Vinitaly: è giusto organizzare l’edizione 2020?
Scritto da Davide Gangi | Pubblicato in fatti
Come tutti noi sappiamo, la più importante fiera del mondo del vino, il ProWein di Düsseldorf non si svolgerà per l’edizione di quest’anno a causa del Coronavirus.
La decisione è stata presa dagli organizzatori per tutelare in primis la salute del pubblico, ma anche per le negative conseguenze che si sarebbero verificate durante la manifestazione.
Ritornando al nostro Paese, come da nostra anteprima nazionale, abbiamo comunicato la decisione del rinvio del Vinitaly che era in programma ad Aprile, rimandato dal prossimo 14-17 Giugno.
Ma è giusto organizzare l’edizione 2020?
Ci sono arrivate molte segnalazioni da parte di aziende che non hanno intenzione di prendere parte all’evento, ma non per paura del Coronavirus, che con le alte temperature dovrebbero diminuire i casi positivi, ma perchè non ci sarebbero i protagonisti della manifestazione, ovvero buyers e importatori. Ricordiamo inoltre che la maggior parte dei padiglioni di Veronafiere sono sprovvisti di aria condizionata, quindi sarebbe molto difficile lavorare con il caldo, d’altra parte, dal punto di vista delle aziende, sarebbe vantaggioso perchè potrebbero presentare un vino un po’ più pronto.
L’Italia in queste settimane è vista come una meta da evitare, basti pensare ai tanti voli cancellati dalle compagnie aeree di tutto il mondo, dalle low cost fino ad arrivare ai colossi internazionali.
Il mercato del vino italiano è molto importante soprattutto all’estero ma la psicosi generale che ha portato il virus sta mandando al collasso le nostre esportazioni.
La prima grave conseguenza è che il Dipartimento degli Stati Uniti d’America ha innalzato al livello 4 la pericolosità delle Regioni al centro dei focolai in Italia, quasi imponendo di non viaggiare in Veneto e Lombardia. Ma non solo gli States, basti pensare che Israele e Turchia hanno cancellato tutti i voli per l’Italia vietando l’ingresso a chi è stato nel nostro Paese negli ultimi 14 giorni.
Si sta vivendo in un clima surreale dove, di certo, non mancano le speculazioni.
Con il rinvio del Vinitaly, che porta grande turismo sia in Italia ma soprattutto nella Regione Veneto, si stanno verificando molte disdette da parte degli albergatori che hanno venduto le camere in quei giorni, in quanto vorrebbero aumentare i prezzi delle camere.
In un momento molto delicato del nostro Paese, è davvero imbarazzante pensare di guadagnare una manciata di euro in più, piuttosto che rimanere uniti e contrastare questo fenomeno che sta mettendo in ginocchio l’intera economia nazionale.
A fronte di ciò ci chiediamo se gli organizzatori farebbero bene a confermare l’edizione 2020, rischiando non solo di realizzare una manifestazione con pochi buyers e importatori, ma anche senza la grande affluenza che da sempre caratterizza il Vinitaly.
Ai posteri l’ardua sentenza.