Innocente Nardi, 47 anni, sposato con Roberta e padre di Francesco, è contitolare insieme ai due fratelli dell’azienda agricola “La Farra” di Farra di Soligo.
In tre parole il suo lavoro in questi 6 anni di mandato: mondo, tutela e sostenibilità. Portare il nome del Prosecco nel mondo, tutelare la denominazione e credere nella produzione di vino sostenibile.
Il Presidente Innocente Nardi è stato riconfermato lo scorso 18 maggio per il terzo mandato.
L’obiettivo di questa intervista è spiegare ai lettori di vinoway.com le attività del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, fare un focus sull’attualità e sulle prospettive future.
Presidente, partiamo con un po’ di storia. Perchè è nato il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG?
Nel 1962 un gruppo di 11 produttori, in rappresentanza delle principali cooperative di viticoltori e delle grandi case spumantistiche, costituirono il Consorzio di Tutela del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, proponendo un disciplinare di produzione per proteggere la qualità e l’immagine del proprio vino. Sette anni più tardi, il 2 aprile del 1969, il loro sforzo fu premiato con il riconoscimento, da parte del Ministero dell’Agricoltura, di Conegliano e Valdobbiadene come unica zona DOC di produzione del Prosecco e del Superiore di Cartizze. Oggi il Consorzio di Tutela riunisce la quasi totalità dei produttori del territorio e il suo lavoro di tutela è divenuto sempre più importante e determinante per l’ottenimento della Docg Conegliano Valdobbiadene, avvenuta nell’agosto 2009. Il Consorzio è un ente privato d’interesse pubblico e raggruppa tutte le categorie di produttori: i viticoltori, i vinificatori, gli imbottigliatori. Tramite le sue strutture tecniche e la collaborazione con gli Istituti di ricerca, svolge un importante lavoro per migliorare la tecnica in vigneto e in cantina, fornendo servizi di assistenza e formazione. Il Consorzio segue tutte le fasi di produzione dall’impianto alla potatura, fino alla scelta dell’epoca di vendemmia e al controllo delle pratiche di vinificazione. Oltre a promuovere lo sviluppo delle tecniche viticole ed enologiche, il lavoro del Consorzio è volto a garantire e migliorare la qualità del Conegliano Valdobbiadene e per questo collabora con Valoritalia, fondazione istituita nel 2005 dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, per il controllo della qualità e della tracciabilità del prodotto e Sistema Prosecco, società costituita nel 2014 con lo scopo di coordinare in Italia e nel mondo la protezione delle Denominazioni. Quale attento osservatore del mercato e dell’evoluzione dei gusti e degli stili di vita, il Consorzio è un punto di riferimento importante e il suo ruolo è anche promuovere e tutelare l’immagine del Conegliano Valdobbiadene in Italia e all’estero, grazie all’organizzazione di eventi, manifestazioni e piani di comunicazione.
Si parla spesso di Prosecco, ma come state comunicando fuori dal Vostro territorio le specificità del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Superiore DOCG vista la vastità dell’area e i numeri del Prosecco DOC?
La storia del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene inizia più di tre secoli fa. In questa area, infatti, la passione per la vigna e la vocazione naturale di ogni collina, si respira in ogni paese, in ogni frazione, in ogni borgo. Qui il vino è un elemento strettamente legato alla identità del luogo. Un vino che è combinazione di sapienza antica e di costante ricerca di qualità. A Conegliano Valdobbiadene le generazioni di donne e gli uomini perpetuano il lavoro manuale e di tradizione, nei vigneti di alta collina, pur di garantire l’eccellenza qualitativa delle proprie produzioni;
la vite Glera trovò nel territorio del Conegliano Valdobbiadene l’ambiente ideale per le caratteristiche stesse del vitigno. Il successo del Prosecco nacque nel 1876 presso la Scuola Enologica di Conegliano, prima Scuola enologica d’Italia, tutt’ora attiva. Scienza e tecnologia si unirono a seguito di una grande intuizione, giungendo a perfezionare il metodo di spumantizzazione e stabilizzando il prodotto, a garantirne la conservabilità e la trasportabilità. Fu quindi nelle colline del Conegliano Valdobbiadene che il vitigno Glera trovò la sua perfezione e si avviò verso il successo attuale;
il Conegliano Valdobbiadene è un piccolo territorio collinare tra Venezia e le Dolomiti. Un paesaggio storico, ritratto dai maggiori paesaggisti veneti. Un luogo disegnato da alture impervie, punteggiate di borghi medievali e ricamate a mano dall’opera tenace di vignaioli sapienti. Grazie a questa simbiosi perfetta tra uomo e natura Conegliano Valdobbiadene è diventata la terra del Prosecco Superiore che oggi è candidata a Patrimonio dell’Umanità Unesco. Il connubio tra le popolazioni ed il territorio ha creato qui un luogo unico al mondo, dando vita ad un modello di sviluppo rurale e culturale dove bellezza, storia e sostenibilità convivono in armonia da secoli;
Conegliano Valdobbiadene è il cuore pulsante di un’area molto più vasta che rappresenta l’intero mondo del Prosecco, un variegato panorama di natura e sapori che comprende più denominazioni: il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, l’Asolo Prosecco Superiore DOCG e il Prosecco DOC. Tutte e tre le denominazioni corrispondono a territori diversi per estensione e aspetto paesaggistico. La complessità della produzione del Prosecco e le differenze tra denominazioni sono ben rappresentate da una piramide ideale, alla cui base troviamo il Prosecco Doc, prodotto nel territorio molto ampio (nove province tra Veneto e Friuli Venezia Giulia), nella parte centrale si posiziona il Prosecco Superiore Docg di Asolo e al vertice il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, il vino spumante prodotto sulle colline tra Conegliano e Valdobbiadene che rappresenta l’espressione della miglior qualità del Prosecco; quest’ultimo raggiunge le posizioni più alte con le raffinate selezioni dei Rive e, al vertice, con il Superiore di Cartizze Docg, “Grand Cru” del Conegliano Valdobbiadene. Sono questi sopra riportati i valori a cui fanno riferimento tutti gli attori di questa importante Denominazione, cercando di sottolineare i tratti distintivi e ben affermati di questo territorio che ne costituiscono la sua identità. In allegato trasmetto la piramide citata che solitamente utilizziamo come supporto nella spiegazione del Mondo Prosecco ai nostri interlocutori.
La sostenibilità è oggi un obiettivo di tutti e senz’altro anche del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG. Quali sono i progetti e le attività a breve e medio termine che guardano a questa tematica?
Il Protocollo Viticolo è un documento di cui si è dotato il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG dal 2011, con l’obiettivo di guidare, garantire e monitorare il processo di cambiamento nell’utilizzo dei prodotti fitosanitari verso una maggiore compatibilità e sostenibilità ambientale e sanitaria. Lo scopo è quello di minimizzare l’impatto e il rischio dell’uso dei prodotti fitosanitari nei confronti dell’uomo e dell’ambiente accrescendo la sensibilità dei viticoltori. In particolare l’aggiornamento del 2017 accelera sulla strada dell’eliminazione del diserbo chimico in favore della lavorazione del suolo per migliorare la salute del vigneto. Il Protocollo Viticolo del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore è stato assunto nel corso di questi anni come regolamento comunale da parte di 13 amministrazioni su 15 della Denominazione. Questo evidenzia la capacità di concertazione, di “fare sistema” e la validità delle azioni intraprese dal Consorzio sul fronte della tutela dell’ambiente e del territorio. Tradizionalmente il Protocollo Viticolo, pubblicato dal Consorzio la prima volta sette anni fa (nel 2011), è un documento che precorre i tempi, anticipando con le proprie direttive ai consorziati, l’attuazione legislativa del complesso impianto normativo europeo e nazionale circa l’uso di agrofarmaci. Questo strumento tecnico e normativo parte dall’assunzione di responsabilità di tutta la filiera produttiva, che ha preso consapevolezza della forza generata dall’unità d’intenti dei soggetti coinvolti. L’applicazione del Protocollo Viticolo passa attraverso il monitoraggio costante volto a rilevare l’evoluzione delle fitopatie e analizzare l’efficacia e l’aderenza alla realtà territoriale degli interventi consigliati volta per volta. Il Sistema di difesa dei vigneti proposto dal Protocollo Viticolo s’inserisce nel quadro generale delle possibili alternative e metodi di lotta oggi ammessi e si classifica a un livello superiore e più restrittivo rispetto alle linee guida emanate dalla Regione Veneto. Il Protocollo Viticolo 2017 è stato elaborato con la collaborazione del CREA e di ARPAV.
Parliamo dell’ultima Vendemmia (2017), che fino alle ultime battute ha sfidato i viticoltori impegnandoli in una raccolta che quest’anno non ha risparmiato fatiche. Com’è andata?
Il Conegliano Valdobbiadene, territorio tradizionalmente vocato alla coltivazione dell’uva Glera, ha saputo affrontare con impegno e competenza una vendemmia complessa. La qualità si era preannunciata ottima agli assaggi pre-vendemmiali delle uve: gli acini restituivano un’impressione positiva rispetto a dolcezza e sfumature fruttate. Nonostante le condizioni climatiche del mese di settembre abbiano preoccupato notevolmente gli addetti ai lavori, impegnati con la consueta dedizione in un incessante lavoro di monitoraggio e costante valutazione delle condizioni del vigneto, il risultato è una qualità decisamente interessante del prodotto. Infatti le piogge estive hanno donato il giusto equilibrio zuccherino agli acini e grazie al lavoro tenace e preciso dei viticoltori e dei tecnici del Consorzio, la vendemmia si è conclusa con soddisfazione. Nelle settimane immediatamente precedenti alla raccolta i tecnici hanno monitorato periodicamente l’andamento della maturazione delle uve per misurane acidità e concentrazione zuccherina, così da individuare, nonostante le oscillazioni del clima, il momento ottimale della vendemmia per ogni singola zona della Denominazione. Un lavoro articolato e laborioso, espressione delle competenze diffuse e della cultura enologica del territorio. Le complessità che si sono presentate quest’anno hanno portato a una produzione in quintali di uva inferiore del 7-10% rispetto al 2016, per un corrispettivo di circa 650 mila ettolitri. Risultato sostanzialmente positivo date le condizioni e, se confrontato con altre realtà italiane che hanno subito purtroppo una sorte peggiore. Alla diminuzione della materia prima corrisponde conseguentemente l’aumento del prezzo delle uve e del vino, che per la Glera sale mediamente tra il 10 ed il 15% rispetto al 2016. Ricorderemo sicuramente quella del 2017 come una vendemmia che ci ha messo alla prova ma non ci ha spaventati. Nonostante un’annata più complessa del solito siamo riusciti a ottenere un’ottima qualità, aiutati anche delle piogge estive che fino al termine di agosto hanno aiutato a portare i grappoli nella condizione ottimale per la raccolta. Il mese di settembre non è stato semplice ma abbiamo dimostrato tenacia e capacità di gestione dei vigneti e siamo orgogliosi dei risultati raggiunti. Il Conegliano Valdobbiadene, contraddistinto da pendii molto ripidi e da saliscendi difficilmente accessibili ai macchinari, impone ai vignaioli molte ore di duro lavoro tra i filari delle “rive”, gli appezzamenti più ripidi con pendenze fino al 70%, per la raccolta esclusivamente manuale dei grappoli di Glera. La vendemmia “eroica”, che rappresenta il momento di massima ingegnosità e passione dei viticoltori del territorio, quest’anno più che mai ha costituito l’apice e il coronamento del lavoro di un intero anno”.
Il Prosecco è un vino che negli ultimi anni sta vivendo una costante crescita della domanda, anche se all’estero, soprattutto nella GDO, affiora qualche problema sui prezzi e sulla possibilità di soddisfare la domanda. Il Consorzio come vede il mercato del Prosecco? Vi sono realmente delle possibili criticità?
La sfida del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg è far comprendere a chi acquista una bottiglia di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore il suo valore determinato dalla vocazione di un territorio di produzione storico e ben definito e dal know how dei produttori che da sempre si sono dedicati alla viticoltura eroica (a Conegliano Valdobbiadene ogni ettaro di vigna richiede 600/700 ore di lavoro a fronte delle 150 ore utili in un vigneto di pianura), custodendo un paesaggio così affascinante da essere oggi candidato a patrimonio Unesco. Sarà nostra mission trattenere i viticoltori in collina permettendo loro di produrre un vino che racchiuda i diversi valori di questa Denominazione: autenticità, qualità, cultura, passione. Oggi il prezzo medio è di 5,60 euro all’ingrosso e il nostro obiettivo è quello di non avere limiti nella crescita a valore.
Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg deve consolidare il ruolo di essere fiore all’occhiello del Mondo Prosecco.
Dopo l’uscita dell’articolo sul quotidiano britannico “The Guardian”, dove si afferma che il Prosecco provoca buchi nei denti, lacera lo smalto e li fa uscire dalle gengive, qual’è una possibile risposta del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG ?
Abbiamo letto articoli pubblicati da alcuni organi di informazione, su possibili danni provocati dal Prosecco ai denti. La notizia non è supportata da alcun dato, non è citata alcuna ricerca specifica, né fa riferimento a fonti attendibili. Nel merito facciamo notare che la denominazione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, produce storicamente spumanti per fermentazione naturale delle uve, quindi l’anidride carbonica è generata solo ed esclusivamente dai lieviti; da questo deriva anche la particolare piacevolezza che ha conquistato numerosissimi consumatori nel tempo. Infatti il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg è tradizionalmente sinonimo di celebrazione, festa, incontro, allegria ed è consumato ogni qualvolta si desideri un po’ di freschezza in compagnia. Per quanto riguarda il contenuto di zuccheri, tradizionalmente sono limitati, come espresso nei relativi disciplinari di produzione. A differenza infatti di molti altri spumanti, la denominazione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG non prevede la versione “dolce”. Segnaliamo inoltre che da anni, soprattutto all’estero, la versione di spumante più “secca”, il Brut, con i suoi massimo 12 grammi litro di zuccheri, rappresenta la versione più apprezzata. Siamo sorpresi, quindi, che la questione emerga per un vino a denominazione di origine, controllato in ogni sua fase e prodotto secondo una lunga tradizione vitivinicola. Pertanto vista la nostra volontà di non dare risalto e serietà alla questione, abbiamo pensato raccogliere una serie di “sorrisi” da Conegliano Valdobbiadene, farne un collage, e postarla sui social in coincidenza all’avvio della vendemmia 2017. Abbiamo pertanto chiesto ai nostri produttori dei loro selfie, mostrando che aspetto hanno i sorrisi di chi ama, produce e consuma il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore.
Il maggio scorso è stato riconfermato Presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG dopo due mandati. Senz’altro è una riconferma per il prezioso lavoro svolto. In questo terzo mandato quali sono gli obiettivi principali che si prefigge?
In questi sei anni il lavoro di squadra del Consiglio di Amministrazione e dei soci del Consorzio di Tutela ha permesso di raggiungere obiettivi importanti per la Denominazione, creando valore per il territorio e per la Comunità del Conegliano Valdobbiadene. La stessa Candidatura Unesco, concretizzatasi grazie al supporto fondamentale del Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, rappresenta un passo importante nella valorizzazione e tutela del territorio. Ma non solo, abbiamo perfezionato il nostro Protocollo Viticolo che si conferma uno strumento prezioso e molto avanzato sulla strada della sostenibilità ambientale. Il mio impegno dei prossimi tre anni sarà rivolto sia alla valorizzazione del prodotto che alla promozione del territorio, inevitabile quest’ultima se vogliamo raggiungere l’importante obiettivo Unesco. Rispetto al prodotto abbiamo già iniziato, e a maggior ragione lo faremo in futuro, a promuovere dei canoni di valutazione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore perché l’analisi dei nostri calici avvenga attraverso codici propri e non presi in prestito da altri vini. In questo modo il consumatore avrà gli strumenti per conoscere e infine valutare il prodotto nel modo più attento possibile. Infine, continueremo a impegnarci nel coinvolgimento sempre più assiduo dei soci, sia per migliorare le attività del Consorzio sia per renderci sempre più protagonisti nel nostro territorio.
Ci sono tre termini importanti all’interno del nome “Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG”. Tutela, DOCG e Superiore. Che ordine di priorità darebbe a questi termini?
Tutela, Superiore, Docg. Non a caso è l’ordine che viene rispettato nella trascrizione e nella pronuncia.