Dalla Tradizione Pugliese del Salasso un Rosato di grande pregio: Metiusco Negroamaro Rosato IGT Salento
Scritto da Luigina Simonetti | Pubblicato in recensioni vino
C’è un’area della Puglia in cui Mar Ionio e Mar Adriatico si incontrano in una sorta di abbraccio, è la parte più meridionale della penisola salentina. Qui i venti provenienti da oriente e da occidente creano un microclima ideale per un vitigno che è l’espressione più tipica del Salento: il Negroamaro, e che si esprime al meglio delle sue potenzialità in prossimità del mare.
La sua presenza si lega fortemente alla cultura di questa stretta lingua di terra, il cui paesaggio costiero è tra i più suggestivi del mondo, fatto di rocce calcaree che si tuffano a picco nel mare e a cui si alternano spiagge bianche e pregevolissime. Questo territorio si impone per il patrimonio artistico, per le tradizioni popolari e per ogni dettaglio che sembra raccontare il transito e l’approdo di popoli, che nel tempo, hanno generato diverse culture ed hanno lasciato un indossolubile legame con la Magna Grecia. Una terra ricca di bellezze naturali e cultura, baciata dal sole e caratterizzata da una identità territoriale forte, ammaliante e magica.
Qui, l’azienda Palamà, a Cutrofiano (LE) nel cuore della Grecia Salentina produce uno dei suoi prodotti di maggior spicco, Metiusco Rosato IGT Salento, Negroamaro 100% . Il nome rimanda ad una forma dialettale legata alla lingua greca, il cui significato sta per “io mi inebrio” e che ricorda l’antica abitudine locale di terminare la dura giornata di lavoro nei campi bevendo del vino che fosse fresco e di facile beva, appunto il rosato, insieme agli amici.
Il nome del luogo in cui viene prodotto, Cutrufiano (LE), trae origine dalla parola greca “Kutra”, che significa vaso di argilla, il terreno qui, infatti, ha una forte componente argillosa, fondamentale nel conferire a queste uve, insieme alle altre condizioni pedoclimatiche, note caratteristiche ed inconfondibili. Questo, inoltre, è stato il vino che ha segnato una svolta importante per lo sviluppo dell’azienda Palamà, grazie ai premi conferitigli.
È nel 1936, che la famiglia Palamà incomincia a farsi conoscere vendendo vino presso le osterie della zona. All’epoca, il vino veniva trasportato e venduto nelle botti, da cui si spillava direttamente al momento del consumo. Questa era una modalità di commercializzazione e consumo molto diffusa, ed è stato così fino agli anni ’80, quando a Michele Arcangelo Palamà, ormai anziano, subentrò il figlio, intraprendendo la strada della grande distribuzione con la commercializzazione del vino in damigiane da 5 lt. Modalità che non avrebbe condotto al salto di qualità se uno dei maggiori clienti, non fosse stato perso.
Infatti, è da quel momento, che arriva l’intuizione di cambiare volto all’azienda passando all’imbottigliamento, e la svolta arriva con la partecipazione nel 1996 al Vinitaly e contestualmente col primo grande ordine verso gli Stati Uniti.
L’azienda ora può vantare tre linee di produzione, Fregi Barocchi, Albarossa e Metiusco con 300.000 bottiglie, da uve provenienti in parte dai 12 ettari di proprietà della famiglia ed altri condotti con contratto di affitto.
I vigneti sono coltivati ad alberello e l’uva viene tagliata a mano. Una volta raccolta, raffreddata con ghiaccio secco, viene portata in cantina e diraspata, e ulteriormente raffreddata per avviarla alla macerazione ad una temperatura costante di 16°C per un tempo di 10-12 ore, e con controllo di colore e avanzamento dell’estrazione ogni mezz’ora. Il metodo del Salasso consiste nel prelievo senza mezzi meccanici, quindi senza pressatura, del 30% della parte liquida spillata dal fondo del serbatoio dopo aver permesso la formazione del cappello. Questo sistema, sebbene risulti economicamente poco vantaggioso, è in grado di conferire al vino una grande delicatezza e una buona conservazione dell’aromaticità originale dell’uva.
La Puglia vanta una lunga tradizione di vini rosati ottenuti col metodo del Salasso. Il Metiusco Rosato, 13 gradi, col suo colore rosa intenso brillante, i profumi fruttati con tipica nota di ciliegia, la sua freschezza in aggiunta ad una giusta sapidità, ne è un esempio notevole di struttura ed eleganza.
Il Metiusco Rosato IGT Salento, si è subito fatto notare in numerosi concorsi e manifestazioni vincendo nel 2007 la Gran Medaglia d’Oro al Concorso Enologico Internazionale Vinitaly, nel 2009 e 2010 la Medaglia d’Oro al Concour Mondial de Bruxelles e nello stesso anno la Medaglia di Bronzo ex-equo nella Sezione Nazionale Vini da Pesce, e ancora la Medaglia d’Argento nell’edizione 2011 e 2015 nel Concour Mondial de Bruxelles.
Nel Luglio 2016 ha preso parte al TAKITALY, la manifestazione sui vini Rossi e Rosati Di Puglia promossa da Vinoway in Friuli Venezia Giulia a Farra D’Isonzo (GO) presso la Tenuta Borgo Conventi, dove incontrando gusti e sapori di un’altra terra ha trovato nuove proposte per insoliti e gradevoli abbinamenti.
Il Metiusco Rosato asseconda le attuali tendenze enogastronomiche, riproponendo la tradizione salentina del rosato da salasso, attraverso un vino fresco e gradevole, da abbinare ai piatti leggeri della cucina pugliese, come le orecchiette al sugo di pomodoro e cacio, oppure a preparazioni a base di ortaggi, e ancora a piatti di pesce, molluschi e crostacei. Ottimo servito ad una temperatura di 12-14°.