E’ nato Sorè, il rosato voluto dalle sorelle Cotarella
Scritto da Redazione di vinoway | Pubblicato in recensioni vino
Le sorelle Cotarella, Dominga, Marta ed Enrica, hanno annunciato pochi giorni fa la nascita di un nuovo vino, un rosato chiamato “Sorè“, nome colloquiale ma allo stesso tempo profondo.
La presentazione sarebbe dovuta avvenire il 7 Aprile scorso, ma a causa del lockdown è stata rinviata al 9 Giugno sul web attraverso una diretta con molti personaggi del mondo del vino nazionale ed internazionale, tra cui il nostro Presidente Davide Gangi.
L’idea è nata per identificare il lato “rosa” della nuova generazione della Famiglia Cotarella, dando risalto al forte legame che da sempre contraddistingue le tre sorelle.
La grafica dell’etichetta è stata studiata da Enrica, in cui sono raffigurati i tre fiori di Camelia, che secondo il linguaggio floreale è simbolo di sacrificio, in quanto delicati ma resistenti.
I colori scelti per i fiori sono il rosa, che simboleggia la naturalezza e la femminilità e il carta zucchero, che fa pensare alla freschezza e all’etichetta del Montiano 2016.
Riccardo Cotarella ha fatto gli onori di casa e ha così dichiarato: “I vini rosa non si fanno più in cantina con le rimanenze dei bianchi e dei rossi, rispetto a 6/7 anni fa, ma ormai esiste un vero progetto studiato che si crea già dalla vigna”.
Sorè è un vino che nasce dai vigneti più giovani di Merlot coltivati nella Tuscia “blendizzato” con una spalla di Aglianico. Il colore esterna personalità e delicatezza, rosa pesca, suadente al naso che ricorda effluvi floreali con un ping pong di melograno e fragoline di bosco. Al gusto si presenta fragrante, con un’ottima acidità rendendo il palato fresco e piacevole, lascia un finale intenso e di buona persistenza.
Il Sorè si presta come ottimo aperitivo, si abbina molto bene a piatti a base di pesce e cacciagione. In vendita al costo di 20/25 euro allo scaffale. Produzione di circa 6.000 bottiglie anche in versione magnum.
L’ho assaggiato, ho davvero apprezzato questo rosé. Il Dottor Cotarella ha perfettamente ragione “esiste un vero progetto studiato che si crea già dalla vigna”. Bisogna investire di più su questa tipologia di vino.