E se recuperassimo i valori e la nostra cultura?

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Ho sempre sostenuto che l’Italia fosse trina nell’arte nel cibo e nel vino. Amo perdermi tra le strade e i vicoli, mi godo quella indescrivibile bellezza che il nostro Bel Paese  offre, ma se mi soffermo a guardare con attenzione, noto che qualcosa di stonato ci circonda.

Si avverte, a volte, una sorta di decadenza,  noncuranza della “cosa”, che invece di essere conservata gelosamente come se fosse il nostro più caro segreto, viene dimenticata, abusata, oltraggiata e maltrattata. Siamo stati capaci di abbandonare e trascurare i nostri tesori artistici, colmi di  crepe,  polvere e incrostazioni, nell’attesa che qualcuno se ne prendesse cura.

Anche  nel bere un  calice di  vino o nel gustare una  pietanza, ci ritroviamo ad essere testimoni di un altro tipo di incuria.

Il mondo enogastronomico, viene invaso giorno dopo giorno da prodotti  artificiali e soggetti ai dettami della Grande Distribuzione che mira alla ricerca spasmodica di un consumo ‘sempre più sfrenato’. Restiamo allibiti davanti agli scandali dell’Olio, della margarina e dei prodotti importati che vengono poi “ripuliti” e bollati come nostrani!

Ci  vengono spesso presentati alimenti di pessima qualità e dubbia provenienza, se pensiamo ai menu di alcuni ristoranti che,  ancora nel 2015,  riportano  il nome di una sola etichetta  o di  vitigni “generici” o il cosiddetto “vino della casa”, a volte  prelevato da recipienti di plastica, ottenendo in questo modo   risultati inutili e poco edificanti a discapito dell’ospitalità e della valorizzazione del proprio territorio.

Ma quando abbiamo smesso di conservare e preservare la cosa pubblica? Quando abbiamo deciso di non curare più le nostre bellezze?  Perché non si è riusciti a far comprendere quanto siano importanti il nostro patrimonio, le nostre origini, la nostra cultura?                                                  

Il  Vino, il nostro Vino!  Patrimonio nazionale, continua a non essere tutelato davanti alle proposte indecenti dell’UE che sta imponendo norme sempre più restrittive che finiscono per reprimere e non valorizzare!

Grandi produttori di vino che puntano il dito contro i piccoli definendoli ‘un rallentamento per l’economia’;  i produttori di vino‘naturale’ screditano i loro colleghi che usano  metodi “tradizionali” e questi ultimi per ricambiare la lesa maestà, rispondono che i loro vini non sono buoni perchè puzzano!

Il nostro Paese pullula di associazioni, presìdi, consorzi, volontari e appassionati che promuovono il patrimonio vitivinicolo e gastronomico, ma osservando quanto accade intorno a noi,  scopriamo che prevale ovunque un’ostilità di fondo verso tutto e tutti e nel frattempo i nostri tesori cadono a pezzi senza che nessuno riesca a salvarli! E ancora, associazioni che dovrebbero valorizzare il patrimonio vitivinicolo si escludono l’un l’altra manco fossero Guelfi contro Ghibellini o addirittura  “esperti” ed appassionati che si insultano e si sparlano a vicenda!

 E Noi che facciamo? Anziché  essere forti e ‘fare quadrato’, affrontiamo battaglie contro noi stessi! Battaglie di “poteri” sterili, inutili ed idioti!   La “Guerra” tra poveri!
Ma  tutte queste discussioni “giuste”, sentite, auliche, equamente ripartite tra il lavoro e la passione,  porteranno benefici? Credo proprio di no!

Perchè l’orrore, l’orrore di fondo è che questi problemi e le discussioni interessano solo a pochi! Perché lì fuori c’è gente che pensa che il Barolo sia toscano, che non sa nemmeno cosa sia il Sangiovese, che il vino rosato sia una mistura tra vino bianco e rosso, che non conosce cosa sia l’olio di sansa e che non sa cosa realmente porta,  ogni giorno, sulla propria tavola… L’orrore è che non sono alieni, ma sono i nostri amici, i nostri parenti, le persone che ci circondano!

Sarebbe utile  fare  un minuto di pausa, ripensando a cosa abbiamo realmente fatto affinchè tutto ciò non accadesse e iniziando a combattere seriamente questa battaglia contro il consumismo ignorante e la presunzione arrogante!

Iniziamo a cambiare il nostro modo di comunicare, evitando di far primeggiare e mettere in mostra il nostro ego, la spocchia e la saccenteria!

I valori e le idee, almeno quelle, spero non manchino, sforziamoci  di farci comprendere da chi non sa e,  una volta arrivati a questo  obiettivo, solo allora  potremo tornare felici a confrontarci e,  perché no,  anche  a “scannarci” su quelle cose che in fondo, vuoi per passione o vuoi per lavoro, amiamo per davvero…

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