La Barbagia: il cuore della Sardegna
Scritto da Alessandro Ren | Pubblicato in Sardegna
La Barbagia è un luogo speciale, situato nel cuore della Sardegna, che offre un’alternativa e un complemento alle meraviglie del mare. Qui troverai piccoli paesi con un’ospitalità calda, cibo genuino, antiche tradizioni e una cultura intramontabile.
La Barbagia è un’enorme regione che comprende le pendici del Gennargentu, una catena montuosa al centro dell’isola, e le colline circostanti. Il nome Barbagia deriva dal fatto che qui si rifugiarono i sardi che resistettero alle conquiste dei Cartaginesi e dei Romani. In realtà, esistono più Barbagie: la regione è composta da diverse aree storiche come la Barbagia di Belvì, Bitti (la più settentrionale), Nuoro, Ollolai e Seulo (la più meridionale), oltre al territorio del Mandrolisai, situato a ovest del Gennargentu.

La Barbagia – borghi storici, murales e attività all’aria aperta
Sarai affascinato dalla magia dei borghi storici, con case di granito, vicoli stretti, cortili e pergolati di vite, come ad esempio Gavoi. A Orgosolo, le strade ti parleranno attraverso i murales, dipinti sulle pareti che raccontano la vita, la cultura e le rivendicazioni politiche.

Se ami le attività all’aria aperta, visita il Supramonte, dove il bianco delle rocce, il verde della vegetazione e il blu del cielo creano contrasti cromatici suggestivi.
Ad Oliena, troverai la sorgente di Su Gologone, la valle di Lanaittu, dove sono stati scoperti i resti umani più antichi dell’isola, e il villaggio di Tiscali, dove, secondo la leggenda, gli ultimi sardi si rifugiarono per sfuggire ai conquistatori.

Da Orgosolo, puoi visitare la foresta di Montes e goderti la vista spettacolare dalla cima del Monte Novu Santu Juvanne. Inoltre, puoi arrivare al suggestivo Nuraghe Mereu, costruito in calcare bianco, e al sorprendente canyon di Gorropu, con pareti alte fino a 450 metri, il regno dell’aquila reale.
La cultura barbaricina tra musei e costumi
Per conoscere la cultura barbaricina, visita il Museo della Vita e delle Tradizioni Popolari a Nuoro. Potrai ammirare i costumi carnevaleschi, con le loro radici nei riti pagani della fertilità, rappresentati attraverso pelli di pecora, campanacci e maschere deformi o animalesche, simbolo della contrapposizione tra il bene e il male, la vita e la morte, il vincitore e il vinto.

Tra i costumi più famosi, ci sono i Mamuthones di Mamoiada, i Thurpos di Orotelli e i Merdules di Ottana. Puoi anche vedere le maschere presso il Museo delle Maschere del Mediterraneo a Mamoiada. La tradizione barbaricina include anche il canto a Tenore, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

L e sue origini risalgono ai tempi in cui i pastori si riunivano per cantare durante i loro viaggi in inverno. Se non hai la possibilità di ascoltarli dal vivo, puoi visitare il Museo Multimediale del Canto a Tenores a Bitti.
La cucina della Barbagia
La cucina sarda è ricca di prodotti tipici, che variano da regione a regione. Nella Barbagia i prodotti locali sono ingredienti essenziali per creare piatti autentici e saporiti. I prodotti tipici includono il formaggio pecorino sardo, la ricotta e i salumi, come il prosciutto sardo e la salsiccia secca. La carne di agnello e di pecora è anche un ingrediente comune in molte ricette, come il fricassea, un piatto a base di carne di agnello cotta con pomodoro e cipolle.

Un altro prodotto tipico della Barbagia è il pane carasau, una specie di piadina sottile e croccante che viene utilizzato per accompagnare molte ricette, come il supponeu, un piatto a base di brodo e pane carasau. Il miele, prodotto in abbondanza nella regione, viene spesso utilizzato come dolcificante in molte ricette dolci, come la seadas.

Il vino nella Barbagia tra storia e tradizione
Nella Barbagia, la coltivazione della vite e la vinificazione hanno radici antiche e sono state influenzate dalla storia e dalla cultura della regione. Recenti scoperte archeologiche, come quella di “Duos Nuraghes“, hanno dimostrato la presenza di vinaccioli carbonizzati risalenti al 1300 a.C., indicando che la coltivazione della vite e la vinificazione erano presenti in Sardegna molto tempo prima dell’arrivo dei Fenici. Questo significa che la cultura enoica era già ben sviluppata in Sardegna, e che la vite e il vino erano parte integrante della vita quotidiana.
Oggi, la Barbagia produce vini di alta qualità che esprimono l’identità e la tradizione della regione. La combinazione di terreno, clima e viticoltura tradizionale produce vini unici, dal gusto deciso e dalla personalità forte, perfetti per accompagnare i piatti tipici della cucina barbarina. I vini più rappresentativi sono il Cannonau e il Monica, famosi per la loro intensità e per la loro capacità di esprimere la terra in cui sono coltivati. La produzione di vino in Barbagia è ancora oggi legata alle tradizioni e alla cultura della regione, e rappresenta una parte importante della sua identità.
I principali vitigni coltivati nella Barbagia
La Barbagia è famosa anche per la produzione di vino. In questa regione sono coltivati alcuni dei più interessanti vitigni sardi, ognuno con caratteristiche uniche e un aroma distintivo.
Il Cannonau è uno dei vitigni più importanti della Barbagia, conosciuto anche come Garnacha o Grenache. Viene coltivato da secoli e produce vini robusti e potenti, con una forte presenza di frutta rossa matura e spezie.

Il Monica è un altro vitigno coltivato nella Barbagia, conosciuto per la produzione di vini dal colore intenso e dal gusto fruttato e speziato. Questo vitigno è stato uno dei primi a essere coltivati in Sardegna e il vino prodotto da questo vitigno è uno dei più popolari nella regione.
Il Nuragus è un altro vitigno molto importante per la produzione di vino nella Barbagia. Questo vitigno produce vini leggeri e frizzanti, con un aroma di frutta a polpa bianca e un gusto fresco e dissetante.
La Barbagia è anche famosa per la produzione di vini a base di Moscato, un vitigno dolce che produce vini aromatici e profumati. Questo vitigno è particolarmente apprezzato per la sua capacità di sviluppare un aroma di fiori d’arancio e di miele.
Foto di copertina @Gabriele Doppiu
Link utili:
Comune di Oliena: olinea.it – comune.oliena.nu.it
Sardegna Turismo: sardegnaturismo.it