Da 15 anni Claudio Quarta Vignaiolo esalta i vitigni meridionali tra Puglia e Campania con la creazione di vini ormai celebri anche per le maggiori reviews internazionali.
L’anno scorso quattro etichette nel 5 Star Wines, The Book”, la Guida Internazionale ai vini d’eccellenza italiani di Veronafiere e Vinitaly, ma con alle spalle anche progetti di fascino enologico e messaggi sociali come il Qu.Ale, il vino della winedemocracy voluto dalla figlia Alessandra, un messaggio di uguaglianza che trova ancor di più il suo compimento nel progetto ‘A Livella” in cui si è inverata la passione e la capacità di creare di Alessandra Quarta per far nascere due vini che legano ancora più fortemente la famiglia Quarta alla loro cantina irpina di Sanpaolo tra Torrioni e Tufo, venuta in ordine di tempo dopo le pugliesi Tenute Emera nell’areale del Primitivo di Manduria Dop e la piccola Moros a Guagnano di Lecce.
E’ la Cantina Sanpaolo che produce i primi vini dedicati a Totò nel quadro del progetto “A Livella” , grazie al quale il grande attore comico napoletano celeberrimo nel mondo a distanza di oltre 50 anni dalla scomparsa, fa la sua apparizione su un’ etichetta di bianco ed una di rosso, con la partnership progettuale di Elena Anticoli De Curtis, nipote del Principe con l’associazione Antonio De Curtis in arte Totò.
Nella presentazione, avvenuta nella cantina campana dei Quarta, uno dei più suggestivi “Balconi” sul magnifico areale del Greco di Tufo Docg, si è toccata con mano l’emozione dei discendenti De Curtis, con una bella storia alle spalle di ristoratori di successo in Sud Africa e custodi della memoria del Principe della Risata, mirabilmente raccontato nel percorso di visita alla cantina dove, tra silos, pigiadiraspatrici e bottaie si è potuto ascoltare la canzone “Miss mia cara miss” grazie all’attore Mattia Scaramuzzo, uno dei maggiori imitatori di Totò e poi ammirare frammenti di scene cinematografiche come il pazzariello e del rapporto tra vino, cibo nei film del comico napoletano come Totò a Parigi Miseria e Nobiltà e tanti altri. Ma l’emozione e le congratulazioni all’idea, impreziosita con una intelligente e innovativa etichetta che attualizza simpaticamente il caratteristico volto dell’attore, lascia lo spazio alla degustazione tecnica dei due vini che abbiamo condotto nella chiara e funzionale sala dedicata della cantina.
I due vini sono entrambi Campania Igp creati con la consulenza della giovane enologa aversana della Cantina Sanpaolo Maria Lisa Galdiero e vogliono significare un tributo alla Campania tutta, non solo alla grande Irpinia, con un costo per ognuno di €13, attualmente con quasi 7000 bottiglie per etichetta pronte ad andare sul mercato.
Il Totò Bianco (Bianco Partenopeo) è un blend di 50% Greco e 50% Fiano con uve di Vitulano nel Sannio annata 2017, il colore giallo paglierino fa comunque risaltare riflessi verdognoli che anticipano all’olfatto un sentore di erbe aromatiche, ma anche mela con la connaturata mineralità, la bocca avverte una grande eleganza in cui l’equilibrio e la persistenza lasciano percepire una notevole freschezza. Un vino da pasto ma anche per un’aperitivo tra amici, molto ben fatto e che soddisfa tutto ciò che si ricerca in un buon bianco del sud.
Il Totò Rosso ci porta in provincia di Caserta, con l’utilizzo di uve Casavecchia per il 70% e di Piedirosso 30%, conferite da Tenuta di Costanzo di Pastorano, area di coltivazione della IGP Terre del Volturno poi riclassificate a rosso IGP Campania poichè vinificate fuori dalle zone di produzione, il piedirosso dona riflessi violacei al rubino caratteristico del Casavecchia, all’olfatto la leggera balsamicità raccoglie i sentori di violetta e spezie dolci. La struttura è valida ma cede un pò rispetto al dovuto visto la percentuale di Casavecchia del quale comunque si riconosce il tannino e si avverte un finale persistente, essendo l’annata 2017 forse non gli si rende ancora intera la tutta la giustizia che potrà avere già fra 12 mesi. Consigliato anche a tutto pasto.