Urbino: viaggio nei sapori del rinascimento italiano
Scritto da Maura Pasini | Pubblicato in Marche
Gustare una calda Crescia passeggiando nella “Corte del Duca” è il perfetto connubio tra cultura ed enogastronomia nelle Marche
Urbino, città marchigiana arroccata sulla cima di due colli, è uno “scrigno d’arte”, uno dei centri più importanti del Rinascimento Italiano: il suo centro storico, dichiarato Patrimonio dell’umanità Unesco, è un museo a cielo aperto, ed i suoi vicoli portano l’eco delle vicende della dinastia dei Montefeltro. Nel percorso a saliscendi che la caratterizza, ci troveremo davanti alla maestosità del Duomo, con la facciata ornata dalle statue rappresentative delle Virtù Teologali (Fede, Speranza e Carità), alla casa natale di Raffaello, sede dell’omonima Accademia, e finalmente senza parole davanti allo splendido Palazzo Ducale, simbolo della città e della supremazia raggiunta da Federico II di Montefeltro, il Duca, su Sigismondo Malatesta, “Signore” della vicina Rimini.
Il Duca trasformò la vecchia dimora medievale dei Montefeltro nello splendido Palazzo Ducale, emblema dell’arte rinascimentale: una reggia in cui lo “Studiolo del Duca”, dallo splendido rivestimento ad intarsi, è un filo di congiunzione ideale tra l’Urbino rinascimentale e quella attuale. Infatti lo studiolo porta con sé un significato simbolico di amore per l’arte che ancora oggi anima e contraddistingue gli abitanti della città: a partire dalla famosa Università degli Studi “Carlo Bo”, alla “Scuola del Libro di Urbino”, unica nel suo genere, dedicata ai talenti artistici nel campo della grafica e delle varie tecniche incisorie, all’estrosa Accademia delle Belle Arti. Questo fa di Urbino una città giovane: lungo le sue ripide strade e vicoli s’incontrano ragazzi che la “colorano” con l’estrosità tipica degli artisti e con la “movida” nei locali e nelle enoteche del borgo. Non mancano infatti le forti attrazioni enogastronomiche: siamo nel “cuore” del centro Italia e dei sapori caldi e intensi, che richiamano ai boschi ed ai profumi di queste colline: funghi e tartufo sono il binomio d’eccellenza nel periodo autunnale.
Urbino ed i suoi colli sono tra le zone d’eccellenza per lo sviluppo naturale di funghi, e non è raro trovare “cercatori” dei preziosi porcini rifocillarsi in qualche locale della città; anche il tartufo è una risorsa importante di questa zona: celeberrimo il tartufo bianco di Acqualagna ed i mercati di tartufi delle cittadine di Sant’Angelo in Vado e Pergola. Se per i turisti questi sono prodotti di cui approfittare per riportarsi a casa un “pezzetto di Urbino”, per gli studenti il regalo più grande che l’enogastronomia urbinate potesse fare sono la Crescia con il formaggio: certamente piatti più “poveri” ma non di meno gusto e legame con il territorio ed i suoi umori. La Crescia è una sorta di piadina romagnola molto più “densa e intensa”: quasi un passaggio obbligato dal mare alle colline e montagne, che impone una quantità superiori di grassi e la presenza di uova rispetto alla versione romagnola, e che le dona un aspetto sfogliato ed un colore giallo intenso. Ottimo l’abbinamento con la Casciotta Di Urbino D.O.P., realizzata con latte ovino e vaccino e rigorosamente a breve stagionatura: il sapore dolce, gradevole ma leggermente acidulo legato alla sua “giovinezza” equilibria e “sgrassa” la crescia in un connubio perfetto. Ad accompagnare cotanta prelibatezza non si può che scegliere un vino tra le due DOC del territorio: Bianchello del Metauro e Colli Pesaresi. Il Colli Pesaresi rosso è un vino da bere giovane, consigliatissimo quindi con gli “street food da studente”, che in piccole zone regala però prodotti più strutturati e in grado di reggere qualche anno di affinamento, in particolare nelle sottozone in cui si utilizza anche pinot nero nell’uvaggio, ottenendo prodotti più complessi e di corpo. Il Bianchello del Metauro, dal giallo paglierino che ne rivela le note di estrema freschezza e mineralità, è un bianco fresco e vivace, anch’esso ottimo per equilibrare le note lipidiche del cibo tipico urbinate, uno di quei vini leggeri cui un bicchiere tira l’altro….non a caso una leggenda locale lo annovera come causa della sconfitta di Asdrubale con i Romani nella cruenta battaglia del Metauro!
Foto di Christian Gessi (All Rights reserved)
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Info turistiche: Pro Loco Urbino www.pesaroeurbino.info/urbino