Speyside: uno scrigno prezioso
Scritto da Pino De Luca | Pubblicato in distillati
Chi si impegna al racconto, come il sottoscritto, corre un serio pericolo. Assai più serio di quello della “marchetta”, ovvero della restituzione di un favore a chi è stato generoso o a chi ci si rivolge in “captatio benevolentiae”. Scevri da questo pericolo che abbiamo evitato da sempre rischiamo di cadere nell’altro, più infido e pericoloso: la ricerca di prodotti sempre più di nicchia.
Un po’ per “essere originali” e tanto anche per pura vanità. Si giunge quindi a parlare sempre di edizioni limitate, limitatissime. Costosissime e introvabili. Il nostro ego è soddisfatto ma il nostro servizio è sostanzialmente inutile.
Oggi ragioniamo di whisky nella maniera peggiore. Di uno costoso, molto costoso e di uno a ottimo prezzo ma quasi introvabile. Così non ci facciamo mancare nulla rispetto ai buoni propositi sopra esposti. Ma vi giuro che ne vale la pena.
Quello costoso è il Rosebank di 20 anni distillato dall’omonima distilleria nel 1989 e imbottigliato da Cadenhead nel giugno 2009 con un ABV del 52,1%. Per i non addetti ABV sta per Alcool by Volume, indica quelli che noi chiamiamo gradi alcolici. Il Whisky è stato maturato esclusivamente in botti di bourbon. Il colore è ambrato e brillante. Al naso è molto fruttato, con un aroma primario di pompelmo e di mela stark. Poi vaniglia e note erbacee ben distinte. Splendida armonia tra frutto e fiori. In bocca è di corpo medio corpo e abbastanza morbido. Una nota “pungente” dovuta all’alcool ma che non è dominante. Bevendo l’acqua dopo si sentono alcune note citrine ma poi il tutto scompare con troppa rapidità. Il finale è di media lunghezza, asciutto. Dominano vaniglia e caramello. Buono ma, dato il prezzo e l’impatto olfattivo entusiasmante, ci si aspetta molto di più.