In un clima di festoso preludio del solstizio d’ estate, lo scorso 20 giugno, a Margherita di Savoia (BT), presso il Ristorante La Porta dei Leoni, all’interno del centro Turistico Valerio, si è svolto il Primo Concorso per il Miglior Sommelier del Nero di Troia.
Nata da un’idea di Antonio Riontino Miglior Sommelier di Puglia, la Manifestazione è stata organizzata dall’Associazione Italiana Sommelier Puglia in collaborazione con l’ Assessorato alle Politiche Agroalimentari della Regione Puglia, ed ha visto in gara 18 sommelier professionisti provenienti da tutte le regioni d’Italia.
Il concorso incentrato sull’approfondita conoscenza del Nero di Troia, vitigno della nostra regione, recentemente riscoperto con vinificazione in purezza, e in grande ascesa, si è svolto partendo da una prima prova scritta con domande sulla sua storia, sul suo percorso verso l’attuale sviluppo e diffusione, con opportuni riferimenti alle sue caratteristiche enologiche, alle figure di maggior rilievo che con il loro operato hanno saputo dargli una importante svolta sino a garantirgli l’odierna notorietà.
Il concorso, suddiviso in due fasi, dopo un primo momento dedicato alla parte teorica, con risposte a domande e la stesura descrittiva di una etichetta in 20 righe, si è sviluppato attraverso la parte pratica, durante la quale i concorsisti hanno effettuato prove di servizio volte a giudicare le abilità di tecnica di ciascun sommelier.
La giuria di altissima qualità comprendeva figure di rilievo come l’aretino Cristiano Cini, Presidente dei Sommelier AIS Toscana, già consigliere regionale e membro della giunta regionale, il presidente AIS Puglia Vito Sante Cecere, il dott. Giuseppe Baldassarre Responsabile della Didattica nazionale, curatore della Guida Vitae e neo eletto al Consiglio Nazionale, Davide Gangi Presidente dell’Associazione Culturale Vinoway Italia, Editor di Vinoway.com e Assaggiatore per numerose guide e Antonio Riontino Miglior Sommelier di Puglia e consigliere regionale.
La tensione della gara non ha però impedito ai partecipanti di fruire di questa esperienza come di un momento di scambio e di crescita delle proprie competenze. Così la proclamazione del vincitore ha creato emozione non solo in chi ha riportato la vittoria, ma anche in tutti gli attanti che per un momento hanno sperato nel riconoscimento dell’impegno profuso. Il Primo Premio è andato a Carlo Pagano di Isernia, ristoratore presso Existo Osteria Molisana e vincitore di numerose altre competizioni come Miglior Sommelier.
Al secondo posto si è attestata la sommelier e degustatrice pugliese della Delegazione AIS Bari Rossana Lamedica. A lei è andato il Premio per la Comunicazione istituito da Vinoway.com, partner dell’evento, e consegnato dal suo Editor Davide Gangi. Un premio che ha tenuto conto degli eccellenti risultati ottenuti attraverso la prova scritta. Il terzo posto ha avuto due exequo. Questo ha dimostrato di essere un concorso che attraverso i suoi vincitori permetterà di esportare la cultura del Nero di Troia in altre regioni.
Di seguito alla premiazione si è aperto il convegno con temi di approfondimento sul Nero Di Troia, moderato da Vincenzo Magistà e al quale hanno preso parte Vito Sante Cecere, la Delegata AIS BAT Marina de Tullio, Antonio Riontino, le Istituzioni Locali, Cristiano Cini, il Dott. Giuseppe Baldassarre , autore del libro “Nero di Troia”, Luigi Tarricone studioso e ricercatore presso il CREA, i presidenti dei Consorzi di Tutela Vini Castel del Monte Doc e del Tavoliere Nero di Troia Doc rappresentati da due enologi di rilievo, il dott. Marco De Corato e il dott. Cristoforo Pastore.
È stato tracciato il profilo di questo vitigno, attraverso la narrazione della ricostruzione della sua genetica, che ha poi prodotto diversi cloni, di cui uno ad acino medio e più compatto ed un altro ad acino piccolo e più spargolo. La coesistenza dei due biotipi permette una maggiore variabilità delle qualità nei diversi sistemi di allevamento.
Questo è un vitigno che richiede impegno da un punto di vista enologico, in quanto ha bisogno di tempi lunghi per maturare e quindi va incontro a maggiori possibilità di incertezza metereologica, inoltre dà vini decisamente impegnativi. La sua importantissima carica fenolica e di antociani, origina tannini di grande astringenza, che si presentano in modo differenziato sui diversi cloni, ed ha perciò bisogno di affinamento molto prolungato. È il motivo per il quale in passato è sempre stata usata come uva da taglio. Gli stessi francesi, al tempo della fillossera si spostarono in Italia per le loro produzioni e a Torre Quarto cominciarono a coltivare Nero di Troia e Malbec in abbinamento.
Le recenti produzioni hanno invece valorizzato il vitigno, con vinificazione in purezza, cercando così di creare un prodotto identitario, che possa sfuggire alle omologazioni e veicolare il territorio fuori dalla regione. È un vino con una personalità non facile da apprezzare per la forza dei suoi tannini.
In questo momento storico in cui il mercato richiede la territorialità, è necessario cavalcare l’onda e fare sistema con i diversi consorzi e tra produttori. Intanto la ricerca continua a lavorare per creare vini che abbiano il loro carattere identitario ma che al tempo stesso siano bilanciati ed armonici. La sperimentazione di rosati, bianchi e spumantizzati, apre fasce di mercato sempre piu consistenti, e la presenza di un concorso che attraverso i suoi rappresentanti possa esportare il territorio ed il vitigno, risulta l’idea vincente di questa manifestazione.
Al termine, nell’immenso giardino, in un’atmosfera di grande relax, al suono di una jazz band, sotto un grande gazebo circolare, sono stati aperti i banchi d’assaggio ed è incominciato il Grande Party del Nero di Troia. Le cantine hanno proposto gli assaggi di vini che hanno mostrato tutte le potenzialità del vitigno, passando per vinificazioni che dal bianco, al rosato e al rosso hanno permesso di intuire il percorso elegante e multisfaccettato del Nero di Troia, pronto a comunicare le caratteristiche del territorio e a veicolarlo nel mondo.
I piatti preparati in abbinamento hanno coperto un ventaglio di possibilità decisamente ampio. Il ristorante ospitante La Porta dei Leoni ha preparato un Riso Cannaroli al Nero Di Seppia con Burrata e Pistacchi, mentre la proposta del ristorante Oasi Beach è stato un piatto di mare preparato con Orecchiette di Grano Arso con Vongole, Pescatrice, e Pomodoro Datterino Giallo.
Il ristorante Canneto Beach ha presentato degli Esagonali con farina Senatore Cappelli e nero di seppia ripieni di burrata, basilico, limone. La Braceria Lippolis ha preparato gustosissimi salsicciotti arrosto. Gli ospiti hanno consumato le prelibatezze tra il verde e le luci soffuse, in piccoli salotti collocati tra siepi ed aiuole, dove angoli di conversazione hanno creato la giusta atmosfera per un finale da ricordare.
Le eccellenze enologiche italiane tornano protagoniste su Rai2 con “Signori del vino”, il programma condotto dai giornalisti Marcello Masi e Rocco Tolfa,...