Poggio Pagnan: un’azienda agricola innovativa nel cuore della Valbelluna

Scritto da | Pubblicato in recensioni vino Poggio Pagnan: un’azienda agricola innovativa nel cuore della Valbelluna

L’Azienda Agricola Poggio Pagnan nasce nel corso del 2014 su iniziativa di Giampaolo Ciet e del giovane Alex Limana, come ampio e ambizioso progetto di recupero delle tradizioni agricole del territorio.

 
Poggio Pagnan prende il nome dal colle rappresentativo e cuore pulsante dell’Azienda che sorge a Borgo Valbelluna – Mel, cinquecentesco borgo Bandiera Arancione del Touring Club Italiano situato a sinistra del fiume Piave, tra Prealpi e Dolomiti bellunesi.

Nell’aprile 2017 l’Azienda Agricola Poggio Pagnan ha piantato, a Col Pagnan, in località Zottier, un ettaro circa di vigneto. Come tutti i progetti portati avanti dall’Azienda, segue la linea del “naturale” e del biologico, nel rispetto totale della natura e dell’ambiente. Il vigneto si insinua tra gli splendidi paesaggi circondati dalle Prealpi Bellunesi come una distesa ordinata di pali in legno di castagno toscano, ristabilendo nel territorio un’antica produzione della zona e apportando una componente paesaggistica di notevole bellezza: da lontano il Col Pagnan potrebbe ad oggi definirsi quasi come una scultura naturale e vivente, tutta la collina infatti è tempestata di pali in legno e viti che cambiano colore a seconda delle stagioni.

Per quel che riguarda la tipologia di vite piantata, per sottolineare ancora una volta il forte credo biologico dell’Azienda, sono state scelte delle varietà innovative per lezone del bellunese, che ad oggi non ha ancora una viticoltura tipica che la caratterizzi. Nella zona del feltrino vi sono alcune varietà autoctone, quali la Bianchetta e la Pavana, ma ciò non accade per la Valbelluna. Alex e Giampaolo si sono voluti spingere oltre, andando a ricercare delle tipologie di vite che potessero adattarsi maggiormente alle difficili condizioni climatiche del luogo e che rispettassero l’ambiente e la natura nell’ottica della totale sostenibilità. È così che sono arrivati alla scelta di piantare viti appartenenti alla categoria Piwi,acronimo del termine tedesco “Pilzwiderstandfähig”, che significa “vitigni resistenti alle crittograme”, qualità rinomate per la loro resistenza alle malattie funginee.Queste tipologie innovative di vite sono frutto di anni di ricerca effettuati da scuole di enologia e vivai specializzati.

Da qui è nato il progetto del “vigneto resistente” di Poggio Pagnan, che ad oggi si estende per circa un ettaro e mezzo costellato di piante di vite a bacca bianca, nello specifico di Souvigner Gris e Bronner, e a bacca rossa, Cabernet Cortis. Dopo tre anni di duro lavoro e tanto sacrificio, con il 2020 finalmente si potranno assaggiare le prime bottiglie dei vini prodotti dall’Azienda, che ha potuto contare sull’importantissima e fondamentale collaborazione con l’enologo Nicola Biasi, un esperto e sperimentatore delle varietà resistenti. A Giugno verrà imbottigliato il bianco fermo, da varietà Souvigner Gris, vino che prenderà il nome dell’Azienda, ossia “Pagnan”, mentre per il rosso e per il metodo classico Alex e Giampaolo dovranno aspettare l’autunno.

Ma nel frattempo non perdono tempo in quanto, in previsione della vendemmia 2020, sono da poco iniziati i lavori per la cantina vitivinicola, il “Poggio Pagnan Lab”, che sorgerà poco distante dal colle vitato in uno stabile aziendale ottocentesco da poco ristrutturato, che ospita già le camere di agriturismo dell’Azienda. La Cantina Vitivinicola di Poggio Pagnan sarà la prima Cantina della Valbelluna, e di questo Alex e Giampaolo sono particolarmente fieri. Ciò che non manca ai due soci di sicuro è la carica e la voglia di concludere il cerchio aziendale con la produzione in casa del proprio vino. Il progetto è sicuramente anche merito del loro enologo, Nicola Biasi, che li sostiene e li segue da vicino in ogni passo e della figlia di Giampaolo, Martina, che segue la parte di marketing e grafica per la promozione dell’azienda e dei suoi prodotti.

I due soci spiegano: “Questo è l’ultimo tassello che ci permette di chiudere il ciclo aziendale. Siamo partiti dalla produzione di orticole, per poi ampliare l’azienda con maiali allo stato semi-brado che possiamo oggi trasformare nel nostro laboratorio di trasformazione (PPL), con sede presso il Col Pagnan, per la produzione di insaccati. Abbiamo poi piantato il vigneto e restaurato lo stabile dove abbiamo le camere dell’agriturismo. Ma per completare il nostro sogno mancava la cantina dove poter trasformare la nostra uva in vino, è per questo che oggi siamo qui”.

Un progetto, quello dell’Azienda Agricola Poggio Pagnan, molto complesso e completo, volto a riscoprire il territorio della Valbelluna e dagli il valore che si merita.

Alex, Giampaolo, Martina e Nicola vi aspettano a Mel per brindare con il loro primo vino a partire da giugno. Perciò non resta che dire “In alto i calici”.

Tag

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *