O.N.A.V. Sezione di Verona e G.O.L.D.Vis in “Cena al Buio”

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L’assaggiatore di vino è necessariamente coinvolto ogni giorno nella ricerca di tutto ciò che può aggiungere conoscenza e curiosità alla sua preparazione; allora passa del tempo a documentarsi su testi del settore, leggendo riviste e non ultimo naturalmente ad assaggiare vino, da quello prodotto localmente a quello proveniente da altre realtà.

Assume quindi con il passare del tempo fiducia dei propri strumenti e delle proprie capacità nelle valutazioni.
Fatta questa premessa la Sezione O.N.A.V. di Verona non si sarebbe mai aspettata di trovare in accordo con la G.o.l.d.vis (Guardare Oltre La Disabilità Visiva) una nuova esperienza da affrontare partendo da una sfida.
La G.o.l.d.vis (www.goldvisonlus.it) è una associazione onlus di persone “ipovedenti e non vedenti” aperta a tutti anche vedenti; nasce con lo scopo di occuparsi delle attività ricreative, culturali e sportive di chi ha disabilità visiva e  quindi favorire la loro l’integrazione nella società ed allo stesso, tempo invitare i vedenti a scoprire la convivenza possibile e fattibile.
Per raggiungere l’obiettivo, l’impegno dei promotori si articola in escursioni in montagna, gite turistiche, viaggi, voli in ultraleggeri e parapendio, corsi di vela e nuotate in piscina, non ultime cene al buio per sensibilizzare i vedenti alle problematiche di chi ha deficit visivi. 
Tutte queste attività sono  meritorie e danno ragione a chi si impegna giornalmente a vincere chiusure e pregiudizi. Tra tutte, quella che avrebbe unito familiarmente le due associazioni piacevolmente insieme era  la possibilità di partecipare ad una cena al buio percepita come una sfida per mettere a frutto le capacità valutative di tutti utilizzando solo olfatto e gusto; ed allora l’idea dopo avere preso contatti con i rappresentanti della G.o.l.d.vis di organizzare una cena aperta a soci e non soci che prevedeva il buio completo e nella quale non fossero noti né i piatti preparati né i vini in degustazione, il tutto lasciato allo scoprire solo attraverso l’olfatto  ed il gusto.
La serata si è svolta sabato 21 gennaio presso la “Trattoria ai Portici da Nino” in Palazzolo di Sona (VR), locale attrezzato per questo genere particolare di manifestazione, bisognava infatti che la sala potesse essere oscurata completamente in modo da non far trasparire nessuna fonte luminosa, i partecipanti sono stati invitati anche ad evitare l’uso di qualsiasi accessorio che possa generare luminosità dai telefonini agli orologi. 
All’appuntamento hanno partecipato 50 persone tutte interessate a volere fare questa esperienza, l’organizzazione di cucina e sala è stata curata dalla Goldvis, il servizio ai tavoli è stato infatti svolto da persone non vedenti che si sono impegnate nella distribuzione delle varie portate e dei vini associati. 
Il Presidente della G.o.l.d.vis coaduviato da collaboratori ha accompagnato fino al proprio posto a sedere i partecipanti nella sala buia, infatti nessuno conosceva né metratura né posizione della sala e così è stato fino al termine della serata.
Dopo il benvenuto, il tutto ha avuto inizio con la presentazione del programma e un  accenno allo scopo dell’associazione G.o.l.d.vis.
Il menù della serata che prevedeva dall’antipasto al dolce era tutto da indovinare, ed i commensali si sono impegnati nello scoprire uno ad uno i piatti proposti e versarsi il vino nella totale oscurità; in ordine di scoperta: Antipasto di polenta con formaggio, funghi e sopressa veneta; risotto con radicchio (per i molti la prima impressione era “asparagi”); coppa di maiale alla mugnaia con patate al forno, verdure cotte e funghi trifolati, torta della nonna con crema e panna.
Trattandosi di una collaborazione con assaggiatori di vino, ovviamente non poteva mancare la richiesta da parte della G.o.l.d.vis.del commento ai vini con una degustazione guidata. All’antipasto ed al primo è stato accostato un Merlot, al secondo un Valpolicella e dulcis in fundo un vino dolce spumantizzato, tutti provenienti dall’area di produzione insistente in Colognola ai Colli e Soave.
Al termine con gradualità passando dalla flebile fiamma di una candela e fino alla completa illuminazione del locale si è dato sfogo alle impressioni di tutti, inutile dire positive con auspicio di ulteriori future esperienze condivisibili.
Infine che dire ?…..invitiamo i mai paghi curiosi, attenti anche ai temi sociali a cercare questa esperienza che di c erto si rivelerà unica ed appagante.

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