Vodka pregiata per palati fini

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Ne abbiamo assaggiate e saggiate di Vodke dell’est e del nord e, tranne rarissimi casi, è tutto distillato di cereali che si dibatte tra segale e frumento.


Colpisce dunque la credenza diffusa che la vodka sia fatta di patate tanto da segnalare questo tubero come primo nella lista del disciplinare regolamentato dalla UE.

La mongolfiera ad alcol decolla e i venti ci spingono verso l’Herefordshire, terra di sidro e di ottime carni.

Inghilterra. Lady Claire e Lady Rosetta non sono due anziane signore che vivono nella campagna inglese al confine con il Galles. Sono due varietà di patate.
Dalla loro coltivazione, cura e artigianale frittura in olio di semi di girasole nascono le Tyrrels cheaps. Le patatine più “cult” del pianeta. A produrle William Chase, da Leominster. Tre generazioni della Tyrrel Court Farm e poi l’idea di usare la Rossa Rosetta e la candida Claire per farne Vodka. Una distilleria e nasce la Chase, la “Vodka più buona al mondo” (2010) che per un litro di vodka si consumano sedici chili di patate. Viene prodotta in formato puro e, ovviamente aromatizzato.

Come è noto e più volte ribadito la regola che ci siamo data è quella di raccontare il distillato netto e qui siamo di fronte ad un prodotti di estrema correttezza tecnica e di grande morbidezza. Pulito al naso, con sentori di pepe bianco e accenno di patata appena affettata. In bocca leggermente piccante, rotonda, grassa di noci di Macadamia.

Nel finale si affermano note minerali e riemerge la patata. Una eccezione ci sia permessa, la versione affumicata della Chase è davvero fantastica e molto particolare.

In Francia, come abbiamo visto, vi sono fra le migliori distillerie al mondo in particolare nella zona del Cognac. E ovviamente vi sono dei grandi maestri distillatori. François Thibault era uno di questi quando una ventina di anni fa gli fu affidato l’incarico di tralasciare il Cognac e dedicarsi ad un Vodka “super premium”. una Vodka costosa per concorrere con la Absolut.

Sidney Frank aveva visto giusto. Dopo un centinaio di prove nacque la Grey Goose, vodka cristallina dai profumi agrumati e note floreali. Al palato morbida e rotonda con note mandorlate. Dal 1997 è in commercio ed è diventata la mamma del vodkatini e il distillato principe di Sex & City. Una delle poche che può essere tranquillamente consumata liscia. Naturalmente il marketing si è sfrenato da quando è stata acquistata, sembra per un paio di miliardi di dollari, dalla Bacardi. Nel 2015 sono stati prodotti 40 milioni di confezioni da 9 litri di Grey Goose. Così, giusto per dare una idea.

Tutte produzioni di alta qualità e, ovviamente, costo non indifferente. Oltre i 30€ per una bottiglia da 70cl.

Ma per un prodotto assolutamente particolare, ed anche molto costoso, che ha fatto della patata la sua fortuna o la fortuna della patata bisogna risalire in Norvegia.

“Bella da vedere, bella da toccare, bella da gustare” recita all’incirca il refrain. Una bottiglia semplice ma stupenda nel suo colore leggermente azzurrino e le sue curve sinuose. Due soli prodotti per fare questa Vodka dedicata a Chistian IV, Re di Danimarca. Patata del Trøndelag e acqua di Norvegia.

La ricetta è la medesima da quattrocento anni e la produzione commerciale prosegue da duecento anni presso la distilleria Arcus in Norvegia. Naso pulito, palato elegantissimo, da consumare assolutamente liscia.

Costa un botto (oltre 60€ la bottiglia escluse le spese di spedizione) ma la Christiania va assaggiata almeno una volta nella vita. La prossima volta visiteremo un altro pezzo d’Europa …

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