Vinitaly 2012: “viaggio” in Puglia
Scritto da vinoway | Pubblicato in eventi
Proseguiamo nel racconto del percorso fatto dal Team di Vinoway fra gli stand del Vinitaly 2012, una parte importante del tempo è stata trascorsa nel padiglione della regione Puglia ed ora vi raccontiamo come è andata.
La prima tappa è alla cantina Michele Calò e Figli (Tuglie – Lecce), azienda situata nel Salento che sempre più sta rendendo il Rosato simbolo della propria produzione vitivinicola. Lo standard qualitativo generale è alto, ma vale indubbiamente la pena soffermarsi sui loro Vini che affascinano subito lo sguardo per il loro splendido rosa cerasuolo che ricorda il corallo. Già conosciuto da molti e sempre in grande spolvero è Salento igt Rosato “Myere” 2011, ma quest’anno allo stand una splendida anteprima attendeva gli estimatori. Si tratta di un nuovo Vino con il quale la cantina Michele Calò ha intenzione di puntare per affermarsi come leader nel campo dei Vini Rosati: si tratta dell’Igt Salento Rosato “Cerasa”, ottenuto con un parziale affinamento in legno e che sarà messo sul mercato in autunno. Un Vino di struttura, con eleganza sia olfattiva che gustativa, prodotto per durare nel tempo e per dimostrare le potenzialità di una terra su cui gli eredi di Michele Calò vogliono continuare la splendida tradizione qualitativa iniziata dal padre.
Tappa successiva è stata fatta alla cantina Valle dell’Asso (Galatina – Lecce), dove ci ha accolti ed accompagnati nella degustazione l’enologo Elio Minoia, persona di lunga esperienza sia in vigna che in cantina, uno di quegli uomini che si starebbe ad ascoltare per ore mentre parla del suo lavoro, esprimendo passione in ogni gesto e parola con cui narra la storia dei propri Vini. L’azienda crede profondamente nel concetto di Biologico, proprio per questo il rigore si manifesta nella coltivazione della vite e nella successiva vinificazione, puntando in modo deciso sull’assoluta tipicità territoriale che le uve autoctone sanno offrire. Una menzione per lo stupore che ha suscitato in tutti noi spetta all’Igt Salento Negroamaro “Piromàfo”, intrigante per la sua grande intensità aromatica che si esprime su variegate note balsamiche e speziate, decisamente particolari e suadenti, con morbidezza gustativa ed una lunga persistenza che richiama in modo netto le gradevoli sensazioni olfattive. Con questo Vino si ha la completa spiegazione di quello che intende l’azienda quando parla di assoluta valorizzazione del territorio ed i risultati lo dimostrano in modo eloquente.
Il Team poi si è diretto verso la cantina Pietraventosa (Gioia del Colle – Bari) dove abbiamo ricevuto una splendida accoglienza dalla titolare Marianna Annio, donna dal carattere solare e spumeggiante, in grado di mettere a proprio agio dopo pochi minuti dalla sua conoscenza, ricca di idee, propositiva e con la quale si instaurano confronti costruttivi. Cavallo di battaglia di quest’azienda è il Primitivo, presente in tutti i tre Vini prodotti, in due di essi è vinificato in purezza. Il livello qualitativo è decisamente alto, comuni denominatori sono gli intensi profumi di frutta molto matura, speziati, decisamente gradevoli, inoltre equilibrio e morbidezza gustativa sono peculiarità sempre presenti e che valorizzano decisamente i Vini di Pietraventosa. Tutto questo viene ottenuto grazie a rese produttive basse ed un meticoloso lavoro in vigna, il quale ha come scopo principale la volontà di cogliere le migliori sfumature offerte dalla tipicità territoriale del Primitivo, dando origine a Vini strutturati, eleganti, vellutati.
Nello stand della Puglia era poi doverosa una visita alla cantina Gianfranco Fino (Lama – Taranto), un’azienda che per gli appassionati di Vino non ha bisogno di presentazioni, una piccola realtà che ha recentemente raggiunto livelli stratosferici con riconoscimenti ricevuti a pioggia dalle guide e dai “media” del settore vitivinicolo, praticamente all’unanimità. Due soli Vini prodotti: il Primitivo di Manduria Doc “Es” e l’Igt Salento Negroamaro “Jo”, età media delle viti superiori a 40 anni, rese bassissime in vigna con produzioni inferiori agli 800 grammi di uva per pianta. Cura maniacale del vigneto, scrupolosa vinificazione volta alla massima valorizzazione del frutto, tutto questo unito alla passione di Gianfranco e Simona ha prodotto il meritato successo che hanno intenzione di confermare e, per quanto possibile, migliorare. Con il grande pregio di aver mantenuto saldamente i piedi per terra, senza montarsi la testa, con semplicità e sacrificio, nonostante lo stand sia un via vai di appassionati smaniosi di conoscere i segreti del mito Gianfranco Fino.
Terminiamo raccontando l’incontro del Team di Vinoway con la Masseria Duca D’Ascoli (Castelluccio dei Sauri – Foggia), al cui stand siamo stati amichevolmente accolti da Antonella Briglia, competente e solare enologa dell’azienda che ha spiegato con generosa simpatia la loro filosofia produttiva, che punta tutto sulle peculiarità dell’uva Nero di Troia. Approccio Biologico in vigna, basse rese, utilizzo razionale del suolo, componenti che concorrono alla produzione di due Vini rossi, un rosato ed un bianco, tutti derivanti da un unico vitigno, a conferma della fiducia profonda nelle proprie scelte. Protagonista è quindi il territorio su cui il Nero di Troia cresce arricchendosi di preziose note che poi ritroviamo nei Vini di questa cantina, specialmente nell’Igt Puglia “Nero Puro”, simbolo dell’azienda con i suoi profumi speziati e di frutta rossa matura, seguiti da un approccio gustativo di grande tipicità, rotondo ed intrigante.
Un ulteriore esempio di come molte cantine della Puglia stiano attuando una costante crescita qualitativa, con la profonda consapevolezza di avere un territorio ricco di preziose peculiarità in grado di produrre Vini con personalità non omologate, con cui ogni Produttore è in grado di esprimere la propria filosofia “enoica” legata profondamente alla Terra.
Il racconto del Team di Vinoway non termina qui, nei prossimi giorni ci saranno altre sorprese per voi.
Seguiteci.
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