Whiskey irlandese e screaming orgasm
Scritto da Pino De Luca | Pubblicato in distillati
Pensieri sullo Speyside e sul corso di miscelazione che sta facendo un mio caro amico … e una voce nota, notissima che mi reclama.
Dei pasticcini di pasta di mandorle molto particolari, una provocazione e mia moglie che reclama un Baileys, che io non ho. O forse si, da qualche parte, nell’area frequentata dalle figlie quando son qui deve esserci anche li qualcosa di abbandonato.
E infatti c’è. Irish cream. Non appartiene certo alle cose che mi attraggono di più. Diciamo pure che lo ho assaggiato qualche volta e, pur riconoscendone una legittimazione all’esistenza, non è certo un prodotto per il quale faccio la fila.
Ma incuriosisce il fatto che tanti la facciano e, forse, quella mezza bottiglia di Jameson può essere utile. Chissà se una irish cream può essere considerato un cocktail … so che compare in molti cocktail ma non è un cocktail. Però se qualcuno lo ha fatto si può fare. E nel mondo dove zio google impera si fa una ricerca facile su come si fa un irish cream e … si apre un mondo sconosciuto.
Come sempre le ricette sono mille e tutte promettono risultati di gran pregio. E ognuno si dichiara il vero ed unico depositario della ricetta originale.
Anche un antico libro di ricette inglesi edito da Henry Colburn nel 1844 ci siamo sentiti di scomodare. Ci è servito per ELIMINARE DEFINITIVAMENTE qualcosa che è apparso in alcune variazioni: il tuorlo d’uovo.
Proviamola una ricetta vetusta, di una Irish cream che, se ben fatta e conservata al fresco, può durare anche due mesi. Che nel 1844 i frigoriferi ancora non erano stati inventati … “Irish whiskey mixed with cream and sugar with hints of coffee, chocolate, vanilla, and almond. Will keep for 2 months if refrigerated.”
Occorre panna (poca), una crema di latte, caffé, cacao in polvere e mandorle. Ed ovviamente un buon irish whiskey. Per prima cosa si preparare una crema di latte classica, unica suggestione moderna l’uso di amido invece che farina. Farne un po’ con un baccello di vaniglia, un litro di latte, cento grammi di zucchero e cento di amido. Scaldare 8 parti di latte con il baccello di vaniglia privato dei semi e lo zucchero, nel latte rimasto sciogliere l’amido. Quando il latte è caldo versarlo nella parte fredda e amalgamare bene, aggiungere i semi di vaniglia e lasciar addensare a fiamma dolce finché non si ottiene una buona consistenza.
“Pestare nel mortaio, chicchi di caffé, bacche di cacao e mandorle …”, ma no, meglio usare caffé solubile, cacao in polvere e delle mandorle, per un litro di latte 30 grammi, 20 grammi e 20 grammi, aggiungere un po’ di panna e frullare finché non si ottiene una poltiglia omogenea. Mescolare il composto con la crema di latte e aggiungere a filo il whiskey fino alla percentuale desiderata. Normalmente una irish cream ha una percentuale alcolica che va dal 15% al 30%. Se abbiamo mezzo litro di Jameson al 40%, aggiungendo mezzo litro della preparazione che abbiamo fatto otterremo un litro di irish cream al 20%.
Cremosa, morbida, profumata e gradevolissima. Va tenuta in frigo e servita fredda.
Eccellente per uno “screaming orgasm” occidentale. Buoni, state buoni. Nulla di men che lecito. Solo puro piacere. Un terzo di irish cream, un terzo di vodka e un terzo di amaretto, shakerare con ghiaccio e servire in old fashioned glass con una cannuccia corta. Mia moglie ha festeggiato il compleanno con gusto e l’irish whiskey è finito.
P.S.
Ognuno è libero di modificare le dosi. Perché si sappia a me piace il latte di capra. Ma anche quello di mucca va benissimo.