Siro Merotto: intraprendenza “genuina” del Prosecco Superiore

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Recensire un’azienda che produce prosecco a volte potrebbe sembrare scontato, vuoi per l’omologazione legata alla vastità dell’area di produzione DOC, vuoi per l’errato approccio del consumatore che con il termine “prosecchino” ha sdoganato una visione molto superficiale di un vino storico, che nulla ha a che vedere con la spumantistica del metodo classico.

 
Il prosecco cavalca per tradizione la produzione di spumante in autoclave, metodo Martinotti o Charmat, che non è sinonimo di industriale o costruito. Altro metodo di produzione ancora più antico prevede la rifermentazione in bottiglia (Sur lie o Colfondo) per un periodo più o meno breve e la “sboccatura” al momento del consumo.

Scrivere di aziende per noi di vinoway significa valutare prima la filosofia produttiva e trovare in essa degli elementi di Valore e Personalità. Ed proprio questo approccio che ci permette di entrare in contatto con realtà che esprimono delle peculiarità territoriali e non cedono alla possibilità di produrre formule perfette, replicabili di anno in anno.

L’azienda, di cui parleremo dopo questa doverosa premessa, mi ha inviato dei campioni alla fine del 2016 proponendomi l’annata 2014. Subito perplesso attendo un po’ di tempo per stappare la prima bottiglia. Una sera decido di degustare i vini e rimango sorpreso per due motivi: la pulizia e la vitalità dei prodotti, dopo oltre un anno in bottiglia e considerando l’annata tutt’altro che facile per il nord Italia. Allora decido di approfondire chiedendo una visita in cantina che dopo qualche settimana mi conferma l’appuntamento.

Arrivo a Col San Martino, piccola frazione di Farra di Soligo e sono accolto da Nicola, enologo e proprietario della cantina Siro Merotto e dal responsabile Marketing e Comunicazione Isaia Busatta. Noto subito la “preziosa” pulizia e la struttura familiare dell’azienda e inizio a scambiare le prime battute, parlando di territorio e richiedendo alcune informazioni.

L’azienda nasce nel 1960 e gestisce 7 ht di vigneto di proprietà situati tutti sulle colline di Col San Martino.

Mi ha colpito la filosofia produttiva che non prevede la diraspatura, ma solo una pressatura soffice. Altro aspetto interessante riguarda i tempi per la presa di spuma in autoclave, di 60 gg per la versione Brut e ancora in via di definizione, ma superiore 90 gg, per il nuovo prodotto Nature, senza zuccheri aggiunti. Mi piace anche l’aspetto del dosaggio zuccherino sempre al limite inferiore rispetto a quanto previsto dal disciplinare di produzione, che punta ad esaltare le qualità organolettiche.

Dopo una panoramica sulla filosofia produttiva, raccontata con efficacia e grande passione da Nicola, passiamo agli assaggi che hanno come filo conduttore la personalità e la capacità di produrre Prosecco Superiore attraverso un progetto che va dalla sperimentazione al consolidamento delle pratiche di cantina per raggiungere un livello sempre più alto che “parla” di territorio, ma anche della capacità dell’uomo di cogliere le peculiarità per esprimere il meglio in bottiglia.

Tutti i prodotti hanno senz’altro tre note gusto-olfattive comuni: pulizia, finezza e persistenza che fanno di questa azienda una realtà in grado di mettere un sigillo territoriale e umano ben definiti.

Bravo a Nicola che con grande competenza e passione sta realizzando il suo progetto.

Veniamo ad alcune note dei vini prodotti dall’Azienda Agricola Siro Merotto.

Prosecco Tranquillo Conegliano Valdobbiadene DOCG 2016
Un vino “semplice”, ma che rappresenta la tradizione. Un vino che ha una leggera vivacità e una gradazione alcolica di 10,5% e 3.6 grammi/litro di residuo zuccherino.
Al naso è fine e fa apprezzare i sentori tipici del vitigno Glera con ricordi di mela verde, pera e fiori. Alla beva è piacevolmente fresco, sapido con un’ottima persistenza gusto-olfattiva. Ottimo per accompagnare piatti a base di pesce.

Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene DOCG Spumante Brut 2016
Quando un’azienda di Prosecco fa la scelta di produrre solo la versione Brut (5g/l) è già di per sé interessante. Poi se ci aggiungiamo una permanenza in autoclave di 60 giorni, diventa un progetto interessante. Un vino che presenta delle bollicine numerose e fini. Avvicinando il bicchiere al naso possiamo apprezzare la finezza dei profumi, abbastanza complesso con sentori fruttati di mela, pera e leggeri ricordi di banana ai quali si aggiungono con delicatezza quelli floreali di acacia, glicine e ginestra il tutto ben amalgamato alle leggere note di lievito. Assaggiandolo è piacevole, fresco, abbastanza sapido e alla fine delicatamente avvolgente ti invoglia ad un successivo assaggio. Persistente.

Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene DOCG “Rive di Col San Martino” 2016 Spumante Nature
Ho avuto l’onore di assaggiare questo vino in anteprima dopo 60 GG di permanenza in autoclave anche se molto probabilmente si arriverà fino a 90 giorni, senza tuttavia precludere delle variazioni in base all’annata. Senza dubbio un vino che affiancato alla versione Brut renderà questa azienda una “chicca” del territorio di Valdobbiadene in grado di tenere alta la territorialità del Prosecco Superiore.

“In un sol Bianco” Vino Bianco Rifermentato in Bottiglia 2016
Vino della tradizione, chiamato anche “Colfondo” viene imbottigliato e matura con i propri lieviti per innescare la seconda fermentazione in bottiglia. Un vino che presenta delle caratteristiche tipiche con sentori di lievito, mela, pera e fiori di acacia. Ottima bevibilità e persistenza gusto-olfattiva.

“In un sol Bianco” Vino Bianco Frizzante
Prodotto con Metodo Charmat/Martinotti e con 10 g/l di residuo zuccherino. Presenta delle caratteristiche olfattive che vanno dai sentori fruttati di pera matura, frutta fresca tropicale, ananas e note floreali che ricordano i fiori di campo. All’assaggio si presenta fresco, abbastanza caldo e morbido. Il residuo zuccherino più alto rispetto agli altri vini lo rendono più immediato e adatto come aperitivo.

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