L’evoluzione Comunicativa del mercato vitivinicolo

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Meticoloso lavoro in Vigna, scrupolosa gestione della Cantina, Passione e tempo investiti per concretizzare una Filosofia Enoica, ma poi il Vino deve essere venduto e spesso tutti questi “valori” non sono sufficienti per una facile collocazione sul mercato di un Prodotto, anche se Qualitativamente valido.

Vinoway ha già ribadito in precedenti articoli quanto sia fondamentale al giorno d’oggi il fatto di saper Comunicare in maniera costruttiva la propria azienda Vitivinicola, in termini di Storia, Filosofia e Qualità Enoica, in modo che Appassionati e consumatori siano raggiunti da una corretta informazione che induca in loro la curiosità di confrontarsi con un determinato Vino.

Solo in quel momento la reale Qualità del Prodotto sarà giudicata da chi lo degusta e in quell’istante a “parlare” saranno il lavoro in Vigna e Cantina, sfoggiando il riassunto di una Filosofia che per essere colta deve incontrare il consumatore finale.

Tutti sappiamo come il “passaparola” sia un modo semplice, poco costoso e molto efficace di Comunicare in maniera progressiva il valore di un Prodotto, ma oggi questo aspetto ha raggiunto livelli ancora più significativi grazie al Web, visto nel senso più ampio del termine, non solo quindi a livello di siti aziendali, ma soprattutto come potenzialità di Comunicare nell’ambito delle “comunità” virtuali degli Appassionati.

Chi perderà il passo in questi anni rischia di trovarsi di fronte a una salita ancor più ripida, distanziati o superati da concorrenti che hanno saputo confrontarsi in maniera moderna col mercato, Comunicando il proprio Vino tramite un “passaparola” virtuale in grado di moltiplicarsi con grande rapidità ed efficacia.

Il Vignaiolo che vuole produrre Qualità deve accettare e metabolizzare questo aspetto, che sempre più dovrà divenire il naturale completamento del meticoloso lavoro Vitivinicolo, il cui termine si potrà raggiungere grazie alla dinamicità mediatica che si metterà in campo.

Non vogliamo assolutamente rovinare la meravigliosa “poesia” del Vignaiolo duro e puro, con le mani callose, legato alla sua decennale esperienza, fortemente innamorato del proprio lavoro: stiamo solo enfatizzando un concetto che è sempre più attuale e per certi aspetti spietato.

Proprio perché siamo in prima linea per la valorizzazione del Vino di Qualità, soprattutto di piccole Cantine, invitiamo caldamente a comprendere l’evoluzione Comunicativa del mercato, attrezzandosi opportunamente per far fronte a una realtà sempre più competitiva sotto questo aspetto, alcuni lo hanno compreso e si stanno muovendo in questa direzione.

I figli dei Vignaioli, più inclini alla tecnologia, dovranno sviluppare l’azienda sfruttando le potenzialità capillari del Web e, nel caso non ci fossero nuove generazioni, il Produttore dovrà capire da chi farsi aiutare per colmare le lacune Comunicative che impediscono di “raccontare” agli Appassionati le potenzialità Qualitative di un Vino, di una Filosofia, di una Storia.

Siamo perfettamente a conoscenza delle complesse dinamiche commerciali, sempre più difficoltose e concorrenziali, ma è davvero sconsolante sapere che abbiamo delle piccole preziose “chicche” Vitivinicole che sono costrette a vendere una grossa fetta della produzione all’estero, mentre in alcune regioni italiane sono completamente assenti etichette di tali zone, che nel complesso magari producono poche centinaia di migliaia di bottiglie.

Non è semplice modificare tali dinamiche commerciali e risulta molto difficile che il singolo Produttore da solo sovverta tale status, ci vuole un’attività organica che coinvolga Cantine, Consorzi, Associazioni, Enoteche, Ristoranti,  affinché sul singolo Territorio ci sia una Valorizzazione dei piccoli Produttori.

Bottiglie di Qualità prodotte da piccole Cantine vengono commercializzate e apprezzate all’estero con prezzi tremendamente moltiplicati: partono alla fonte con costi magari di 5 o 10 euro acquistati dall’importatore di turno che “fiuta” l’affare approfittando dell’esigenza economica del produttore, a cui si aggiunge anche il trasporto, quello dell’Enoteca / Ristorante, arrivando a essere venduto a cifre davvero elevate…

Mentre in Italia fatichiamo in certe regioni a reperire alcuni nostre piccole Denominazioni all’interno delle quali alcuni Produttori sono in grado di offrirci Vini di grande Tipicità, non omologati, carichi di storia e singolarità gusto-olfattive, la cui diffusione sul mercato è “strangolata” dal potere commerciale e mediatico di chi ha i mezzi per imporsi o decidere le sorti di alcuni a discapito di altri.

La rivoluzione deve avvenire a tutti i livelli, non solo a monte, ma anche a valle, per cui le orecchie vanno virtualmente tirate anche agli Appassionati, ai consumatori, ai clienti, perché bisogna abituarsi a provare strade nuove, scrollandosi di dosso i soliti marchi, le solite griffe, le solite abitudini,  e dei soliti “critici” di turno che profittano e approfittano…  abbiamo un Patrimonio Enoico immenso e ci auto-castighiamo a confrontarci solo con una piccolissima fetta di questa “ricchezza”!!

Di tutto quanto abbiamo scritto il concetto di Comunicazione è un elemento chiave, perché se non si attua una sua Innovazione, se non si smette di “raccontare” i soliti noti, se non si esce dalla logica di potere che intacca anche il Mondo del Vino, ci troveremo a perdere per strada dei preziosi valori che sono rappresentati da Cantine a conduzione familiare dalla tradizione storica, ma sempre più in difficoltà nel fronteggiare un mercato contratto, affollato e spesso poco democratico, dove non sempre la Qualità Enoica è sufficiente per emergere.

Non esiste la bacchetta magica per una soluzione immediata, certi cambiamenti di mentalità necessitano di anni, magari decenni, ma la presa di coscienza delle necessità di una evoluzione è il primo fondamentale gradino da salire per non ritrovarsi nel futuro allo stesso punto di ora oppure, peggio ancora, sarà demolito il prezioso “bagaglio” Enoico di Cantine che avranno chiuso i battenti, non perché di scarsa Qualità, ma incapaci di reagire ed evolvere in maniera rapida sul mercato.

La Comunicazione è sia “arte” che “scienza” perché ha indubbiamente bisogno di doti naturali e innate, ma assieme a tali potenzialità serve programmazione, ragionamento e lungimiranza, solo in questo modo si può iniziare un progetto in grado di portare i suoi frutti nel tempo: le “Improvvisazioni” portano a risultati effimeri oppure semplicemente si rivelano dei grossi fallimenti.

“Comunicare” ha bisogno di Studio, Professionalità e Serietà !!

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