Cividale del Friuli: un viaggio nell’enogastronomia dei Colli Orientali
Scritto da Alessio Turazza | Pubblicato in Friuli Venezia Giulia
Il 50^ Anniversario del Consorzio Friuli Colli Orientali e Ramandolo ci offre l’occasione di volgere lo sguardo verso un territorio della nostra penisola, famoso per le sue eccellenze enogastronomiche.
I Colli Orientali occupano la zona del Friuli al confine con la Slovenia. Il territorio gode di un microclima particolarmente favorevole. Le Alpi Giulie proteggono l’area dalle perturbazioni che provengono da nord-est e le brezze che risalgono dal Mar Adriatico contribuiscono a mitigare le temperature. Si tratta di una zona collinare dagli splendidi paesaggi naturali, ricca di testimonianza artistiche e storiche.
La terra è da sempre vocata alla viticoltura e oltre a ottimi vini, propone una gastronomia tradizionale basata su prodotti tipici di alta qualità.

Il centro più importante dei Colli Orientali è Cividale del Friuli, l’antica Forum Iulii, fondata da Giulio Cesare nel I secolo a. C. e in seguito Capitale della Regio X romana. Capitale del primo Ducato Longobardo (VI secolo d.C.) sotto il regno di Alboino, anche nei secoli seguenti ha sempre giocato un ruolo importante all’interno della regione, in virtù della sua posizione strategica. Il borgo storico è costruito su un alto sperone di roccia a strapiombo sul fiume Natisone, collegato con l’altra sponda dal Ponte del Diavolo, costruito nel XV secolo.

Lungo la strada principale troviamo la statua di Giulio Cesare, la loggia del Palazzo Comunale e il Duomo di Santa Maria Assunta, che introducono al cuore del borgo antico, la Piazza Paolo Diacono, che da sempre rappresenta il centro delle attività commerciali di Cividale. Per gli amanti della storia dell’arte, consigliamo una visita al Monastero di Santa Maria in Valle, al Tempietto Longobardo (VII secolo d.C.) e al Museo Archeologico Nazionale. Nei pressi di Manzano, in un luogo isolato tra i boschi, si trova l’Abbazia di Rosazzo, un edificio religioso il cui primo nucleo risale al IX secolo d.C., opera di un eremita che fondò una piccola comunità monastica.

Dopo il restauro degli anni ’90, oggi l’Abbazia, oltre ad essere un luogo di culto, è anche utilizzata come spazio per esposizioni e convegni. L’Abbazia di Rosazzo è una delle più importanti testimonianze dell’antica viticoltura friulana. Già nel corso del 1200, i monaci Benedettini coltivavano la vigna e producevano vino. All’interno dell’Abbazia si può visitare l’antica cantina che risale al XIII secolo d.C.
La viticoltura nei Colli Orientali del Friuli
La tradizione della viticoltura è sempre stata tenuta viva e ancora oggi rappresenta un’importante risorsa per il territorio. I terreni dei Colli Orientali sono principalmente costituiti da Flysch, o ponca in friulano, sedimentazioni di marne e arenarie, ricche di elementi minerali, molto adatte a una viticoltura di alta qualità.

Nell’area dei Colli Orientali, oltre agli autoctoni ribolla gialla, picolit e verduzzo, si coltivano i vitigni a bacca bianca internazionali: friulano, chardonnay, sauvignon blanc, pinot bianco, pinot grigio e riesling. Tra le uve a bacca rossa spiccano gli autoctoni schiopettino di Prepotto, refosco, pignolo e tazzelenghe, accompagnati dalle più famose varietà internazionali: cabernet sauvignon, merlot, cabernet franc e pinot nero.
Tra i prodotti tipici del territorio, ricordiamo i salumi e in particolare il prosciutto crudo, i formaggi artigianali a latte crudo, morbidi, semistagionati, stagionati o erborinati, il balsamico prodotto dall’Acetaia Midolini, la più grande al mondo, e ovviamente la grappa. Il dolce tradizionale dei Colli Orientali è la Gubana, una spirale di pasta ripiena di noci, pinoli, uvetta e amaretti. Altra eccellenza del territorio è il miele. Le api vengono allevate nelle incontaminate Valli Cividalesi, dove possono trovare un’ampia varietà di fiori stagionali per produrre mieli monovarietali di tiglio, castagno, acacia, tarassaco, acero, ciliegio, eucalipto, oltre al classico Millefiori e alla Pappa Reale.