Cantina Endrizzi: una degustazione fuori dal coro

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Endrizzi, un nome importante in Trentino Alto Adige, ma più che altro una famiglia. Una famiglia che ha antiche origini e che continua con serietà e impegno l’attività intrapresa dagli avi.

Ci si sente accolti in famiglia andando a trovarli. Come non accettare l’invito rivoltomi da Aurora Endrici, che fa parte della famiglia, ad assaggiare delle novità da loro prodotte? Eccoci allora a parlare di Chardonnay. Un vitigno e un vino considerato internazionale, perché prodotto in tutto il mondo, ma che ha trovato casa in quel di San Michele all’Adige da moltissimo tempo.

Allo Chardonnay piacciono i terreni magri, calcarei e granitici, piacciono le escursioni termiche, piacciono le estati soleggiate e gli inverni rigidi. Dagli Endrizzi ha trovato tutto questo e si esprime al meglio.  Con Paolo Endrici, Vito Piffer (Enologo aziendale) e Daniele Endrici (la nuova e preparata generazione)e  un gruppo di giornalisti, ma più che altro amici, abbiamo degustato tre espressioni di Chardonnay. Una degustazione fuori dal coro, come lo sono loro.

E’ stato sicuramente un azzardo farci assaggiare lo  Chardonnay 2016. Una prova di botte ovviamente.  Vendemmiato il 20 di settembre e passato subito in barrique nuove di Allier di rovere e di acacia ungherese,  media tostatura.  Ancora non limpido, al naso sembra una Weizen  con quei tipici sentori di frutta tropicale, agrumi, frumento e tanto miele d’acacia. Bella la freschezza e la sapidità. Se dopo  un mese e mezzo è già così, cosa diverrà?

Ma passiamo alle cose serie e assaggiamo il Masetto Dorè 2013 (il 2014 non è stato prodotto) da vigne vecchie di oltre trent’anni. Potente con grande struttura e corpo. Fresco ma morbido. Rimane teso, croccante e lunghissimo. Direi un vino da sorseggiare dopo pasto in poltrona, leggendo un libro e ascoltando una sonata di Bach. Senza aver paura che si scaldi, anzi assaporando le varie sfumature che cambiano con l’innalzamento della temperatura.  Sicuramente un vino non di moda ma oramai si sa che gli Endrici son particolari.

Ed ecco che arriva la chicca, il regalo che questa splendida famiglia ci dona. Il Masetto Privè 2008 sboccato nel luglio 2016.

Un pas dosè di solo 1.500 bottiglie prodotte per la famiglia e per pochissimi amici. Sarà in vendita per pochi fortunati a partire da dicembre e noi assaggiamo le bottiglie dalla 2 alla 7. Esprime tutta la personalità e il carattere Endrizzi. Sorridente ma anche  risoluto, atletico ma anche delicato, raffinato ma anche agreste, rigoroso ma anche indulgente. Appena avvicino il naso al bicchiere vengo avvolta dai ricordi dello strudel che faceva mia mamma in montagna, con la stufa economica a legna. Profuma di mele, di uvetta, di burro, di caramello, di legna. E’ caldo, morbido, verticale. Sembra  una bella signora tirolese in abito tradizionale, il dirndl. Ma non quello da giorno, quello da sera tutto velluto e pizzi e ricami dorati. Quello che Christine Endrici qualche volta indosserà, spero godendo del suo Masetto Privè 2008.

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