Grillo Verde: un irresistibile intreccio di passione, tradizione ed eleganza
Scritto da Amanda Arena | Pubblicato in recensioni vino
Passione e tradizione. L’incontro di un terroir unico, di un siciliano e di una spagnola e un’esplosione di profumi e aromi che emozionano l’anima ad ogni sorso. Siamo a Petrosino, un paesino sulla costa tra Marsala e Mazara del Vallo.
Qui, tra filari di incantevoli vigneti e terre rosse arse dal sole e flagellate dal vento, nasce nel 2003 la passione per il vino di Pierpaolo Badalucco. Rientrato dalla Spagna, con la moglie Beatriz de La Iglesia Garcia, decide di riprendere la produzione di vino, interrotta nel 1960 dal nonno, dando vita al progetto Dos Tierras. Un progetto che vuole raccontare, attraverso vini ottenuti da blend di uve siciliane e spagnole, coltivate in Sicilia, l’ amore per queste “due terre” – la Sicilia e la Spagna – espressione tangibile di mondi dall’ incredibile fascino e molto vicini per identità, carattere e cultura.
Questa avvincente storia incomincia nell’azienda Dos Tierras, una bella cantina di circa dieci ettari, di cui due destinati ad oliveto, in cui l’originario vigneto di famiglia vocato alla produzione dei vini tipici di questa area della Sicilia si inserisce scenograficamente nella bellezza delle campagne marsalesi scandite dal ritmo delle partiture armoniche delle distese di filari di vigneti, interrotti a tratti dalle bianche stradine che sinuose giungono prepotenti fino al mare. Beatriz, spagnola di Siviglia, di ritorno dai suoi viaggi porta a Petrosino alcune varietà di vitigni autoctoni spagnoli e inizia così, assieme a Pierpaolo, la sperimentazione della coltivazione di Tempranillo, tipico della zona della Rioja, che trova in Sicilia maturazione ideale nonostante le differenze di temperatura e di Verdejo, impiantato in un piccolo vigneto sul mare nel quale si è adattato magnificamente dal punto di vista agronomico.

Per produrre i loro vini Pierpaolo e Beatriz rispettano pienamente la loro terra e gestiscono il vigneto abbandonandolo alle erbe selvatiche, tutelando in tal modo la biodiversità del territorio, e non ricorrono né a concimazioni, né a diserbi. La loro attenzione è rivolta alla cura maniacale delle vigne per crescere uve mature e sane procedendo poi a vinificazioni che preservano le diversità naturali. “Noi siamo la quarta generazione di produttori di vino Marsala. Non potremmo immaginare un modo diverso di produrre i nostri vini; per noi seguire i metodi biodinamici e naturali è un’esigenza perché ci aiuta a riavvicinarci alla tradizione del vino del nonno. L’equilibrio in vigna, la sensibilità personale in cantina e vigne in zone particolarmente vocate permettono di produrre vini “unici”.”
Questa la filosofia produttiva raccontata da Pierpaolo, un vignaiolo appassionato e determinato che non intende ricorrere a compromessi per conservare l’identità siculo-spagnola dei propri vini nei quali racchiude, con le amorevoli carezze dell’attenzione sia in vigna, sia in cantina, la propria visione del vino e l’essenza più autentica del territorio marsalese.
E anche degustando il suo Grillo Verde, l’ultimo nato della gamma aziendale, non possiamo non sentirci a Petrosino. Base Grillo al 75 % impreziosita da Verdejo per il restante 25 %, da vigneti impiantati nelle contrade Triglia e Corleo, entrambe sul mare, in una zona storicamente famosa per la produzione della base Marsala.

Prezioso, lucente, dorato. Il colpo di fulmine inizia già dal colore brillante che rievoca gli scenari surreali delle Saline di Marsala, quando le infinite sfumature del tramonto rivestono il cielo d’ un luminoso manto giallo oro. Intriga immediatamente l’olfatto di frutta bianca fresca e croccante, di mela renetta e di pera, per poi abbracciare calde ed accattivanti note di miele, cedro, zenzero. Le terre rosse mediterranee, calcaree e ricche di ferro, e sferzate dalle brezze marine, caratterizzano il palato con un ampio e raffinato ventaglio di aromi: un’elegante avvolgenza apre l’assaggio con note di nocciola, cannella, zagara per poi lasciare spazio alla vibrante acidità del Verdejo con le sue note agrumate e sapide. Assaggiando il Grillo Verde 2015 è evidente la nota “marsaleggiante” che rammenta, con orgoglio e dignità, il retaggio della tradizione di famiglia: cinquant’anni fa qui, in Contrada Triglia, il nonno e il bisnonno di Pierpaolo producevano la base Marsala dalle uve Grillo.
Interpretazione “unica” di un territorio, di rispetto dell’ambiente e delle tradizioni: questo è il Grillo Verde. Un vino naturale di sincera espressione che racconta non solo il terroir da cui nasce, ma anche l’ estrema cura in vigna e l’attenzione in cantina. Ottenuto dall’accurata selezione manuale delle uve, poi pestate e pressate coi piedi come da tradizione, e fermentate naturalmente con soli lieviti indigeni; attraverso l’uso sapiente del legno raggiunge quell’idea ossidativa che da sempre ha caratterizzato i vini del marsalese. Il Grillo Verde è vinificato con una macerazione di 5-10 giorni sulle bucce, stoccato in botti e barrique, e non è filtrato.
E’ un vino molto particolare, difficile da omologare, che ammalia chi ha il piacere di scoprirne lentamente l’ anima per ritrovare ad ogni sorso nuovi risvolti fruttati e seducenti sensazioni minerali indotte dal cullare carezzevole delle brezze marine sulle terre rosse di cui è figlio. L’irresistibile connubio della presenza del mare, del vento e dell’insieme delle complesse caratteristiche del terroir marsalese rendono il Grillo Verde un vino senza dubbio emozionante e difficile da dimenticare. Elegante come un uomo d’ altri tempi, un fiero Gattopardo dell’antica aristocrazia siciliana, dalla classe innata e dai modi cordiali, dal quale si resta immediatamente stregati per le emozioni che il suo fascino avvolgente, e non poco misterioso, sono in grado di suscitare in quanti hanno la fortuna di “incontrarlo” per la prima volta.