E se recuperassimo i valori e la nostra cultura?
Scritto da Davide Gangi | Pubblicato in riflessioni
Ho sempre sostenuto che l’Italia fosse trina nell’arte nel cibo e nel vino. Amo perdermi tra le strade e i vicoli, mi godo quella indescrivibile bellezza che il nostro Bel Paese offre, ma se mi soffermo a guardare con attenzione, noto che qualcosa di stonato ci circonda.
Si avverte, a volte, una sorta di decadenza, noncuranza della “cosa”, che invece di essere conservata gelosamente come se fosse il nostro più caro segreto, viene dimenticata, abusata, oltraggiata e maltrattata. Siamo stati capaci di abbandonare e trascurare i nostri tesori artistici, colmi di crepe, polvere e incrostazioni, nell’attesa che qualcuno se ne prendesse cura.
Anche nel bere un calice di vino o nel gustare una pietanza, ci ritroviamo ad essere testimoni di un altro tipo di incuria.
Il mondo enogastronomico, viene invaso giorno dopo giorno da prodotti artificiali e soggetti ai dettami della Grande Distribuzione che mira alla ricerca spasmodica di un consumo ‘sempre più sfrenato’. Restiamo allibiti davanti agli scandali dell’Olio, della margarina e dei prodotti importati che vengono poi “ripuliti” e bollati come nostrani!
Ci vengono spesso presentati alimenti di pessima qualità e dubbia provenienza, se pensiamo ai menu di alcuni ristoranti che, ancora nel 2015, riportano il nome di una sola etichetta o di vitigni “generici” o il cosiddetto “vino della casa”, a volte prelevato da recipienti di plastica, ottenendo in questo modo risultati inutili e poco edificanti a discapito dell’ospitalità e della valorizzazione del proprio territorio.
Ma quando abbiamo smesso di conservare e preservare la cosa pubblica? Quando abbiamo deciso di non curare più le nostre bellezze? Perché non si è riusciti a far comprendere quanto siano importanti il nostro patrimonio, le nostre origini, la nostra cultura?
Il Vino, il nostro Vino! Patrimonio nazionale, continua a non essere tutelato davanti alle proposte indecenti dell’UE che sta imponendo norme sempre più restrittive che finiscono per reprimere e non valorizzare!
Grandi produttori di vino che puntano il dito contro i piccoli definendoli ‘un rallentamento per l’economia’; i produttori di vino‘naturale’ screditano i loro colleghi che usano metodi “tradizionali” e questi ultimi per ricambiare la lesa maestà, rispondono che i loro vini non sono buoni perchè puzzano!
Il nostro Paese pullula di associazioni, presìdi, consorzi, volontari e appassionati che promuovono il patrimonio vitivinicolo e gastronomico, ma osservando quanto accade intorno a noi, scopriamo che prevale ovunque un’ostilità di fondo verso tutto e tutti e nel frattempo i nostri tesori cadono a pezzi senza che nessuno riesca a salvarli! E ancora, associazioni che dovrebbero valorizzare il patrimonio vitivinicolo si escludono l’un l’altra manco fossero Guelfi contro Ghibellini o addirittura “esperti” ed appassionati che si insultano e si sparlano a vicenda!
E Noi che facciamo? Anziché essere forti e ‘fare quadrato’, affrontiamo battaglie contro noi stessi! Battaglie di “poteri” sterili, inutili ed idioti! La “Guerra” tra poveri!
Ma tutte queste discussioni “giuste”, sentite, auliche, equamente ripartite tra il lavoro e la passione, porteranno benefici? Credo proprio di no!
Perchè l’orrore, l’orrore di fondo è che questi problemi e le discussioni interessano solo a pochi! Perché lì fuori c’è gente che pensa che il Barolo sia toscano, che non sa nemmeno cosa sia il Sangiovese, che il vino rosato sia una mistura tra vino bianco e rosso, che non conosce cosa sia l’olio di sansa e che non sa cosa realmente porta, ogni giorno, sulla propria tavola… L’orrore è che non sono alieni, ma sono i nostri amici, i nostri parenti, le persone che ci circondano!
Sarebbe utile fare un minuto di pausa, ripensando a cosa abbiamo realmente fatto affinchè tutto ciò non accadesse e iniziando a combattere seriamente questa battaglia contro il consumismo ignorante e la presunzione arrogante!
Iniziamo a cambiare il nostro modo di comunicare, evitando di far primeggiare e mettere in mostra il nostro ego, la spocchia e la saccenteria!
I valori e le idee, almeno quelle, spero non manchino, sforziamoci di farci comprendere da chi non sa e, una volta arrivati a questo obiettivo, solo allora potremo tornare felici a confrontarci e, perché no, anche a “scannarci” su quelle cose che in fondo, vuoi per passione o vuoi per lavoro, amiamo per davvero…