Quando il Satèn rappresenta il “vertice” di una Cantina

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Oggi la rubrica Spumantiway torna a parlare di Franciacorta e in particolare di una tipologia che caratterizza questa denominazione: lo faremo entrando nello specifico della produzione di una Cantina che ha deciso di puntare sulle peculiarità del Satèn per creare il Metodo Classico di punta dell’azienda. Innanzitutto credo sia doveroso dire qualche parola in più sul concetto di Satèn, in modo che pure i “non addetti ai lavori” conoscano i principi attraverso i quali viene realizzata questa tipologia di Franciacorta.

Il Satèn è un Metodo Classico che deve essere prodotto esclusivamente utilizzando uve a bacca bianca, nello specifico Chardonnay e Pinot Bianco, inoltre la pressione interna alla bottiglia non deve superare le 5 atmosfere, mentre solitamente si arriva a 6. Per quanto riguarda le uve, lo Chardonnay può essere presente anche al 100%, mentre il Pinot Bianco non deve superare il 50% quando è in uvaggio con lo Chardonnay.

Il Satèn è quindi un “Blanc de Blancs”, ovvero uno Spumante bianco ottenuto utilizzando esclusivamente uve a bacca bianca, inoltre viene prodotto soltanto nella tipologia brut, per cui il residuo zuccherino non deve superare i 15 g/l.

In generale possiamo dire che quando si parla di Satèn non si fa riferimento a un termine di origine francese, ma invece a un concetto di “setosità” che vuole indicare un carattere gustativo piuttosto morbido e rotondo, ovviamente le generalizzazioni sono sempre pericolose perché le singole interpretazioni dei Produttori possono discostarsi anche di molto fra loro.

Dopo questa parentesi teorica sicuramente utile per i “non addetti ai lavori”, entriamo nel merito del Metodo Classico di cui voglio parlarvi oggi, prodotto dalla Cantina Vigna Dorata, situata a Cazzago San Martino (Frazione Calino) in provincia di Brescia, realtà a conduzione familiare fondata nel 1995, attualmente gestita da Luisa Rocco assieme al fondamentale contributo dei genitori. Un’azienda molto attiva nei confronti dell’enoturismo e con un’ottima capacità di comunicazione anche sul web.

Vigna Dorata produce mediamente 70.000 bottiglie all’anno e in particolare 60.000 di queste sono di Franciacorta Docg, mentre le restanti di Curtefranca Doc, la particolarità è che circa la metà della produzione di Metodo Classico riguarda la tipologia Satèn, che rappresenta per quest’azienda un vero e proprio baluardo Enoico.

In particolare hanno attualmente in listino un Satèn “base” e una versione Millesimata, entrambe ottenute con Chardonnay in purezza, le differenze poi sono nella selezione in vigna, nelle rese e nell’affinamento sui lieviti, fattori che nella versione Millesimata sono tutti volti all’ottenimento del Vino di punta dell’azienda.

Entriamo nel merito della Degustazione di oggi, dove insieme andremo a conoscere proprio il Franciacorta Docg Satèn Millesimato brut 2008, ottenuto con 100% Chardonnay, affinamento sui lieviti per circa 42 mesi, titolo alcolometrico 13%.

Nel bicchiere si presenta con un brillante color giallo paglierino arricchito da leggeri riflessi dorati, con un perlage che si mette in evidenza per l’ottima finezza e la buona persistenza.

Il comparto aromatico manifesta da subito una gradevole finezza, i profumi giungono al naso piuttosto intensi, inizialmente si mettono in evidenza nitidi sentori di fiori bianchi, che si fondono assieme a delicate note di lievito. In una seconda fase si arricchisce la complessità olfattiva grazie a profumi dal carattere minerale, accompagnati da delicati sentori vegetali di erbe aromatiche.

A livello gustativo l’ingresso in bocca di questo Satèn è piuttosto intenso, di buona struttura, con un carattere secco (residuo zuccherino dichiarato di circa 6 g/l), da subito emerge il punto di forza rappresentato dalla cremosità gustativa che avvolge il palato, piacevole l’equilibrio, con un’intrigante mineralità che subentra nel finale a dominare persistenza e retrogusto.

Nel complesso possiamo dire che il Satèn Millesimato di Vigna Dorata cerca di fondere le peculiarità di questa tipologia con quelle ottenute da un prolungato affinamento sui lieviti: il risultato è un Metodo Classico che si distingue per “setosità” gustativa ed equilibrio, fattori abbinati a una struttura abbastanza importante e dalla piacevole complessità organolettica.

Un Satèn che non punta sui “muscoli”, ma che possiede comunque un carattere “femminile” deciso, cremoso al palato senza mai essere ruffiano, che sicuramente potete utilizzare a tutto pasto in abbinamento con portate anche di una certa importanza, così da sfruttare al meglio le doti di finezza e struttura che si fondono in questo Metodo Classico.

Potete acquistare in Cantina questo Franciacorta per 22 euro a bottiglia.

La tipologia Satèn spesso divide un po’ gli animi degli appassionati, alcuni ne adorano le peculiarità gustative mentre altri intransigenti sono maggiormente legati al concetto più “tradizionale” di Metodo Classico: ovviamente il sottoscritto se ne frega di queste diatribe poiché amo far parlare la Qualità del Vino che sta nella bottiglia, libero da preconcetti limitanti ed estremistici.

Il Satèn ben fatto ha grande dignità e può regalare alla nostra passione delle splendide soddisfazioni organolettiche, per cui passo la palla a voi in modo che vi possiate confrontare direttamente con questa tipologia: buona Degustazione.

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