Dalla Tradizione Pugliese del Salasso un Rosato di grande pregio: Metiusco Negroamaro Rosato IGT Salento

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C’è un’area della Puglia in cui Mar Ionio e Mar Adriatico si incontrano in una sorta di abbraccio, è la parte più meridionale della penisola salentina. Qui i venti provenienti da oriente e da occidente creano un microclima ideale per un vitigno che è l’espressione  più  tipica del Salento: il Negroamaro, e che si esprime al meglio delle sue potenzialità in prossimità del mare.

 
La sua presenza si lega fortemente alla cultura di questa stretta lingua di terra, il cui paesaggio  costiero  è  tra i più  suggestivi  del mondo, fatto di rocce calcaree che si tuffano a picco nel mare e a cui si alternano spiagge bianche e pregevolissime. Questo  territorio si impone per il patrimonio artistico, per le tradizioni  popolari e per ogni dettaglio  che sembra raccontare il transito e l’approdo di popoli, che nel tempo, hanno generato diverse culture ed hanno lasciato un indossolubile legame con la Magna Grecia. Una terra ricca di bellezze naturali e cultura, baciata dal sole e caratterizzata da una identità  territoriale  forte, ammaliante e magica.

Qui, l’azienda Palamà, a Cutrofiano (LE)  nel cuore della Grecia Salentina produce uno dei suoi prodotti  di maggior spicco, Metiusco Rosato IGT Salento, Negroamaro 100% . Il nome rimanda ad una forma dialettale legata alla lingua greca, il  cui significato sta per “io mi inebrio” e che ricorda l’antica abitudine locale di terminare la dura giornata di lavoro nei campi bevendo del vino che fosse fresco e di facile beva, appunto il rosato, insieme agli amici.

Il nome del luogo in cui viene prodotto,  Cutrufiano (LE), trae origine dalla parola greca “Kutra”, che significa  vaso di argilla, il terreno qui, infatti,  ha una forte componente argillosa,  fondamentale  nel conferire a queste uve, insieme  alle altre condizioni  pedoclimatiche, note caratteristiche ed inconfondibili. Questo, inoltre, è stato il vino che ha segnato una svolta importante per lo sviluppo  dell’azienda Palamà, grazie  ai premi conferitigli.

È  nel 1936, che la famiglia Palamà incomincia a  farsi conoscere vendendo vino presso le osterie della zona. All’epoca, il vino veniva trasportato e venduto nelle botti, da cui si spillava direttamente al momento del consumo. Questa era una modalità di commercializzazione  e consumo molto diffusa, ed è  stato  così  fino agli anni ’80, quando a Michele  Arcangelo  Palamà, ormai anziano, subentrò il figlio, intraprendendo la strada della grande distribuzione con la commercializzazione  del vino in damigiane da 5 lt. Modalità che non avrebbe condotto  al salto  di qualità  se uno dei maggiori  clienti, non fosse stato perso.

Infatti,  è  da quel momento,  che arriva l’intuizione  di cambiare  volto all’azienda  passando  all’imbottigliamento, e la svolta  arriva con la partecipazione nel 1996 al Vinitaly e contestualmente col primo grande ordine verso gli Stati Uniti.
 
L’azienda  ora può  vantare tre linee  di produzione, Fregi Barocchi, Albarossa e Metiusco con 300.000 bottiglie, da uve provenienti  in parte dai 12 ettari  di proprietà  della famiglia ed altri condotti con contratto di affitto.

I vigneti sono coltivati ad alberello  e l’uva viene tagliata a mano. Una volta  raccolta, raffreddata con ghiaccio secco, viene portata in cantina e  diraspata,  e ulteriormente raffreddata per avviarla alla macerazione ad una temperatura  costante di 16°C per un tempo di 10-12 ore, e con controllo di  colore e avanzamento dell’estrazione ogni mezz’ora. Il metodo  del Salasso consiste nel prelievo  senza mezzi  meccanici, quindi senza  pressatura, del 30% della parte liquida spillata dal fondo  del serbatoio dopo aver permesso la formazione  del  cappello. Questo sistema, sebbene risulti economicamente  poco vantaggioso, è in grado di conferire al vino una grande delicatezza  e una buona conservazione dell’aromaticità originale  dell’uva.

La Puglia vanta una lunga tradizione di  vini rosati ottenuti col metodo del Salasso. Il Metiusco Rosato, 13 gradi, col suo colore rosa intenso brillante,  i profumi fruttati con tipica nota di ciliegia, la sua freschezza in aggiunta ad una giusta sapidità,  ne  è  un esempio notevole di struttura ed eleganza.

Il Metiusco  Rosato IGT Salento, si è  subito  fatto notare in numerosi  concorsi e manifestazioni  vincendo  nel 2007 la Gran Medaglia d’Oro al Concorso  Enologico  Internazionale Vinitaly,  nel 2009  e 2010  la Medaglia d’Oro al Concour Mondial de Bruxelles e nello stesso  anno la Medaglia  di  Bronzo ex-equo nella Sezione Nazionale Vini da Pesce, e ancora  la Medaglia d’Argento  nell’edizione  2011 e 2015 nel Concour Mondial de Bruxelles.
 
Nel Luglio 2016 ha preso parte al TAKITALY, la manifestazione sui vini Rossi e Rosati Di Puglia promossa da  Vinoway in Friuli Venezia  Giulia  a Farra D’Isonzo (GO)  presso la Tenuta Borgo Conventi, dove incontrando gusti e sapori di un’altra  terra ha trovato  nuove proposte per insoliti e gradevoli abbinamenti.

Il Metiusco Rosato asseconda le attuali tendenze enogastronomiche, riproponendo la tradizione salentina del  rosato da salasso, attraverso   un vino  fresco e gradevole, da abbinare  ai piatti leggeri della cucina pugliese, come le orecchiette al sugo di pomodoro e cacio, oppure a preparazioni a base di ortaggi, e ancora a piatti di pesce, molluschi  e crostacei. Ottimo servito ad una temperatura  di 12-14°.

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