Poche lezioni… e l’illusione di essere degustatore
Scritto da vinoway | Pubblicato in professioni
Per un mese Vinoway ha proposto ai suoi lettori il seguente sondaggio: ”Per diventare Degustatore un corso di poche lezioni basta a dare una buona preparazione?”.
Alla luce dei risultati ottenuti vogliamo fare delle considerazioni che riteniamo importanti per quanto riguarda questo aspetto e più in generale la Comunicazione nell’ambito del Mondo del Vino.
La percentuale delle persone che ritengono sufficiente un Corso per essere dei buoni Degustatori è giustamente bassa, sarebbe stato molto grave il contrario, ma il 5% lo riteniamo un valore su cui fare delle riflessioni, soprattutto analizzando il modo di porsi di taluni Appassionati nei confronti del Vino, specialmente sul web.
E’ superfluo ribadirlo, ma lo facciamo ugualmente: Vinoway considera assolutamente importante la frequentazione di Corsi che hanno lo scopo di “Educare” l’Appassionato ad un corretto approccio col Vino, insegnando i fondamenti ed un linguaggio comune che servono per Comunicare, ma siamo altrettanto convinti che solo degli “illusi” possano considerarsi Degustatori per il fatto di avere un Attestato in mano.
Probabilmente molti riterranno quanto appena detto scontato e banale, ma se così fosse non assisteremmo ad “esibizioni” di scarsa umiltà da parte di personaggi con limitata esperienza, ma enorme egocentrismo.
Se è assodato che un Attestato non basta per fare un buon Degustatore, è pur vero che il “curriculum” di esperienza rappresenta un bagaglio essenziale per avere quel minimo di autorevolezza nei confronti del Vino e della sua Comunicazione.
Attenzione, chiariamo subito un punto, non stiamo assolutamente dicendo che solo colui in possesso di una lunga esperienza possa arrogarsi il diritto di parlare di Vino, tutti hanno facoltà di farlo, ma diventano fondamentali i modi, l’approccio, il linguaggio e l’Educazione con cui ciò avviene.
La “critica costruttiva” è il prezioso sale di ogni attività, se non ci fosse confronto fra idee diverse non ci sarebbe crescita umana e professionale, per cui Vinoway sostiene fermamente il confronto propositivo fra punti di vista differenti.
Quando si critica però diventano essenziali alcuni aspetti di forma e sostanza, ovvero Modalità e Competenza. Per quanto riguarda il primo fattore, bisogna anteporre massimo “Rispetto” per chi si ha di fronte e per l’argomento stesso di discussione, in quanto maleducazione, arroganza e volgarità sono gli ingredienti principali per tramutare una critica in una squallida esibizione di egocentrismo.
Per quanto concerne la Competenza, se ci si espone pubblicamente in certe discussioni le proprie argomentazioni sono tanto più autorevoli quanto maggiore è l’Esperienza reale vissuta nel contesto trattato. Anche questa sembra un’affermazione scontata, ma se così fosse non avremo dei personaggi che si auto-proclamano depositari di una “Verità” che dispensano con atteggiamenti quasi profetici.
Parliamo allora di cosa voglia dire farsi Esperienza nel Mondo del Vino, per esempio c’è una bella differenza fra “bere” e “Degustare” Vini, se si ha l’ambizione di crescere professionalmente da questo punto di vista, anche per pura Passione personale, diventa fondamentale affrontare ogni assaggio quotidiano mettendo in campo i sensi, il cervello ed il proprio spirito critico. Bere in modo disattento o superficiale non permette di fissare nella memoria gli aspetti salienti di un Vino, ma soprattutto impedisce di “Educare” se stessi a tutti quei preziosi dettagli che nel tempo plasmeranno l’Esperienza Enoica.
Chi vuole “crescere” come Degustatore deve confrontarsi costruttivamente con il Vino ogni volta che si ha occasione di rapportarsi con lui nel bicchiere, allenando i propri sensi e la mente a scoprirne i singoli aspetti visivi, olfattivi e gustativi.
Bere un Vino e limitarsi a dire “Mi piace” oppure “ Non mi piace”, lo “Ricomprerei” oppure “Non lo ricomprerei” è assai riduttivo per una persona che si arroga il diritto di argomentare pubblicamente sul Mondo Enoico, soprattutto se lo fa in maniera disfattista e costantemente critica.
Bisogna “capire” perché un Vino ci piace oppure no, ma soprattutto se esponiamo pubblicamente tale pensiero bisogna essere in grado di Comunicare in maniera chiara e ragionevole il perché di certe affermazioni. “Sputare” sentenze senza motivarle è assai poco rispettoso, questo non significa impedire la critica, semplicemente ribadiamo il fatto che per farlo bisogna approcciarsi con Modalità opportune ed Esperienza adeguata.
Altro aspetto fondamentale per crescere come Degustatore è la voglia di continuare a confrontarsi con Vini diversi, di più zone possibili e di tutte le tipologie, se ci si rapporta sempre e solo con prodotti che più aggradano il nostro gusto, si avrà una visione molto ristretta e monocorde del Mondo Enoico, perdendo la preziosa opportunità di arricchirsi con quelle infinite sfumature regalate dai Vitigni, dai Territori e dai singoli Produttori.
E’ fondamentale confrontarsi con i Vini di tutte le tipologie, anche se alcune sono meno gradite, bisogna confrontarsi con i diversi stili enologici, occorre confrontarsi con diverse fasce di prezzo, soprattutto bisogna spogliarsi il più possibile da pregiudizi e luoghi comuni, se non si apre la propria Mente con estrema Umiltà ci sarà sempre un muro che impedisce una vera e reale crescita come Degustatore, concetto estendibile a qualunque Professione e Passione della Vita.
E’ assai indicativo osservare come sul web le Persone dotate di più lunga Esperienza Enoica, con decenni vissuti in un costante confronto col Vino, siano spesso quelli più equilibrati e costruttivi nelle discussioni sull’argomento, mentre invece presunti “rampolli”, di dubbia esperienza, si esibiscono in attacchi ricchi di arroganza, preconcetti e becera voglia di apparire.
Questo accade anche in virtù dell’improvviso coraggio offerto dalla possibilità di Comunicare nascosti dietro un monitor, una tastiera, un avatar, che per taluni personaggi è fonte di presunta avvenenza verbale, che malgrado gli sforzi porterà solo una effimera visibilità, prossima a tramontare sommersa dalla loro stessa arroganza.
Quando leggerete o parteciperete a discussioni sul Vino, ponetevi sempre la domanda:”Chi ho di fronte, quale esperienza concreta ha, quali conoscenze reali possiede?”, ma soprattutto analizzate e valutate bene il modo che ha di porsi nei confronti dell’argomento e dei partecipanti al dibattito.
Con un pizzico di attenzione potrete capire nel tempo cosa si cela dietro e dentro un Appassionato, inizierete a soppesarne le affermazioni in funzione della sua credibilità, ma soprattutto comprenderete quali siano i falsi profeti che nel nome di una presunta “verità” perseguono battaglie personali, risultato di insoddisfazione, invidia, gelosia.
“Sputare” sentenze pubblicando fugaci trafiletti è gioco assai semplice ed effimero, molto più complesso è lavorare quotidianamente dietro ad un Progetto, ad un’Idea, senza personalismi e con tanta voglia di sacrificarsi in nome di una comune grande Passione, con l’ambizione di realizzare una Comunicazione “sana” e costruttiva.
Degustare Vino è meraviglioso, parlare di Vino è affascinante e costruttivo, confrontarsi sul Vino è doveroso ed auspicabile, tutti gli Appassionati hanno il prezioso diritto di farlo, piccola o grande che sia la rispettiva Esperienza, ma bisogna assolutamente ricordarsi che tanto più sono “pesanti” i concetti espressi pubblicamente, tanto maggiore deve essere la “concretezza” Professionale di chi li esprime. Non solo, in quanto l’autorevolezza è elemento fondamentale, ma deve sempre essere accompagnata da quel meraviglioso senso di Rispetto ed Educazione che in un civile scambio di opinioni deve rappresentarci prima come Persone, poi come Degustatori.