La straordinaria esperienza del Taurasi Perillo

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È dall’anno 2003 che ho la fortuna di conoscere la Cantina Perillo. All’epoca Michele Perillo presentava per la prima volta il suo Taurasi annata1999, ad una manifestazione a Taurasi appunto.

Tanto, per fortuna, si è scritto di quel vino e chi ne possedesse ancora qualche bottiglia, a distanza di 18 anni mi darà atto che è davvero un “grande vino”. Uno dei migliori, non solo campano e italiano, ma al mondo, capace di stare al vertice delle classifiche di concorsi più blasonati.
Cito a titolo di esempio i millesimi 2001, 2004, 2007 e non ultimo il 2008. Vini perfetti, non comuni.
Che cosa rende unico e speciale questo Taurasi ? diversi fattori, quali: l’uva, il territorio, l’uomo e le scelte produttive.
La cantina Perillo inizia la sua storia proprio nell’anno 1999, quando Michele smette i panni di operaio della Ferrero, per vestire quelli di vigneron, e produrre vino non più solo per sè e per gli amici.  
La cantina è ubicata a Castelfranci, uno dei 17 comuni del nord/est della provincia di Avellino, rientrante nella Docg Taurasi. I vigneti della Cantina Perillo si trovano ad una altitudine di 600 metri, tra Contrada Baiano e Contrada Valle, più un ettaro a Montemarano, per un totale di sette ettari. Ai vigneti di uve aglianico – del biotipo coda di cavallo, acino piccolo e grappolo allungato, con buccia resistente e tipico colore bluastro del mosto –  si alternano filari di coda di volpe e coda di volpe rossa. Due i sistema di allevamento: il tradizionale a raggiera, e quello a spalliera. La maggior parte delle viti sono a piede franco, innestate circa 100 anni fa, su terreni tufacei, sabbiosi e con presenza di fossili marini. Qui il clima è particolarmente rigido, caratterizzato da inverni nevosi ed estati miti e le uve rosse maturano a novembre inoltrato.

Con i consigli dell’enologo Carmine Valentino il vino fermenta spontaneamente in acciaio e legno con i lieviti indigeni. Per la maturazione si utilizzano botti di diversa capacità e prima della messa in commercio continua la maturazione in bottiglia almeno altri otto anni. Si ottengono così Taurasi tradizionali di grande finezza e carattere, longevi e autentici.

Vini che sono capolavori di enologia e che rispecchiano la forte personalitá della famiglia Perillo, composta da persone semplici e serie, dedite completamente alla viticultura.

All’assaggio i vini rimandano a sensazioni di frutta rossa, lievi accenni speziati, liquirizia e tocchi balsamici. Al sapore colpisce l’integrità e la finezza del tannino, la sostenuta acidità e l’eccezionale lunghezza. Il Taurasi Perillo diventa così un’esperienza straordinaria che ogni appassionato di vino deve poter fare per riconoscerne la grandezza.

La cantina produce circa 25.000 bottiglie di Taurasi sia nella versione annata che riserva, e solo qualche migliaio di bottiglie di “Coda di Volpe”. Vi suggerisco di accaparrarvi non solo il Taurasi, ma se siete fortunati, anche il coda di volpe. Vino questo di un fascino irresistibile, sottile e coinvolgente.

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