Centorame, orgoglio teramano.

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Lamberto Vannucci imprenditore del vino abruzzese a vent’anni. Storia di caparbietà e successo made in Abruzzo.

L’azienda nasce nell’anno 1987 a Casoli d’Atri, provincia di Teramo, a 180 m.s.l.m. tra il litorale Adriatico e il massiccio del Gran Sasso.  A condurla è Lamberto Vannucci che ha raccolto un’eredità di famiglia destinata a scomparire senza il suo intervento.  La  famiglia Vannucci, nei  circa 10 ettari di terreno di proprietà, ha sempre coltivato ulivi (varietà tortiglione), frutteti e  uva autoctona che prima conferiva per la trasformazione.  Lamberto – consapevole che non era nelle sue corde il lavoro da contabile, svolto insieme al padre – nel 2002 decide di fare il grande passo: vinificare le proprie uve. Scelta frutto di uno spiccato senso di sfida (tipico dei giovani), unitamente a tanta lungimiranza e alla certezza che con il superamento dei primi ostacoli sarebbero arrivate anche le prime soddisfazioni. Oggi Centorame è una delle aziende fiore all’occhiello del Consorzio di Tutela Docg Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane e riscuote il favore di guide enogastronomiche e critici specializzati, a quasi 10 anni di distanza dalla prima vendemmia fatta da Lamberto quando aveva 24 anni. 

Lamberto Vannucci titolare di Centorame
La gestione della vigna è curata da Vannucci padre. Si occupa di: 8 ettari di Montepulciano d’Abruzzo,  mezzo ettaro di Passerina di recente impianto, 1.5 ettaro di Pecorino e 1.5 ettaro di Trebbiano (clone di Trebbiano abruzzese).  Filari ordinati e pergole,  trentennali per la Docg.  Spiega Lamberto: «Da 4 anni non concimiamo più, solo un po’ di organico sui filari giovani: rame e zolfo; non riscontriamo carenze. Ci piace preservare l’integrità del vitigno – conclude – quindi non “spingiamo”  a produrre». La cantina è il regno di Vannuci figlio. Una cantina modello per quanto è asettica, con qualche vinificatore inconsueto.  «Uso vasche da 100-150 ettolitri – spiega Lamberto – per riuscire a vinificare separatamente. Non faccio massa unica, ho bisogno di gestire al meglio i singoli appezzamenti, per questo ricorro a vinificatori più bassi e larghi, per avere un cappello delle vinacce più facile da gestire e un contatto più efficace». Altro pezzo forte  della cantina è la diraspa-pigiatrice con battente in gomma. «Questa diraspa-pigiatrice ha fatto 11 vendemmie, ma è come nuova», precisa Lamberto con una punta di orgoglio. «Ha un rullo in gomma che schiaccia l’acino senza schiacciare il vinacciolo. Il battente in gomma stacca il chicco, non taglia il raspo. Tutta la cura che riserviamo all’uva in campagna,  dall’allevamento alla raccolta (diradamento manuale, raccolta a cassetta, ecc.) deve avere un giusto proseguimento in cantina».
Centorame produce 90.000 bottiglie annue, non è presente nella Gdo, ma nell’Ho.Re.Ca. delle quattro province abruzzesi e nel Lazio. L’imbottigliamento di tutta la partita avviene in una soluzione unica, in anticipo rispetto all’immissione sul mercato. «Se da un lato questa scelta rappresenta un costo per l’azienda – spiega Lamberto –  dall’altro abbiamo un guadagno in termini di qualità del vino, che può così affinarsi più a lungo (anche il vino base)».  Per la Docg si adoperano barriques di primo, secondo e terzo passaggio; le cessioni massicce di legno non sono in sintonia con la filosofia aziendale di Centorame. «Nei vini cerco eleganza, pulizia e longevità. Faccio i vini che da consumatore vorrei bere». Conclude Lamberto Vannucci: «Giusto per fare un esempio,  il nostro vino base è morbido, ma è una morbidezza intrinseca, non frutto dell’aggiunta di gomma arabica o glicerina… Il vino per me non è una moda, ma una passione che rispecchia un territorio, da vivere con enfasi».

Le degustazioni

  • San MicheleTrebbiano d’Abruzzo Doc 2012

Ottenuto da fermentazione con lieviti selezionati che tutelano il patrimonio varietale.  Giallo paglierino. Al naso immediatezza e semplicità, ma non banalità. Privo di forzate esplosioni di profumi, pacati fiori  bianchi e frutta croccante. In bocca freschezza da manuale e piacevole chiusura amaricante. 
13%

  • Tua Pina (etichetta dedicata alla moglie) – Pecorino 2012 

Pecorino insolito. Nota eterea evidente e piacevolissima che accompagna sentori minerali. Terra, menta e salvia all’olfatto. Sorso morbido, ma non grasso, freschezza netta e persistenza  prolungata.

13,5 % 
  • Castellum Vetus –  Trebbiano d’Abruzzo Doc 2011

Proviene da un vitigno con resa pari a  75q/ha . Riposa per circa 10 mesi in tonneau. Al naso si fanno garbatamente largo fiori bianchi e frutti a polpa bianca e gialla. Elegante in bocca, sensazione pseudo calorica mitigata dalla freschezza e dalla sapidità duratura. 

14%
  • Castellum VetusTrebbiano d’Abruzzo Doc 2008

Archetipo di Trebbiano d’Abruzzo. Giallo paglierino intenso e brillanti. Riuscito assortimento di fiori bianchi, frutta bianca e gialla croccanti. Tocco mentolato. Morbido, fresco e sapido. In una parola: elegante.
13,5%

  • Castellum VetusTrebbiano d’Abruzzo Doc 2007

Oro fuso nel bicchiere e naso da vino passito. Annusare per credere! Tutto il caldo del sole che ha irraggiato con vigore la vigna, in un’annata climaticamente impegnativa per i produttori abruzzesi, si traduce al naso in note calde di albicocca e pesca essiccate, miele ed erbe di macchia mediterranea. In bocca il bel contrasto: freschezza e morbidezza in equilibrio.  Sorso persistente.

14%
  • San MicheleCerasuolo Doc 2012

Tecnica del salasso e batonnage per questo invitante cerasuolo dal colore scintillante. Intensi e immediati i sentori di rosa, caramella e ribes. Coerenza totale tra olfatto e palato. Freschezza e sapidità superlative in bocca. 

14%
  • San Michele  – Montepulciano D’Abruzzo Doc 2010 

Rosso rubino compatto grazie al prolungato  contatto con le bucce, un anno in acciaio. Frutti rossi sottospirito, pepe in grani e una scia balsamica stuzzicano il naso. Di corpo in bocca e persistente.  Elegantemente  tannico. 

13,5%
  • Castellum Vetus  – Montepulciano d’Abruzzo Docg  2007

Annata calda che regala una nuance fitta rosso rubino  e una struttura notevole. All’olfatto mora, mirtilli e prugna, con un tocco intrigante di pepe nero e cioccolato. Caldo al palato, fresco e tannico. Struttura notevole e lunga persistenza. 

14,5%
  • Castellum Vetus  – Montepulciano D’Abruzzo Doc 2002

Rosso granato impenetrabile. Consistente. Si fa attendere al naso prima di estasiarci con una nota balsamica inconfondibile che si integra magistralmente con i frutti a bacca rosa e neri sottospirito.  Tannino fuso nella trama. Vino da meditazione.

13,5%


Castellum Vetus 2002 Montepulciano d’Abruzzo e Tua Pina Pecorino 2012

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