come per gli orange, anche se questo non è un orange.
LUGANA 2009 “base”, questo non è Busocaldo ma semplicemente un ottimo vino del 2009 che se ne è stato buono buono in bottiglia per tutti questi anni per permetterci di confrontarlo con il fratello maggiore. Note di mineralità, ossidazioni “mosellose”. Ancora in splendida forma. La fase adulta del Lugana. Lui non è Rock, piuttosto una ballata di Bob Dylan
BUSOCALDO 2009. Note riduttive ma non ossidative. Colore importante, miele, balsamico, fresco, resina, caffè. Bocca equilibrata, secco, fresco, entra veloce ballando e continua a ballare per molto tempo. Lo dicevo che era Rock. Avete presente Rebel Rebel di David Bowie? Ecco proprio lui
BUSOCALDO 2011 in anteprima. Imbottigliato nel 2014, verrà messo in commercio nell’ estate 2016. Colore giallo antico, tanti fiori, gigli, minerale, molto profondo, tannico, potente ma ancora croccante. Più Rock di così… Solo e unicamente Satisfaction dei Rolling Stones
BUSOCALDO 2008. Il colore qui è orange. Lo riscaldo, lo faccio respirare e mi regala note di carruba, miele, zenzero, gelsomino. Molto complesso. In bocca però è fresco, sapido eminerale, scattante. Mi lascia con una sofisticata mandorla amara. Ti aspetti un lottatore di sumo ma ti trovi un ginnasta. Due anime, uno stesso vino. Che altro se non Paranoid dei Black Sabbath
BUSOCALDO (Axìlos) 2006. L’unico che ha avuto contatti con botti di legno. Sembra di entrare in una pasticceria,vaniglia, scorzette d’arancia candite ma anche grandi fiori appassiti. Bocca importante, lunga, fragrante. Anche lui è un Rock Wine, mi ricorda Sultans Of Swing dei Dire Straits
Altra location, sera, in traghetto a spasso per il Lago di Garda, cena. E la musica? Manco a volerlo un complesso Rock. Mancava solo il Busocaldo…