Ciak Irpinia 2019: il Greco di Tufo 2018 è la grande sorpresa
Scritto da Davide Gangi | Pubblicato in eventi
Si è conclusa sabato 18 Maggio la terza edizione di Ciak Irpinia, l’evento organizzato nella Dogana dei Grani di Atripalda dal Consorzio di Tutela dei Vini di Irpinia, con il patrocinio del Comune di Atripalda, della Provincia di Avellino e del Gal Irpinia-Sannio.
Anche quest’anno sono stati puntati i riflettori sul verde territorio Irpino e sui suoi “gioielli” enologici, Fiano di Avellino Docg, Greco di Tufo Docg, Taurasi Docg e i vini della denominazione Irpinia Doc, in particolar modo Aglianico e Falanghina.
Tutti i vini, precedentemente selezionati da una commissione Tecnica Territoriale presieduta dal Prof. Luigi Moio, sono stati degustati alla cieca da esperti nazionali e internazionali, e successivamente, durante il Walkaround Tasting, dalla stampa accreditata e dal pubblico degli addetti ai lavori e dei wine-lover.
Non è mancata inoltre l’occasione di approfondire le opinioni di tecnici, giornalisti ed esperti del settore durante il seminario da cui è scaturito il Vintage Rating, ovvero le valutazioni della Commissione Tecnica Territoriale relative all’ultima vendemmia 2018 e a quella 2015 (per i vini da Aglianico).
Due annate che, se pur caratterizzate da andamenti climatici differenti (più piovosa la 2018, più asciutta la 2015), hanno dato origine a produzioni enologiche dalle caratteristiche qualitative molto elevate: i rossi del millesimo 2015 colpiscono per la notevole struttura e concentrazione, mentre i bianchi del millesimo 2018 si impongono, per eccellente complessità, finezza olfattiva e freschezza gustativa, come grandi interpreti della loro identità territoriale.
Un territorio, quello irpino, vocato alla viticoltura da tempi antichissimi grazie all’unicità della sua connotazione morfologica e alla ricchezza ampelografica, e sempre più proiettato verso una produzione vitivinicola moderna e di qualità.
Ciak Irpinia centra il suo focus proprio sull’accrescimento dell’attenzione intorno a questa regione, ai suoi vini, alle loro caratteristiche in termini di tipicità territoriale e evoluzione stilistica, raccogliendo anno dopo anno una risposta sempre più entusiastica da parte di produttori, operatori e appassionati.
Nel millesimo 2018 ho potuto constatare una buona evoluzione della Falanghina rispetto all’annata 2017, il Fiano di Avellino che si è bene o male mantenuto nella sua posizione ottimale rispetto all’annata 2017 con qualche produzione che non si è presentata in grande forma. Posso invece asserire con certezza che l’annata 2018 ha dato grandi risultati al Greco di Tufo che ha dimostrato una evoluzione di alto lignaggio.
L’Aglianico Taurasi 2015 non è ancora al pieno della sua forma e l’ho trovata un po’ al di sotto delle mie aspettative. Mi piacerebbe riassaggiarlo fra qualche tempo per offrire un giudizio più accurato.
Un bel passo avanti si è fatto anche nell’organizzazione dell’evento che ha portato una buona partecipazione della stampa nazionale ed estera e dei wine-lover nella giornata dedicata all’apertura al pubblico dedicata ai banchi d’assaggio.
Un suggerimento che mi sento di offrire, al Presidente del Consorzio Stefano Di Marzo e ai consiglieri, è che sarebbe opportuno, per l’anno prossimo, di poter offrire alla stampa e ai tecnici presenti nelle commissioni anche una panoramica di assaggi delle annate precenti, questo al fine di poter valutare l’evoluzione dei vini prodotti nel territorio.
Credits: Federico Passaro