Lo stile e i progetti dell’enologo Andrea Marletta

Scritto da | Pubblicato in degustazioni, persone, progetti Lo stile e i progetti dell’enologo Andrea Marletta

La maggior parte delle volte quando si va a fare una visita in un’azienda vitivinicola, si inizia con la descrizione dell’azienda, gli ettari vitati, i vitigni che vengono coltivati, il perché si è iniziato a produrre vino, la descrizione dei vini più rappresentativi e possibilmente qualche riga per chi è il consulente che segue la produzione dei vini, ossia chi si occupa del processo dal trasformare l’uva in vino. E se invece si iniziasse a parlare del vino da colui che ne segue le varie fasi di produzione, dalla raccolta delle uve, alla vinificazione fino arrivare all’affinamento ed all’imbottigliamento? Si avrebbero diversi scenari, sia per i territori differenti (considerato che un enologo segue più aziende in zone diverse), sia per i vitigni, i vini che vengono prodotti, che darebbero una visione diversa rispetto alla solita, perché ogni territorio ha le sue caratteristiche, come ogni vitigno, i disciplinari da seguire impongono delle regole che devono essere rispettate e che allo stesso tempo sono “problemi” che l’enologo deve “risolvere”.

L’enologo Andrea Marletta

Questo è stato possibile realizzarlo grazie alla collaborazione delle aziende seguite da Andrea Marletta, agronomo e consulente enologo in una serata organizzata a Giarre (CT) dove è stato possibile degustare i vini delle varie aziende e fra l’altro avere avuto la possibilità di fare ben due masterclass con la presenza dei produttori.

Una visione diversa dalla solita, perché è riuscita a raggruppare diversi territori (dal Calatino all’Etna), dando la possibilità a chi ha partecipato di poter valutare come spostandosi in territori diversi si abbiano differenze notevoli (clima, terreno, vitigni) in cui il filo conduttore è per l’appunto chi segue il ciclo produttivo a partire dalla pianta (in questo caso l’agronomo), fino ad arrivare alla fase di vendemmia e a seconda dei casi e degli stili scelti (e stabiliti dal disciplinare di produzione) della vinificazione, dell’affinamento e del successivo imbottigliamento (in questo caso l’enologo, o il consulente enologo), cercando di seguire un suo stile.

Lo stile di Andrea, così come detto da lui, è quello di produrre sulla base delle caratteristiche del territorio, per il terreno, per le caratteristiche climatiche, per i vitigni che si hanno, cercando di intervenire il meno possibile al fine di conservare le caratteristiche dei vitigni che poi possano essere ritrovate nel vino. La predominanza dell’agronomo è di notevole “impatto” nelle aziende che vengono seguite da Andrea ed a loro volta sui vini che vengono prodotti.

Interessante anche come intervenga ai fini produttivi l’interazione fra Andrea ed i produttori al fine di ottenere vini innovativi ed allo stesso tempo originali, è il caso del Murgentia Bianco di Tenuta Valle delle Ferle, un Cerasuolo di Vittoria vinificato in bianco. Una scelta fatta secondo scienza e coscienza, visto che nel territorio del Calatino vi è scarsa presenza di uva a bacca bianca e da lì assieme ai proprietari Claudia Sciacca e Andrea Annino nasce questa idea di produrre un qualcosa di nuovo.

La possibilità di poter lavorare con aziende medio – piccole permette ad Andrea Marletta di poter lavorare senza dover perseguire il fine commerciale, ma per l’appunto di poter fare dei vini “artigianali”.

Quanto detto fino ad ora è stato argomento della prima masterclass Dal Calatino all’Etna: tutta questione di suolo, dove sono stati assaggiati:

1. Tenute Valle delle Ferle “Murgentia” bianco da Frappato e Nero d’Avola I. G. T. Terre Siciliane 2022;

2. Feudo Arcuria “Fa musica dal vino” bianco da Nerello Mascalese I. G. T. Terre Siciliane 2022;

3. Cantine Scudero “Sedicidieci” Catarratto – Sauvignon Blanc I. G. T. Terre Siciliane 2021;

4. Vini Cannavò – Grillo D. O. C. Sicilia 2022;

5. Tenuta Incarrozza “Uve d’Agosto” bianco I. G. T. Terre Siciliane 2020;

6. Tenuta Stagliata – Nerello Cappuccio rosato I. G. T. Terre Siciliane 2021;

7. Tenuta Giarretta “I Monaci” Frappato I. G. T. Terre Siciliane 2022;

8. Tenuta Stagliata – Nerello Cappuccio I. G. T. Terre Siciliane 202o;

9. Feudo Vagliasindi – Nerello Cappuccio I. G. T. Terre Siciliane 2019;

10. Tenuta Valle delle Ferle Cerasuolo di Vittoria D. O. C. G. 2019.

Nella seconda masterclass viene messo in risalto il territorio etneo e di come su un così territorio “limitato” si possano ottenere prodotti e vini così diversi che abbiano un filo conduttore, ovvero vini di grande bevibilità e di eleganza. Ben quindici vini degustati che danno la dimostrazione di come a seconda del vino (bianco, rosato, rosso, fermo, spumante) si abbiano personalità, caratteristiche, interpretazioni e soprattutto terroir che diversificano i vini. Una presenza di ben tre vini rosati, mette in risalto come per questo tipologia di vini Andrea imprime il suo stile e precisa che la sua scelta per produrre i rosati è quella di raccogliere l’uva a bacca a rossa quando è matura al fine di avere dei rosati con struttura e pienezza di sorso.

I quindici vini degustati nella seconda masterclass sono stati:

1. Fischetti “Livrato” Spumante Etna Brut D. O. C. 30 mesi 2019;

2. Cantine di Nessuno “Apum” Spumante Etna Brut D. O. C. 48 mesi 2017;

3. Sciare dell’Alba – Etna Bianco D. O. C. 2022;

4. Beneventano della Corte Etna Bianco D. O. C. 2020;

5. Cantine di Nessuno “Milus” Etna Bianco Superiore D. O. C. 2020;

6. Feudo 5 Querce Etna Rosato D. O. C. 2022;

7. Vigneto Nero “Fuliara” Etna Rosato D. O. C. 2022;

8. Palmeno La Rosa “Monastrà” Etna Rosato D. O. C. 2021;

9. Feudo Failla “Don Giovannino” Etna Rosso 2020;

10. Etna Barrus Etna Rosso D. O. C. 2019;

11. Azienda Agricola Contino “Nero&Nero” Etna Rosso 2020;

12. Vini Cannavò Etna Rosso D. O. C. 2019;

13. Primaterra Etna Rosso 2016;

14. Fischetti “Muscamento” Etna Rosso 2015;

15. Feudo Arcuria “Old Wine” Etna Rosso Contrada Arcuria D. O. C. 2020.

Tag