Wine Emotion sul Naviglio

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Finita la sbornia di Expo si tirano le somme. 22 milioni di visitatori in 6 mesi, alcuni non ci credevano altri ci speravano.

Quello che è successo prima, durante e dopo Expo lo conoscono un po’ tutti ma pochi sono a conoscenza degli innumerevoli interventi ed eventi che sono stati creati in Milano città, il “Fuori Expo” per intenderci.

Il Mercato Metropolitano di Porta Genova, accanto ai suggestivi Navigli è stata sicuramente l’idea più brillante. Con lo slogan “Piccolo è bello” Andrea Rasca, imprenditore che da circa 20 anni si occupa di branding e marketing nel settore food&beverage, ha iniziato a costruire questo piccolo gioiello che è stato appunto il Mercato Metropolitano. È stato perché come Expo ha avuto la sua breve ma intensa vita da maggio al 31 ottobre.

L’idea di Andrea Rasca per MM è stata semplice: portare nel centro di Milano piccole eccellenti realtà del mondo cibo, sostenendo a spada tratta il Km0, favorendo i piccoli bottegai e dandogli uno spazio adeguatamente allestito. Dai salumi ai formaggi, dalla frutta alla pasta, l’avventore aveva la possibilità di vivere un luogo a metà tra il mercato rionale e la piazza del paese, un luogo dove poter assaporare prodotti incredibili ma anche riscoprire il senso di comunità che forse nelle grandi metropoli si è perso da tempo.

Ovviamente in tutto questo non poteva mancare il vino o meglio il wine bar. Certo, sui navigli non è cosa nuova. Ma la sfida di Rasca e di Fabrizio Stecca, imprenditore da anni nella wine distribution e che ha gestito per questi 6 mesi l’enoteca del MM, era quella di avvicinare il maggior numero di appassionati al “buon bere”, che non necessariamente vuol dire consumare la bottiglia più cara, stereotipo fin troppo radicato sul Naviglio.

Per fare questo il wine bar si è stato dotato di un dispenser molto particolare chiamato Wine Emotion: il cliente sceglie il vino, sceglie la “taglia” ovvero quanto vino vuole nel suo bicchiere, acquista un barcode e il suo calice viene riempito. Una scelta fra 48 etichette che sistematicamente venivano cambiate a rotazione quindi con la possibilità di assaggiare una quantità davvero importante di vini. Altro lato positivo è stato il fattore costo.

Il Mercato Metropolitano è stato frequentato da un pubblico molto eterogeneo con “portafogli” molto diversi ma l’aver utilizzato questo sistema di somministrazione ha dato a tutti la possibilità di assaggiare vini come il Dolcetto di Diano, fra I più economici, fino ad arrivare al Sassicaia, il più caro ma con pochi euro potevi bere il tuo sorso di vino, in alternativa avresti dovuto spendere 200 euro per la bottiglia.

Un idea semplice ma efficace, il Mercato Metropolitano è stato un successo tale che ha chiuso a Porta Genova ma è stato già confermato  che il format verrà replicato in altre città italiane e si parla già di estero come il Giappone, paese dove vive e lavora Andrea Rasca, ad oggi, tra le varie cose, proprietario del 20% di Eataly Japan.

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