Ortrugo in versione Metodo Classico
Scritto da Daniele Sala | Pubblicato in spumanti
Il nostro viaggio fra gli Spumanti d’Italia approda in Emilia Romagna, in particolare sulle colline piacentine, per approfondire un Metodo Classico prodotto con l’Uva a bacca bianca Ortrugo, la cui storia è fortemente legata a tale Territorio. Questo Vitigno negli anni ha vissuto un percorso simile a molti altri Autoctoni: per un certo periodo c’è stata una scarsa valorizzazione e il suo l’utilizzo principale era come Uva da taglio, poi in una seconda fase grazie alla lungimiranza di qualche Vignaiolo si ha un rilancio d’immagine, con un lavoro in Vigna e Cantina che enfatizza le potenzialità organolettiche del Vitigno.
Questa in sintesi è anche la storia dell’Ortrugo, la cui “rinascita” si può collocare negli anni settanta grazie alla volontà e all’intuizione della Cantina Mossi, che decise di provare una vinificazione in purezza di quest’Uva, andando contro corrente rispetto alla filosofia di quegli anni che nel piacentino vedeva il dominio della Malvasia.
Oggi è coltivato quasi esclusivamente nelle quattro vallate della provincia di Piacenza (Tidone, Trebbia, Nure, d’Arda), viene vinificato nelle tipologie Spumante, frizzante, fermo, il suo utilizzo è previsto nelle denominazioni Colli Piacentini Doc e Ortrugo Doc, quest’ultima creata nel 2010 e che enfatizza ancor più l’importanza assunta nel Territorio piacentino da quest’Uva Autoctona.
Per comprendere assieme le potenzialità di tale Vitigno oggi voglio Degustare con voi una sua versione come Metodo Classico prodotta dalla Cantina Croci (Castell’Arquato – Piacenza), una piccola realtà a conduzione familiare fondata nel 1935, che da tre generazioni si dedica alla valorizzazione dei propri Vigneti, con particolare attenzione per le varietà Autoctone e con metodi di coltivazioni rispettosi della natura.
Dedichiamoci alla Degustazione del Metodo Classico Dosaggio Zero “Alfiere”, prodotto con 100% Ortrugo, permanenza sui lieviti per 18 mesi, titolo alcolometrico 12,5%.
Nel bicchiere si presenta con un intrigante colore giallo dorato, accompagnato da un perlage fine e di ottima persistenza.
Per quanto riguarda il comparto aromatico ci troviamo di fronte a profumi di buona intensità e gradevolezza, con sentori di lievito dalla connotazione piuttosto dolce, accompagnati da una dominante nota di fiori bianchi, sulla quale si alternano profumi fruttati fra cui spicca quello di pesca.
In bocca questo Metodo Classico manifesta un carattere abbastanza “maschio”, con un ingresso deciso e dalla connotazione gustativa piuttosto secca, il sorso comunque è molto gradevole e rotondo grazie a una complessiva cremosità, con un ottimo equilibrio garantito dal calibrato comparto acido-sapido. Il finale possiede buona persistenza, bella mineralità e un piacevole ritorno nel retrogusto delle note floreali – fruttate percepite al naso.
Il punto di forza di questo Metodo Classico è la grandissima godibilità, grazie a un carattere che invoglia nuovamente alla beva, con un comparto aromatico delicato e suadente, affiancato da un gusto più deciso e “maschio”: il tutto si completa in un quadro organolettico gradevole e invitante, che si fa Degustare con semplicità e ottima versatilità anche nel quotidiano a tavola.
Uno Spumante questo che mi ha positivamente colpito perché in grado di farsi approcciare con naturalezza, si entra subito in confidenza con lui, ma comunque può mettersi in luce per delle sue peculiarità che sanno stuzzicare e soddisfare i sensi: per la serie “stupire con la semplicità”.
Molto favorevole anche il rapporto qualità/prezzo poiché può essere acquistato per una cifra intorno ai 14 euro per bottiglia.
Anche questa volta posso archiviare un’esperienza positiva vissuta con uno Spumante Metodo Classico prodotto in purezza da un Vitigno Autoctono, sono sempre più numerose questo tipo di Degustazioni che lasciano soddisfatti i miei sensi, proprio per questo motivo sono convinto delle splendide esperienze che si possono fare quando ci si lascia guidare dalla “curiosità” Enoica, abbandonando il pregiudizio generato dai soliti preconcetti che ostacolano il sano approfondimento del Vino a tutto tondo.