ELIMINIAMO l’Esame Visivo e Coinvolgiamo i Non Vedenti nelle Degustazioni Ufficiali!
Scritto da vinoway | Pubblicato in degustazioni
Se dovessimo fare un ipotetico sondaggio col quale si chiedesse di mettere in ordine d’importanza gli esami Visivo, Olfattivo e Gustativo nella valutazione di un Vino, sicuramente i risultati darebbero un testa a testa fra gli ultimi due e a debita distanza ci sarebbe quello Visivo.
Ci hanno insegnato da anni come ognuno di questi aspetti sia in grado di offrirci una serie di informazioni che messe assieme compongono un quadro valutativo completo per l’analisi organolettica del Vino.
Appurato questo, vi poniamo un’altra domanda, in parte provocatoria, ma anche fortemente pragmatica: pensate a quello che voi ritenete attualmente il Degustatore più esperto e competente conosciuto di persona o di fama. Fatto questo, immaginate di porlo di fronte ad una valutazione alla “Cieca” di una qualsivoglia serie di vini, ed intendo nel senso stretto del termine, ovvero opportunamente bendato, nell’impossibilità di vedere quello che sta nel bicchiere.
Secondo voi la sua capacità valutativa del Vino verrebbe influenzata da queste limitazioni, oppure alla fine la sua grande esperienza lo porterebbe a compiere un’analisi eccellente come vi ha abituati?
Ognuno dia la risposta che ritiene più opportuna, per quanto riguarda noi di Vinoway siamo assolutamente convinti che l’impossibilità di compiere l’esame Visivo preliminare non sia in grado di pregiudicare la corretta analisi qualitativa dei vini e l’ipotetico panel di degustazione sarebbe alla fine valutato portando agli stessi risultati che si otterrebbero senza bendatura.
Ora facciamo un ulteriore passo avanti nel ragionamento: è scientificamente provato in maniera inequivocabile che nelle persone ipovedenti e cieche gli altri sensi subiscono nel tempo una forte amplificazione, in quanto il corpo umano ed il cervello sono naturalmente portati a perfezionare le proprie potenzialità al fine di colmare talune difficoltà fisiologiche. In particolare l’olfatto ed il gusto sono due sensi direttamente coinvolti in questo processo, subendo un particolare affinamento che li mette in condizione di raggiungere una notevole sensibilità valutativa, spesso meno sviluppata in persone senza problemi di vista.
A questo punto si inizia a vedere il legame fra gli argomenti che stiamo mettendo sul tavolo della discussione: noi di Vinoway siamo fortemente convinti che sia giunto il momento di coinvolgere in modo definitivo le persone ipovedenti e cieche nel meraviglioso Universo del Vino ed in particolare nel campo delle degustazioni.
Per fortuna associazioni importanti come l’AIS e l’ONAV stanno già portando avanti esperimenti volti all’organizzazione di corsi specialistici in questo campo, in particolare con iniziative a livello locale sparse sul territorio nazionale. E’ un aspetto importante che la sensibilizzazione verso l’abbattimento delle barriere e dei pregiudizi sia preso in considerazione da queste associazioni che da anni sono attive nella diffusione della Cultura del Vino.
Proprio per questo è giunto il momento di dare la svolta definitiva, il colpo di reni che dia inizio alla completa e definitiva integrazione delle persone ipovedenti e cieche, serve una cooperazione di sistema a tutti i livelli, partendo dalle associazioni sino a giungere ai produttori, affinché le componenti convergano allo scopo.
Si deve diffondere in modo più capillare sul territorio l’organizzazione di corsi specializzati, gestiti da docenti opportunamente preparati, con una didattica studiata per trasmettere ed insegnare nel modo più efficace le nozioni necessarie. Gli esperimenti pilota svolti costituiscono un fondamentale punto di partenza per la diffusione di questa innovativa didattica, proprio per questo ci farebbe molto piacere conoscere la posizione ufficiale di AIS, ONAV e FISAR su questo argomento, con delle relazioni inerenti alle esperienze svolte a livello locale. Vorremmo sapere quale è stata la risposta ed il gradimento dei partecipanti, ma soprattutto riteniamo fondamentale che escano allo scoperto manifestando le loro reali intenzioni per il futuro, non vorremmo che tutto si rivelasse un fuoco di paglia senza un seguito significativo a livello nazionale.
Ovviamente parlando di cooperazione di sistema sono molti i protagonisti che devono interagire e collaborare per l’attuazione di questo ambizioso segno di progresso ed integrazione.
Per esempio, oltre all’implementazione di corsi specifici, le associazioni del Vino devono interrogarsi e discutere internamente per rivedere quelle che sono le schede di degustazione, le quali comprendono tutte l’esame Visivo. Con questo non vogliamo sostenere l’inutilità di tale aspetto, ma obiettivamente negli ultimi anni con il miglioramento delle tecniche di cantina è davvero raro l’incontro con vini che presentino palesi difetti visivi e spesso, quando ciò accade, dei riscontri negativi si hanno pure nel resto della degustazione. Qualche docente addirittura suggerisce di utilizzare i voti dell’esame Visivo per dare un piccolo valore aggiunto ad un Vino, attribuendo punti qualora lo si voglia differenziare da altri e premiarlo per un “qualcosa” in più che si è percepito durante la degustazione. Sicuramente ci sarà chi sobbalza sulla sedia di fronte ad una tale richiesta e qualche altro griderà alla lesa maestà: scardinare ciò che da anni è consolidato può suonare blasfemo, ma riteniamo che valga la pena pensarci, probabilmente potrebbe uscire qualche nuova proposta per rivedere parzialmente la valutazione qualitativa di un Vino, in chiave meno obsoleta e più vicina al modo di vivere il Vino nella quotidianità.
La proposta di Vinoway non vuole essere provocatoria o sovversiva, ma semplicemente chiede una riflessione su capisaldi che sono rigidi da decenni e la cui revisione potrebbe aprire scenari nuovi, senza nulla togliere alla possibilità di una corretta valutazione analitica del Vino.
Una tale innovazione aprirebbe opportunità assolutamente interessanti per ipovedenti e ciechi, come per esempio l’accesso ufficiale alle giurie dei concorsi enologici e delle guide, oppure nelle commissione degustative per le denominazioni di origine.
Il senso da comprendere è relativo all’elevato valore aggiunto che queste persone potrebbero offrire grazie alla maggior sensibilità di cui dispongono a livello olfattivo e gustativo, creando così negli anni una schiera di degustatori di alto profilo professionale.
Scontato poi è l’impatto sociale positivo che un progetto del genere può avere a livello di integrazione e creazione di opportunità professionali nuove, rompendo tabù e superando pregiudizi di casta.
C’è un’altra importante componente del sistema che deve iniziare progressivamente ad avvicinarsi a questo processo di integrazione: i produttori di Vino. Alcuni di essi già da qualche tempo hanno deciso di introdurre bottiglie dotate di codice braille sulle etichette, in modo che ipovedenti e ciechi siano in grado di distinguerle semplicemente usando il tatto, valorizzandone l’indipendenza.
Siamo consci che un tale passaggio richieda costi ed anni per l’attuazione, ma fondamentale diventa l’innesco di un processo mentale che deve progressivamente portare ad essere normale ciò che ora rappresenta l’eccezione o il caso isolato.
Se dall’alto, ovvero dalle associazioni e dalle istituzioni, inizia a partire in modo deciso un tale progetto di integrazione, siamo sicuri che in seguito anche i produttori saranno più stimolati nell’adeguarsi al cambiamento e le etichette con il codice braille tra alcuni anni non saranno più episodi isolati prodotti da singole iniziative.
Vinoway non solo lancia il sasso per rompere le resistenze a questo definitivo cambiamento, ma darà spazio a tutti quelli che in futuro sapranno proporre iniziative in questa direzione, mettendo in risalto all’opinione pubblica l’impegno che singoli ed associazioni metteranno in campo per fare un salto di qualità, non solo nel Mondo del Vino, ma soprattutto nella nobilitazione della società.
Vigileremo attentamente, sollecitando e stimolando chi di dovere affinché escano allo scoperto per chiarire a noi tutti quali sono le intenzioni programmatiche per il futuro, si vuole battere il ferro che già appare tiepido per impedire che si raffreddi ulteriormente, scaldandolo in modo deciso e produttivo. Il confronto è assolutamente aperto a tutti, ogni piccolo contributo sarà fondamentale per dare un segnale al sistema della volontà di cambiamento, che parta dal basso o dall’alto non importa, conta solamente la messa in moto di un processo che ipovedenti e ciechi attendono da anni.
Vinoway sarà un attento catalizzatore verso il compimento di questo grande passo.