Due giorni con dei “Piccoli” di Franciacorta

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E’ appena terminato il mio breve tour in Franciacorta, come “inviato” di Vinoway, nel quale ho visitato alcune “Piccole” interessanti Cantine, selezionate personalmente per delle caratteristiche ben precise che vado a riassumere:

– Numero bottiglie prodotte annue dalle 30.000 alle 70.000, a seconda dalla singola azienda.
– Gestione della Cantina di tipo familiare.
– Filosofia produttiva legata alla valorizzazione del frutto della Vigna, con dosaggi che non vanno ad alterare il profilo organolettico del Vino, senza cercare gusti “ruffiani”.
– Grande attenzione al rapporto Qualità/Prezzo.

Ritengo questi fattori molto importanti per iniziare ad approfondire una realtà “articolata” come la Franciacorta, dove le grosse Cantine hanno un peso economico/comunicativo imponente, che spesso oscura il lavoro prezioso di “Piccole” realtà sparse sul territorio.

Il fondamentale ed importante filo conduttore che ho riscontrato nelle aziende visitate è quello di una profonda Passione che ha portato, in tempi più o meno recenti, a concretizzare l’Amore per il Vino ed il Territorio. Questa che sembra solo una frase retorica, ad effetto, è invece la semplice spiegazione che ho personalmente dato dopo aver parlato per diverse ore con ognuno di questi Produttori.

Nessuno di loro ha scopi puramente speculativi, gli investimenti sono ponderati e fatti con profonda fiducia nel proprio Progetto, con le idee chiare sugli Obiettivi, i piedi ben radicati per terra, senza l’illusione e la ricerca di facili rapidi guadagni.

Consci dei propri pregi e dei limiti, ogni scelta viene fatta in modo calibrato con profonda presa di coscienza delle dimensioni produttive, con la voglia di realizzare Vini di Qualità, senza la sfrenata tentazione di ampliarsi in modo azzardato per inseguire maggiori fatturati.

Nello specifico le Cantine visitate sono: Vigna Dorata (Cazzago San Martino – BS), Le Quattro Terre (Corte Franca – BS), La Fiòca (Corte Franca – BS).

Partiamo dalla prima visita effettuata, ovvero Vigna Dorata (70.000 bottiglie/anno – 6 ettari di vigneto), fondata nel 1995, dove ci ha gentilmente accolti Luisa Rocco che assieme ai genitori gestisce le attività della Cantina. La produzione si articola essenzialmente su 4 Franciacorta Docg e 3 Curtefranca Doc, in particolare molti sforzi per scelta vengono dedicati al Satèn, che da solo impegna circa 30.000 bottiglie/anno. Il fiore all’occhiello che più mi ha stupito nella degustazione è il loro Franciacorta Brut Rosè 2008, ottenuto da 80% Pinot Nero e 20% Chardonnay, circa 26 mesi sui lieviti, colpisce per la morbidezza gustativa che lo rende molto rotondo, con intensi profumi floreali e di lievito che si ritrovano nel retrogusto, assieme ad una gradevole scia sapida.
Una menzione speciale, nonostante ci si trovi in una Terra dalla vocazione spumantistica, la merita il Curtefranca Doc Rosso “Vigna Runcat” 2007, ottenuto da un uvaggio fra Cabernet, Merlot, Barbera e Syrah, affinato 24 mesi in barrique usate, sorprende per struttura, morbidezza, equilibrio e complessità olfattiva, frutto di una resa per ettaro di soli 55 quintali, lunga macerazione e la voglia di dimostrare che pure qui si può produrre un ottimo Vino rosso di grande stoffa. Stando ai risultati ci sono decisamente riusciti.

La seconda visita è avvenuta con l’azienda Le Quattro Terre (30.000 bottiglie/anno – 5 ettari di vigneto), una realtà molto giovane fondata nel 2006 che ci è stata presentata da Giorgio Vezzoli, uno dei fratelli che assieme hanno deciso di “investire” la propria Passione in questo ambizioso Progetto: mi complimento per l’umiltà e la voglia di imparare con cui si stanno approcciando a questa complessa esperienza, fortemente motivati nel perseguire il concetto di Qualità.
Visti gli importanti lavori di costruzione/ristrutturazione della Cantina, l’incontro è avvenuto nella suggestiva cornice del Ristorante Palafreno (Bornato – BS), dove la degustazione si è accompagnata ai piatti dello Chef/Sommelier Bruno Zamboni, persona dotata di grandissime doti comunicative con una simpatia davvero da vendere. La produzione si concentra su quattro etichette di Franciacorta e per scelta punta in modo deciso sullo Chardonnay con cui vinificano in purezza tutti i prodotti, tranne il Rosè dove viene utilizzato il 25% di Pinot Nero. Un elogio lo riservo per il loro Franciacorta Brut del 2008, un “base” che fa dell’equilibrio e della pulizia gusto/olfattiva i suoi cavalli di battaglia, con una semplicità che stupisce per il risultato d’assieme. Punta di diamante dell’azienda è poi il Franciacorta Dosaggio Zero 2007 che gioca su un carattere decisamente più “maschio”, con un 40% del vino base affinato in barrique usate, 30 mesi sui lieviti, in grado di regalare un sorso più ricco di struttura da mettere alla prova in ambiziosi abbinamenti, nel nostro caso era accompagnato da una deliziosa Ricciola in crosta di Pistacchi.
Giorgio Vezzoli auspica che i lavori in Cantina finiscano verso l’autunno di quest’anno, in modo da inaugurare la nuova struttura e consentire un ulteriore impulso all’enoturismo, filosofia su cui la loro famiglia punta molto per il futuro.

Ultima tappa di questo breve tour in Franciacorta, è stata presso La Fiòca (35.000 bottiglie/anno – 5 ettari di vigneto), fondata nel 1998, ad accoglierci c’erano Sergio Gatti assieme alla moglie Erina che, in collaborazione col figlio Massimiliano, si dedicano all’azienda di famiglia con scrupolo e grande spirito di accoglienza. La produzione è composta da 6 tipologie di Franciacorta ed un Curtefranca Rosso, la filosofia dei loro Metodo Classico manifesta una predisposizione per  i lunghi affinamenti sui lieviti, molto interessante per esempio il Franciacorta Brut del 2006, il “base” dell’azienda che si è affinato per ben 48 mesi prima della sboccatura, ottenuto con 70% Chardonnay, 15% Pinot Bianco e 15% Pinot Nero. Pulizia gustativa, acidità e mineralità in bella evidenza, con un prezzo che definire ottimo è davvero riduttivo. Da segnalare poi il Franciacorta Brut Satèn Riserva 2005, 100% Chardonnay, parte del vino base passato in barrique usate, affinamento sui lieviti per ben 60 mesi, intrigante per i profumi delicati ed eleganti, in grado di regalare un sorso morbido, cremoso, equilibrato, con una freschezza gustativa in ottimo spolvero.

Oltre al fondamentale contenuto Qualitativo, è doveroso sottolineare che in Cantina tutti i Vini delle aziende citate sono acquistabili dai privati per cifre che oscillano da 10 a 20 euro, con un rapporto Qualità/Prezzo di assoluta rilevanza, ritenuto dal sottoscritto un importante fattore di giudizio.

Avremo occasione in futuro di approfondire in modo più preciso queste singole realtà, raccontando nel dettaglio le Persone e la Filosofia che stanno dietro delle “Piccole” Cantine che arricchiscono la Franciacorta di un prezioso bagaglio enologico e vitivinicolo.

Ringrazio anche Vinoway per questa “missione”.

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