La Politica ha paura di ritrovarsi con la cenere in mano

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Torna una nuova live di Vinoway decisamente fuori dagli schemi.

 
L’ospite del Salotto condotto da Davide Gangi, in compagnia di Alessandro Rossi, è Federico Vespa, giornalista eclettico, radiocronista, scrittore e conduttore radiofonico presso Rtl 102.5, Radio 101 e dalla prossima settimana in onda su Isoradio. Produttore di vino insieme al padre Bruno.

Uno sfogo, quello di Federico, pubblicato come stato su Facebook il 12 Marzo scorso:
“15 marzo 2020- 12 marzo 2021. Un anno di nulla se non incompetenza mista a presunzione, misure da dittatura sanitaria , vaccini che arrivano con la velocità di un bradipo, terrorismo psicologico e morte certa dell’economia. Siamo un paese finito. Che Dio vi maledica, ladri di vita e di libertà.”

Parole forti. Chiediamo meglio a Federico Vespa cosa è cambiato in un anno di attesa?

Nulla, siamo stati spettatori passivi. L’estate è stata menefreghismo puro per poi ritrovarci a Settembre come degli sconosciuti di fronte ad un virus che già avremmo dovuto conoscere e prevedere. Tornando indietro di un anno la Lombardia avrebbe dovuto bloccare tutto già da Codogno, isolando il virus e non permettendo che quest’ultimo si diffondesse. L’estate doveva essere il momento di investimento in terapie intensive per poi essere realmente pronti a Settembre/Ottobre. Si è semplicemente “goduta” l’estate.

Pensiamo a quando saremo “liberi” ma non pensiamo a quanto stiamo perdendo nell’attesa. I danni economici che stiamo accumulando sono così ingenti che serviranno almeno tre anni prima di ripristinare le cose.

La Germania ha riconosciuto l’80% del danno alle attività, l’Italia invece, una “pioggia per tutti che in realtà è per nessuno”. Basti pensare che chi ha ricevuto un danno di 100.000 € riceverà un indennizzo di 5.000 €.

Il non sapere quando si tornerà a vivere è un suicidio psicologico della gente e delle famiglie, eccetto per i dipendenti statali, per loro restare “chiusi in casa” non è un gran sacrificio, lo stipendio arriva comunque.

Un consiglio per i dipendenti: non siate così sereni del vostro “posto fisso”, i soldi finiranno anche per “voi”. Le aziende falliscono, le tasse non si pagano più e il dipendente prende calci nel “xxxx”.

No al patentino per i vaccinati, sembra il campanellino della peste. Non trasformiamo qualcosa di bello in qualcosa di altamente pericoloso come piaga sociale.

La politica ha paura di trovarsi con la cenere in mano. Se si dovessero riaprire le attività occorrerà “indossare” la responsabilità di risollevare il Paese con un piano economico ben preciso. Temo che nessuno voglia indossare questa responsabilità.

La soluzione? Aprire tutto con mascherine e vaccinazioni serie. Solo così potremo riprendere a vivere, risollevando l’economia. Le nuove varianti sono solo più contagiose, non più letali.

Qualche domanda personale: quanto pesa il cognome Vespa?

Ci sono vantaggi materiali e svantaggi umanitari. Certo, un cognome così garantisce uno stipendio per portare il “pane quotidiano a casa”, per il resto è tutto molto più difficile. Devi dimostrare di valere sempre il doppio e, soprattutto, occorre fare molta attenzione nei rapporti umani. Ci sono molte persone che veicolano attorno al cognome solo per interessi personali.

Come sta andando l’azienda vitivinicola Futura 14?

Abbiamo sentito il colpo ma il trend è stato molto apprezzato e sta regalando diverse soddisfazioni. In azienda comanda Mamma, ma non avevo dubbi che Papà sarebbe riuscito a far grandi cose. È sempre stato innamorato del vino, a tavola un bicchiere non è mai mancato.

Ultima domanda, un consiglio per il Ministro dell’Agricoltura?

Circondarsi del personale che segue davvero il mondo del vino per rappresentarlo.

Un consiglio arriva anche dal Presidente Davide Gangi: occorre tenere in considerazione gli OCM Paesi Terzi, sono bloccati una marea di stanziamenti per aziende che hanno già speso ed attendono la partecipazione al 50% dei finanziamenti. Incominciamo da queste essenzialità, AGEA deve sbloccare le somme garantite a chi ha partecipato alle misure correttamente e coerentemente.

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