“Les Deux Lévriers” vino francese nato dall’ingegno italiano
Scritto da Antonio Scatigna | Pubblicato in eventi, progetti, recensioni vino
Francia e Italia, vino ed arte estremamente connessi in un solo nome: “Aramaicos”.
È la nuova realtà vitivinicola – filantropica nell’origine – che nasce con una personalità francese e realizzata con dottrina italiana.
I padrini del progetto, Paola e Valter Mainetti, rispettivamente Vice Presidente e Fondatore della Fondazione Sorgente Group, “respirano” la valorizzazione dell’arte e delle opere in ogni forma su scala mondiale.

Fondazione Sorgente Group
Tra le tante attività di Sorgente Group che raccoglie opere archeologiche di scultura greca e romana e dipinti dal XV al XVIII secolo, c’è anche il restauro conservativo di immobili di pregio, complessi monumentali, beni architettonici, artistici ed archeologici, tra i quali la Fontana di Trevi, le Terme di Caracalla, la Domus Augustana, le Terme di Diocleziano e la Basilica di San Pietro in Vincoli.
Aramaicos
“Aramaicos”, la nuova vinicola, prende appunto nome da un casale del ‘400 sito sull’Appia antica, probabilmente laddove Gesù incontrò San Pietro. Il collegamento assume un significato mistico, dedicato alla lingua aramaica, la stessa lingua parlata durante il loro incontro.
Les Deux Lévriers
Il nome del vino “Les Deux Lévriers” si identificata anche nel logo ideato da Paola Mainetti, due levrieri che portano in cima una corona.
Il tocco creatore ed artistico, nella consulenza enologica, è frutto del Presidente Mondiale degli Enologi Dott. Riccardo Cotarella che ci racconta il progetto durante la presentazione tenutasi in anteprima presso il ristorante La Terrazza del noto Hotel Eden di Roma.

Il disegno parte da una zona non già conosciuta della Francia, che possa offrire un know how d’innovazione, a sud-est nella regione Rhône-Alpes, del dipartimento della Drôme.
La denominazione Coteaux Des Baronnies IGP vanta l’influenza delle prealpi del Dios e delle Baronnies, con clima mediterraneo e influssi montani caratterizzati dalle basse temperature. La zona viticola è sita su altimetrie che spaziano tra i 300 e i 700 metri s.l.m., con terreni calcarei molto sassosi, pendii o grandi coni convessi, a matrice di terra fina piuttosto pesante.

La prima annata in presentazione è la 2017, composta in un sapiente blend tra Merlot, Cabernet Sauvignon e Syrah che totalizzano 5.000 bottiglie di estrema nicchia.
La selezione parte dai vigneti, con raccolta in piccolissime quantità dei migliori grappoli che possano celebrare l’idea progettuale. La vinificazione avviene in Francia e l’affinamento, in via del tutto eccezionale con l’autorizzazione degli organismi di controllo francesi, avviene in Italia, nei più pregiati legni.
L’evoluzione è stata monitorata di giorno in giorno, comprendendo anche l’affinamento in bottiglia.
Il taglio non vuol esser bordolese, non vuole puntare ad un impatto esageratamente importante, ma mira piuttosto ad eleganza, equilibrio e personalità.
Luminoso e contemporaneamente denso nel rubino dai riflessi granati.
La percezione olfattiva si dimostra custode di un’elevazione in 6 anni d’affinamento. Le carrube godono di un’apertura singolare che viene valorizzata da note sottili in piccantezza che sfumano in grani di senape. La radice di ginseng offre un pieno centro olfattivo sottolineato da una balsamicità “spalmabile”. Le erbe da tè nero custodiscono una vibrazione lunga ed ammaliante.
Al gusto offre una piena conferma dell’idea olfattiva. La singolarità gustativa viene espressa in tre superlative battute. L’ingresso sembra interpretare il ricordo delle uve e del loro pregiato tannino. La seconda battuta garantisce una freschezza elegante, singolare ed appagante. La terza battuta esprime il prezioso affinamento, lungo e decisamente cremoso nelle note di torrefazione con un soffio appena amaricante. La persistenza si dimostra interminabile su una cremosità che può esser espressa quasi come un solido sorseggiabile.
Decisamente una gran bella espressione enologica, artistica in ogni aspetto, partorita in terra di Francia e concepita dall’ingegno italiano.
