Scilla la perla della Costa Viola
Scritto da Mauro Maggi | Pubblicato in Calabria
Viaggiando in lungo e in largo, attraverso la Calabria, si arriva in un posto magico, amato da scrittori, poeti e pescatori, che ne raccontano la bellezza, la vita dura e il voler riprendersi senza mai arrendersi: Scilla, la perla nascosta della romantica Costa Viola. “….Le coste che si coronavano di spuma; a sinistra la Calabria, a destra la Punta del Faro sabbiosa, Cariddi che allungava le braccia bianche verso Scilla rocciosa e altera” così Giovanni Verga descrive il piccolo borgo arroccato sul mare, famoso in tante altre citazioni letterarie. Da Platone che descrisse le tonalità violacee dei suoi affascinanti tramonti a Omero che ne cantò la tappa “atroce” nel lungo viaggio di Ulisse che con i suoi compagni superò i due mostruosi fratelli, Scilla e Cariddi. Scilla è davvero tutto questo. Affacciandosi dalla terrazza principale, ci si trova di fronte a uno spettacolo paesaggistico che toglie il fiato: il sole splendente riflette sulle acque cristalline dello stretto e, all’orizzonte la Sicilia. Basta allungare la mano e sembra quasi di accarezzare la costa messinese; lasciando viaggiare l’immaginazione, immagini che calabresi e messinesi si salutino da un lato all’altro del mare. Addentrandosi nella cittadina dalle antichissime origini, che come narra Omero, fu costruita dagli esuli troiani per la sua posizione e la ricchezza delle acque, ci si trova nell’antico borgo di Chianalea. Prende il suo nome da “piano della galea“, chiamato anche Acquagrande o Canalea per le piccole case che sorgono direttamente sugli scogli, separate le une dalle altre da piccole viuzze, simili a canali, che scendono direttamente al mare. Considerato “la piccola Venezia del Sud” per il mosaico di case poggiate completamente sull’acqua, non si può fare a meno di percorrerne le vie e osservare le antiche fontane e chiese che ne arricchiscono la storia.
La spontaneità dell’architettura, i piccoli e nascosti accessi al mare, le scalette che portano alle barche dei pescatori e il mare che si infrange sugli scogli creano un autentico villaggio di pescatori, vigilato dall’austero Castello Ruffo, costruito sulla rocca, la stessa del mostro omerico, come difesa militare. E’ da qui che si può ammirare lo straordinario panorama che comprende le isole Eolie e la costa siciliana. Gli occhi si posano sulla Spiaggia delle Sirene incastonata tra il Castello e la rocciosa Punta Pacì, in un paesaggio di rara bellezza. Una meravigliosa spiaggia, lunga centinaia di metri e bagnata dall’azzurro mare che la leggenda vuole che sia la dimora delle Sirene tentatrici, figlie di Nereo. Della sirena Scilla si era invaghito il dio marino Glauco, che più volte rifiutato, si rivolse alla maga Circe per rendere la giovane disponibile al suo amore. Ma la maga, sprigionò tutta la sua perfidia e gelosia, avvelenando le acque dove Scilla era solita nuotare, e facendo sì che subì dal suo corpo nascessero le mostruose e leggendarie teste. E proprio secondo la leggenda la giovane si nascose per la vergogna in un ansa naturale, sotto la scogliera dove oggi sorge il castello.
Non solo arte e cultura a Scilla. Un infinità di pietanze culinarie aspettano di essere degustate, soprattutto quelle a base di mare che richiedono un’ attenzione tutta particolare. Nelle zone dello stretto di Messina e in tutta la Costa Viola avviene, fin dalla notte dei tempi, la “Caccia” al pesce spada, il re della tavola scillese. “Cacciato” e non pescato, perché i pescatori sfidano questo predatore in un duello di astuzia, un rituale dal sapore folkloristico tra l’uomo e il mare che alla fine decreterà il suo vincitore. Non sarà difficile notare in mare le tipiche imbarcazioni, le Spadare, e rimanere affascinati dal modus operandi usato secondo l’antico metodo dei Fenici. L’avvistatore sale su di un alto traliccio pronto a dare il segnale, mentre il fiocinatore, in dialetto calabro “u lanzaturi” ,con arpione alla mano prende posizione sopra una passerella che sporge a prua, pronto a centrare il bersaglio in una gara d’istinto e velocità. Scilla è questo e molto di più. Seguite il vostro cuore, la Calabria farà il resto e chissà che un amore sbocci proprio qui o, come dice Giovanni Verga, al di là del mare.
Foto di Mauro Maggi e foto tratte dal web
Link utili:
Comune di Scilla: www.scilla.asmenet.it