Cantina Revì: Artigiani del TrentoDoc

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La storia inizia negli anni ’70, quando utilizzando le uve provenienti dai Vigneti di Famiglia ci si cimentava in piccole prove di spumantizzazione per il proprio piacere e quello di amici Appassionati di Vino.

Le soddisfazioni ottenute ed il profondo amore per il Territorio Trentino hanno spinto verso la fondazione nel 1982 della Cantina Revì, nome che pare derivi dalla particolare vocazione Vitivinicola di questa zona, quella di Aldeno (Trento), nella quale si ottenevano prodotti di particolare pregio: i “Re Vin”.

La prima produzione fu di circa 1.500 bottiglie e di anno in anno le crescenti richiesti portarono enorme fiducia, con un costante aumento dei volumi, pur restando fermamente legati al concetto di Cantina Familiare da cui si è partiti, testimoniato dal fatto che attualmente vengono prodotte poco più di 13.000 bottiglie all’anno, sfruttando i circa 2 ettari di Vigna a disposizione.

La gestione dell’azienda è nelle mani di Giovanna Bertoldi e Carmen Tomasi, mentre l’Anima della Cantina è l’enologo Paolo Malfer, marito di una delle titolari, con il contributo dei due figli e, come accade per realtà così piccole, tutti si prodigano a ricoprire  i vari ruoli, con grande interscambio e versatilità operativa.

La scelta di portare avanti un tipo di produzione così piccola è andata di pari passo con quella di curare in modo assai scrupoloso il livello Qualitativo del Vino, senza la chimera di facili guadagni, ma con la profonda convinzione di mantenere quello standard che negli anni ha portato l’apprezzamento della clientela, senza rincorse alle “omologazioni” gustative, valorizzando al meglio le Tipicità di Terreno e Microclima dei Vigneti.
Attualmente sono in produzione tre tipologie di Metodo Classico:

TrentoDoc brut
TrentoDoc Rosè brut
TrentoDoc Dosaggio Zero

tutti ottenuti con un uvaggio di Chardonnay e Pinot Nero, con una permanenza sui lieviti sempre superiore ai 30 mesi, ed un utilizzo di “dosaggi” non invasivi nei confronti del profilo organolettico originale del Vino.

Partiamo con il TrentoDoc brut 2007, uvaggio composto da 75% Chardonnay e 25% Pinot Nero, permanenza sui lieviti di 46 mesi (sboccatura 2012), titolo alcolometrico 12,5%.

Nel bicchiere si presenta giallo paglierino brillante con qualche riflesso dorato, perlage fine e di buona persistenza.

Al naso i profumi sono molto intensi e particolari, il leggero sentore di lieviti è subito sovrastato da una componente decisamente vegetale ed erbacea, che col passare del tempo lascia trasparire anche delle note minerali e floreali.

In bocca l’ingresso è intenso e piuttosto deciso, secco (residuo zuccherino dichiarato circa 6 g/l) e di buon corpo, con un carattere dalle sfumature piuttosto “maschie”, in evidenza le componenti acido/sapide, bella la persistenza con un finale che richiama in modo chiaro le nitide note vegetali percepite al naso.
Un Metodo Classico dai lineamenti decisi, non tanto nella potenza della struttura, ma nell’intensità di alcune sue caratteristiche che conferiscono un profilo organolettico piuttosto originale.

Veniamo ora al TrentoDoc Dosaggio Zero 2008, uvaggio composto da 75% Chardonnay e 25% Pinot Nero, permanenza sui lieviti di 34 mesi (sboccatura 2012), titolo alcolometrico 12,5%.

Anche in questo caso il colore si presenta giallo paglierino con presenza di riflessi dorati, il tutto con bella brillantezza e un perlage di ottima espressione.

Al naso abbiamo un profilo aromatico meno “maschio” di quello precedente, qui troviamo una piacevole presenza di intense note di lievito dalle sfumature dolci, accompagnate da una complessiva sensazione di mineralità, che col passare del tempo viene affiancata da leggere note agrumate, il tutto con toni garbati e di buona finezza.

In bocca questo Metodo Classico punta sulle doti di eleganza piuttosto che di potenza, l’attacco è di buona intensità, dal carattere secco (residuo zuccherino dichiarato inferiore ai 2 g/l) anche se non molto di più rispetto al brut Degustato in precedenza, buona cremosità gustativa ed un equilibrio che vede emergere sempre la vena acido/sapida, con una mineralità in bella evidenza soprattutto nel finale, caratteristica che accomuna i TrentoDoc di Revì.

Parliamo ora del TrentoDoc Rosè brut 2008, uvaggio composto da 75% Chardonnay e 25% Pinot Nero, permanenza sui lieviti di 34 mesi (sboccatura 2012), titolo alcolometrico 12,5%.

Nel bicchiere si presenta di un rosa tenue dalle sfumature “antiche”, di bella brillantezza grazie anche al perlage sicuramente fine e di buona persistenza.

I profumi sono intensi ed accattivanti, si parte con nitidi sentori di lievito le cui sfumature dolci ricordano la pasticceria, si prosegue con delle note floreali di rosa, affiancate da piacevoli sentori fruttati di ciliegia, il tutto con buona finezza ed eleganza.

In bocca questo Metodo Classico punta decisamente alla morbidezza e gradevolezza di beva, non mostra i “muscoli”, ma piuttosto una piacevole cremosità che accarezza il palato in modo gentile (residuo zuccherino dichiarato circa 10 g/l), con acidità e sapidità ben calibrate in un complessivo equilibrio gustativo che dona un carattere elegante e “femminile”.

Come abbiamo visto sono variegate le sfumature organolettiche di questi tre Metodo Classico della Cantina Revì, tutti dotati di una bella componente minerale, ma ognuno con delle peculiarità che lo differiscono dagli altri due, ecco come potremmo definirli in sintesi:

TrentoDoc brut 2007: per chi ama un Vino dalle caratteristiche “maschie”, con sfumature gusto-olfattive particolari, ricco di personalità e con le componenti acido/sapide in bella evidenza.

TrentoDoc Dosaggio Zero 2008: per chi desidera un Metodo Classico dalle caratteristiche più “canoniche”, che privilegia l’eleganza rispetto alla potenza, dal carattere secco e ben equilibrato.

TrentoDoc Rosè brut 2008: per chi apprezza la Bollicina dal carattere morbido e “femminile”, di cui si apprezzano soprattutto equilibrio e rotondità gustativa. Queste sue doti lo rendono anche un ottimo Vino da “conversazione”.

Molto interessante anche il rapporto Qualità/Prezzo visto che tutti questi TrentoDoc sono acquistabili in Cantina ad una cifra inferiore ai 13,50 euro per bottiglia, confermando ancora una volta come si facciano delle belle scoperte quando ci si confronta con Piccole realtà come questa: un “Artigiano” del TrentoDoc che dal primo giorno ha anteposto la Passione in ogni sua scelta Enoica.

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