Saperi e Sapori con ONAV Campobasso

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A Roccaspromonte Sabato 9 luglio è andato di scena il territorio.

 
Roccaspromonte è un piccolo borgo di 400 anime, frazione di Castropignano, un luogo d’altri tempi fatto di piccole stradine che salgono e scendono  tortuose intorno ad un costone di roccia, in questo luogo da favola, popolato da gente mite e cortese, seduta davanti all’uscio, che laboriosa tiene pulito il paese, senza aspettarsi che passi il netturbino, dove sui davanzali delle abitazioni, nelle crepe dei muri, fanno capolino i fiori, in quest’oasi di pace sabato i “Saperi e i Sapori” di un tempo l’hanno fatta da padroni.

Già tre le edizioni che ha fatto segnare questa manifestazione accompagnata dai tecnici assaggiatori della sezione Onav di Campobasso  che, ancora una volta hanno  collaborato con l’Associazione Athena Onlus, con l’intento di promuovere il Territorio nella sua accezione più ampia. Perché  il Territorio,  sintesi di molteplici elementi, esprime e comunica l’essenza di un popolo, il suo essere , il suo cammino nel tempo, le tradizioni, la sua evoluzione.

Il piccolo borgo si è popolato di gente che  ha potuto godere dei piatti della tradizione, dal semplice pane e pomodoro, alle tradizionali Patate e Peperoni, per passare poi a l’Mbaniccia un antico piatto contadino molisano, dove la pizz’ e’ grandine(una sorta di pizza senza lievito, di farina di mais e cotta a legna) viene sbriciolata e fatta ricuocere in una zuppa di verdure campestri arricchita delle parti meno nobili del maiale quali piedini, orecchie, cotiche.  

A seguire Pandacce e fasciuoli, e per terminare i piatti forti del percorso Casc’e ove, deliziose e morbidissime polpettine di formaggio e uova, fatte cuocere in un sughetto di pomodoro fresco, cucinate dalle abili mani di Anna, e signori e signori lo spezzatino, ma non un semplice spezzatino, ma un superbo spezzatino, di polpa di maiale e peperoni, un piatto che richiede una lunga cottura e che un tempo, era tradizione cucinare d’inverno, tempo di maiale,utilizzando i peperoni sott’aceto, le così dette peparolesse.

Ai Sapori della cucina gli assaggiatori della sezione ONAV di Campobasso hanno abbinato i vini, selezionando diverse espressioni di Tintilia, perché se di Saperi e Sapori di un tempo si parla, non poteva che essere la Tintilia il vino principe della serata.

Sei le Tintile in degustazione, due rosati : I Petriera Rosè IGP delle Cantine Catabbo di San Martino in Pensilis,un vino dal colore rosa ciliegia carico, brillante, fruttato, morbido, ma con buona acidità; il Dajje Tintilia Rosè DOC delle Cantine Cieri di Termoli, di un bel rosa ciliegia scarico, brillante, con belle note speziate ed una notevole acidità. Sui piatti più strutturati, invece si sono potuti degustare i Rossi di Tintilia: Il Lagena  DOC delle Cantine Angelo D’Uva di Larino, un vino dal colore purpureo, con riflessi violacei, un naso di frutta rossa, con sentori di liquirizia, buona spalla acida,caldo, morbido, ed un ‘interessate nota sapida, l’Embratur  DOC della Cantina Valtappino di Campobasso, dal colore rosso rubino con riflessi granati, al naso frutta sotto spirito, note di legno, morbido e caldo,equilibrato, ultima Tintilia in degustazione il Macchiarossa DOC della Cantina Cipressi di San Felice del Molise, di un bel rosso rubino con unghia granata, al naso spezie ed un interessante tostato, confettura di frutta, morbida dai tannini setosi, ed ancora una buona acidità.; per terminare un fresco ed interessante Moscato del Molise DOC della Cantina Giagnacovo di San Biase, dal colore giallo paglierino, al naso bei sentori aromatici, mandorla, salvia, fiori bianchi, di ottima acidità con un finale leggermente abboccato.

Un tuffo nel passato anche musicalmente, grazie alla brava  Rosanna Fanzo che ha recuperato un antico strumento medioevale l’Arpeggione allietando la serata con note d’altri tempi.

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