Spumanti Pugliesi autoctoni: una piacevole esperienza degustativa per dare brio all’inverno
Scritto da Luigina Simonetti | Pubblicato in recensioni vino
Nonostante il trend attuale imponga l’aperitivo con bollicine tutti i giorni dell’anno e ci sia stato uno sdoganamento a favore del consumo di spumanti e champagne non soltanto durante le festività, si nota un’impennata dei consumi delle bollicine italiane.
Secondo la Coldiretti, quest’anno le festività natalizie hanno visto un incremento del 9% sul consumo di spumante, con ben 60 milioni di bottiglie stappate ed una netta predominanza delle bollicine italiane sullo champagne, il cui consumo si aggira soltanto intorno all’11%. Tuttavia si potrebbe consigliare la bollicina a tutto pasto o come modo per intrattenersi con gli amici, soprattutto in questo periodo dell’anno, quando le temperature raggiungono livelli di freddo intenso e amiamo vedere sulle nostre tavole cibi un pò più grassi e untuosi.
Frittelle e panzerotti, lardo di Colonnata e splendidi taglieri di salumi, assecondando il nostro palato, ci danno l’idea di soddisfare il bisogno di un maggior apporto calorico per combattere i rigori invernali. Soprattutto questo inizio d’anno, con le sue eccezionali nevicate, che hanno interessato tutto il meridione d’Italia, sino ad imbiancare magicamente anche le spiagge salentine, si presta al consumo di questi alimenti.
Imprescindibile l’abbinamento con spumeggianti bollicine, la cui carbonica molto efficacemente ci aiuterà a togliere ogni traccia di grasso e ad esaltare il gusto di ogni singolo boccone.
Vinoway nella sua V tappa del Takitaly, con il Simposio sui vini spumanti, ha consentito di accedere ad una carrellata di degustazioni finemente guidate dal notissimo Maestro di Cerimonia e Sommelier Alessandro Scorsone, ed ha puntato l’attenzione sulle produzioni regionali in cui la Puglia, in tutta la sua estensione, dal Gargano al Salento, passando per la Murgia e la Valle d’Itria, ha fornito un patrimonio variegato di spumanti da vitigni autoctoni, tra Metodo Classico e Charmat, di grande unicità e originalità gusto – olfattiva.
Un viaggio attraverso una regione da nord a sud, con profonde differenze climatiche ed ampelografiche, che attraverso la spumantistica, fornisce un profilo invitante e variegato di possibilità di vinificazione con bollicina.
Partendo dal Nord della Puglia, a Lucera (FG), l’Azienda Alberto Longo produce uno spumante con Metodo Charmat lungo, Rosè della Quercia Extra Dry Nero di Troia 100% che esprime finemente le caratteristiche di un vitigno molto legato al territorio. Si presenta con un colore estremamente delicato, rosa provenzale. Nel calice le bollicine, numerosissime e con una gradevole cosistenza, salgono vivacemente portando con sé importanti profumi di frutti rossi. Il sorso non delude, invade e riempie la bocca, lasciando che la carbonica si faccia sentire, ma in modo non invadente. I frutti rossi acerbi e una suadente mineralità lo caratterizzano conferendogli eleganza.
Il territorio della Murgia, con l’importante mineralità dei suoi terreni e la ricercatezza di alcuni vitigni autoctoni, produce spumanti di grande bevibilità. Il pensiero va ad Attimi Spumante Demisec di Cantine Imperatore ad Adelfia (BA), prodotto da Minutolo, un autoctono Pugliese, con Metodo Charmat, è l’esaltazione dei profumi del territorio. Un colore molto ricco, con tonalità di giallo che ricordano l’oro ed un perlage sottile e delicato. Il bouquet aromatico è ricco e persistente, pesca bianca e agrumi canditi insieme a erbe aromatiche e camomilla accompagnano le sensazioni olfattive. Il sorso attraversa il palato lasciando lasciando una spia di pungenza persistente, ma non aggressiva, riportando il frutto nella sua maturità. Il profilo amabile, ma non eccessivo.
Se ci spostiamo verso uno di quei gioielli paesaggistici che tutto il mondo ci invidia, e che le guide turistiche descrivono come uno dei luoghi di vacanza più ameni, la Valle d’Itria, incontriamo il Prosit Valle d’itria IGP Bianco Frizzante 2015 di Cardone Vini. Prodotto da Verdeca e Bianco d’Alessano con Metodo Charmat, rappresenta l’anima del territorio. Fresco già nel colore, col suo luminosissimo giallo paglierino con riflessi verdolini, animato da vivaci bollicine, rivela dei piacevolissimi sentori floreali, elegante al naso. Il sorso è deciso e la pungenza persistente, secco e gradevole regala una fine acidità che riporta alla freschezza olfattiva.
Arriviamo nella Terra del Negroamaro, il Salento ed incontriamo uno delle tante espressioni di questo vitigno, un elegante spumante prodotto con Metodo Charmat, Baldassarri Brut Blanc de Noir di Tenuta Marano. Elegante alla vista, luminoso, paglierino con riflessi verdolini, animato da un fine perlage, molto persistente. Le note fruttate salgono al naso con sentori di mela verde, ananas e agrume. Al sorso risulta secco, fresco, ma con una pungenza non aggressiva, la frutta ritorna e il finale va verso una piacevole sapidità.
La Puglia racconta il territorio attraverso i suoi profumi, i sapori e le specificità degli autoctoni, sfoggiando grandi potenzialità con una spumantistica che si rivela interessante.