Brindiamo Italiano. Le nostre chicche spumantistiche

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Ha collaborato Daniele Sala.Siamo pronti per partire verso questo speciale Giro d’Italia che ci porterà virtualmente in tutte le regioni italiane alla scoperta delle preziose “Bollicine” che il nostro paese ci regala. Passeremo per zone che sono il fiore all’occhiello della produzione italiana di metodo classico e charmat, mentre in altre andremo a scovare vini più di nicchia, meno conosciuti, ma che rappresentano la fantastica ecletticità della nostra enologia in campo spumantistico.
Ovviamente le citazioni che si potrebbero fare sono migliaia ed il nostro giro durerebbe anni, per questo motivo Vinoway si è posto delle caratteristiche che devono avere le cantine ed i vini che andremo a scoprire, eccole:
produzione media annua inferiore alle 300.000 bottiglie;
costo della bottiglia in cantina inferiore alle 25 €.

Anche con queste peculiarità sarebbero numerose le etichette meritevoli di una doverosa citazione, ma il nostro scopo è quello di fare un piccolo “manifesto” della splendida varietà italiana nel campo delle Bollicine, evidenziando come ogni regione sia in grado di offrirci delle “chicche”, compatibilmente con la propria vocazione ampelografica territoriale.

Si parte e la prima zona ad essere toccata è la Valle d’Aosta, qui incontriamo Quatremillemetres, un gruppo consortile nato dalla collaborazione di tre importanti cantine sociali di questa regione: Cave du Vin Blanc de Morgex et de La Salle, Crotta di Vegneron e Coenfer, che hanno unito le forze per formare un polo spumantiero in grado di far conoscere questa tipologia anche fuori dai confini valdostani. Iniziamo il giro degustativo con lo Spumante Metodo Classico Rosè brut “Caronte” (20 €) prodotto con uno dei principali vitigni autoctoni di questa regione, ovvero il Petit Rouge, rifermentazione in bottiglia con permanenza sui lieviti di circa 14 mesi: ecco un primo esempio di come produrre delle Bollicine partendo da uve solitamente non utilizzate per questo scopo, ma in grado di regalare soddisfazioni grazie alla nostra fantasia enologica.

Proseguiamo il nostro viaggio approdando in Piemonte, patria di alcuni fra i più grandi vini rossi del mondo, ma siamo qui per scovare delle invitanti Bollicine, per cui ci dirigiamo nella zona dell’Alta Langa che rappresenta uno dei principali comparti spumantistici della regione. Qui troviamo la cantina Giulio Cocchi che da più di un secolo si dedica alla produzione di Bollicine e la degustazione si concentra sull’Alta Langa Doc brut “Toto Corde” (20 €), ottenuto con 70% Pinot Nero e 30% Chardonnay, 36 mesi di permanenza sui lieviti, un vino che è in grado di mostrarci le potenzialità spumantistiche di questa zona del Piemonte che di recente ha ricevuto il riconoscimento della Docg.
Si riparte verso quello che riteniamo uno dei gioielli enologici italiani, ovvero il Moscato d’Asti, un prodotto la cui eleganza aromatica e piacevolezza di beva sono riconosciuti da chiunque apprezzi seriamente il Mondo del Vino e di cui dobbiamo andare orgogliosi tanto è straordinaria la sua semplicità. Per renderne il giusto omaggio andiamo alla cantina Cà d’Gal che negli anni ha puntato in modo deciso sull’alta qualità di questo vino, in particolare con il Moscato d’Asti Docg “Vigna Vecchia” (13 €), la cui peculiarità è di essere ottenuto da un ettaro di vigna di 50 anni di età, con una bassissima resa, che da origine ad un vino dolce con una complessità sopra alla media ed in grado di durare nel tempo molto di più di quello normalmente auspicato per questa tipologia.

Dopo esserci adeguatamente addolciti la bocca, si riparte in direzione Liguria, una regione che non punta decisamente agli spumanti, ma proprio per questo merita di essere degustato un vino di nicchia, prodotto con un’uva sconosciuta ai più, stiamo parlando dello Spumante Colline Savonesi Igt “Mataossu” (10 €) vinificato dalla Famiglia Ruffino utilizzando un vitigno autoctono antichissimo, il Mataosso, che in queste terre liguri ha trovato il suo habitat naturale dove crescere ed esprimersi al meglio.

Riprendiamo il nostro viaggio e la prossima meta è una della regioni italiane che rappresenta la colonna portante del Metodo Classico: la Lombardia. Bisognerebbe girare settimane per degustare le migliori Bollicine di questa zona, ma ci limitiamo a dare per il momento tre chicche, una per l’Oltrepò Pavese, una per la Franciacorta e l’ultima per la zona del Lugana (quest’ultima comprende territori anche in provincia di Verona – Veneto) . Per quanto riguarda la prima, è doveroso rendere omaggio a sua maestà il Pinot Nero e per questo ci rivolgiamo ad una delle migliori espressioni di questo vitigno in purezza: lo Spumante Metodo Classico dosaggio zero Millesimato “Vesna” (18 €) della cantina Stefano Milanesi, un vino che esprime tutta la potenza aromatica e gustativa che il Pinot Nero è in grado di esprimere spumantizzato in purezza. Viene messo in commercio dopo almeno 24 mesi di permanenza sui lieviti, ma la sboccatura si effettua su prenotazione, per cui l’evoluzione prosegue nel tempo ed attualmente è possibile degustarlo con più di 40 mesi.
In Franciacorta vogliamo dedicarci ad un produttore piccolo, non fra i blasonati della zona, stiamo parlando della cantina Colline della Stella con il suo Franciacorta Docg Millesimato dosaggio-zero (15 €), 100% Chardonnay, rifermentazione di 36 mesi sui lieviti, un’espressione di grande tipicità dove il territorio parla il suo linguaggio di alta vocazione spumantistica in modo schietto e diretto, a dimostrazione che qui non ci sono solo grosse aziende del vino, ma anche una rete di piccoli produttori a conduzione familiare in grado di vinificare del grande metodo classico.
Prima di lasciare la Lombardia facciamo un salto nella zona del Lugana ed in particolare nella cantina Cà Lojera, dove ci dedichiamo al loro Spumante Metodo Classico brut “Tur Blanc” (12 €), 100% Turbiana, 24 mesi sui lieviti, un vino in grado di rappresentare in modo degno la crescente vocazione alle Bollicine di questa terra vicina al Lago di Garda, dove sempre più i produttori stanno scoprendo le loro potenzialità su questa tipologia.

E’ giunta l’ora di ripartire verso il Trentino Alto Adige, una zona che regala all’Italia un grande contributo al comparto spumantistico e proprio per questo degusteremo una chicca trentina ed una altoatesina. Nel primo caso la  scelta cade su una cantina che ormai è diventata un punto di riferimento per le Bollicine di questa zona, stiamo parlando di Maso Martis, una piccola realtà che con il suo Trento Doc brut Rosè  (20 €) raggiunge eccellenti vette qualitative, ottenuto da uva Pinot Nero al 100%, 24 mesi di permanenza sui lieviti, un ulteriore esempio di come in Italia si possa ottenere un ottimo metodo classico utilizzando questo difficile e nobile vitigno in purezza: l’Oltrepò ed il Trentino sono in grado di regalarci queste emozionanti Bollicine.
Non possiamo dimenticarci di visitare anche la zona altoatesina di questa regione, per cui ci dirigiamo verso la cantina Arunda Vivaldi, dove sarà possibile degustare l’Alto Adige Doc brut Riserva (25 €), 60% Chardonnay e 40% Pinot Nero, 48 mesi di permanenza sui lieviti, un’ottima espressione spumantistica di questa azienda a conduzione familiare la cui filosofia produttiva è completamente rivolta alle Bollicine.

La prossima tappa è in Friuli Venezia Giulia più precisamente nella cantina Bosco Rosa, una piccolissima produttrice che punta in modo deciso alla qualità, qui è possibile degustare lo Spumante Metodo Classico “Blanc de Blanc” (25 €), realizzato con 100% Chardonnay, vino base affinato 5 mesi in barrique, presa di spuma sui lieviti per circa 36 mesi.

Si riprende il viaggio e si punta verso il Veneto, dove non possiamo sottrarci dal degustare del Prosecco di Valdobbiadene, vino intimamente legato a doppio filo con questa regione che è in grado di regalare ottime soddisfazioni nelle sue migliori espressioni qualitative. La scelta non è facile visto l’ottimo pregio enologico di molti produttori, ci indirizziamo verso l’Azienda Agricola Nicos Brustolin, dove da diverse generazione questa famiglia si dedica a questo vino con grande passione coltivando la vite in zone “eroiche”, in particolare possiamo degustare  il Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg extra dry (6 €), 100% Glera (nome storico dell’uva Prosecco), ottenuto  col  metodo Martinotti (Charmat) di rifermentazione in autoclave, un ottimo esempio dell’alto livello qualitativo delle migliori espressioni di questo vino. Proseguiamo l’itinerario verso la vicinissima zona dei Colli Asolani in cui troviamo una bella espressione dei prodotti a base Glera. Andiamo a trovare la cantina Cirotto con il suo Asolo Prosecco Superiore  Docg extra dry (9,5 €).

Il viaggio è ancora lungo per cui bisogna ripartire in direzione Emilia Romagna, la patria di quel grande vino di nome Lambrusco che alcuni produttori interpretano anche in versione spumantizzata, ma questa volta ci dedichiamo ad un’altra piacevole chicca, per cui  si approda in provincia di Parma nella cantina Carra di Casatico, dove ci è possibile degustare lo Spumante Metodo Classico brut Millesimato “Camerapicta” (16 €), prodotto con 50% Pinot Nero e 50% Chardonnay, ben 60 mesi di permanenza sui lieviti, un vino in grado di mostrare che in questa zona è possibile vinificare delle Bollicine di alta qualità sfruttando al meglio le potenzialità del terroir.

E’ ora la volta della Toscana, patria di alcuni dei più grandi vini rossi al mondo, dove la tradizione spumantistica non è radicata sul territorio, ma per i lettori di Vinoway suggeriamo di proseguire fino alla zona di Chianciano Terme, dove possiamo trovare l’azienda agricola Gavioli, un piccolo produttore che da anni ha deciso di produrre uno spumante sfidando gli scetticismi di questa terra glorificata per i vini rossi. La degustazione è quella del suo Spumante Metodo Classico extra-brut Millesimato (20 €), 60% Pinot Nero e 40% Chardonnay, 48 mesi di permanenza sui lieviti, scoprirete che la scommessa di questo piccolo produttore si è dimostrata vincente e potrete togliervi la soddisfazione di degustare un’ottima Bollicina in una terra dominata dai grandi rossi.

Ora ci spostiamo di non molti chilometri per andare nel nord del Lazio, in provincia di Viterbo, dove si trova la cantina Sergio Mottura che è un punto di riferimento qualitativo per l’enologia della regione. Questo piccolo produttore, celebre per i suoi vini a base Grechetto, si cimenta anche nella produzione di uno Spumante Metodo Classico brut Millesimato (18 €), 100% Chardonnay, con rifermentazione sui lieviti per almeno 60 mesi, un prodotto di grande finezza che ci consente di bere un’ottima Bollicina firmata Lazio.

Percorriamo ancora un po’ di strada per giungere in Umbria, un’altra regione dove gli spumanti non sono la principale prerogativa produttiva, ma anche qui si riesce a degustare una piacevole chicca. Per fare questo occorre arrivare sino alla Cantina Novelli, ad aspettarci troviamo lo Spumante Metodo Classico brut Millesimato “Rosè de Noir” (15 €), ottenuto da 100% Sagrantino, con 10 mesi di fermentazione sui lieviti, una bella esperienza gustativa grazie alla fantasia di questa azienda che ha deciso di spumantizzare in rosato il Sagrantino che è il vitigno autoctono per eccellenza dell’Umbria, famoso per i grandi vini rossi strutturati che da esso derivano.

Spingiamoci ora nelle Marche, patria del grande vitigno bianco Verdicchio, proprio per questo non possiamo esimerci dal degustare delle Bollicine prodotte con questa nobile uva, allo scopo ci possiamo dirigere verso la cantina Bonci, dove ci aspetta il Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Spumante brut Millesimato “Michelangelo” (23 €), 100% Verdicchio, permanenza sui lieviti di almeno 60 mesi, un esempio di grande tipicità e che interpreta chiaramente l’ecletticità di questa uva in grado di esprimersi ad ottimi livelli come bianco fermo, passito e spumante.

Prossima tappa è in Abruzzo, anche qui gli spumanti non sono la principale prerogativa, ma una bella sorpresa la si trova visitando la cantina Dora Sarchese dove possiamo degustare lo Spumante Metodo Classico brut “Esmery’s” (15 €), prodotto con 50% Cococciola – 30% Trebbiano – 20% Chardonnay, con addirittura 120 mesi di permanenza sui lieviti, un’interessante chicca che nell’uvaggio vede dominare un vitigno autoctono che alcune cantine abruzzesi stanno riscoprendo e valorizzando.

Con lo stesso spirito di ricerca percorriamo i chilometri necessari a giungere in Molise, regione con peculiarità produttive simili all’Abruzzo, anche qui attrae l’idea di degustare uno spumante realizzato a partire da un vitigno  autoctono. Per lo scopo ci si può recare alla cantina Catabbo e provare lo Spumante Metodo Classico Rosè brut “Noviss” (15 €), prodotto con 100% Tintillia, 18 mesi di rifermentazione sui lieviti, un nuovo esempio della capacità italiana di valorizzare i vitigni autoctoni nella sperimentazione spumantistica, regalando particolari esperienze degustative a noi appassionati e curiosi.

E’ la volta ora di una visita alla regione Campania ed in preda alla voglia di proseguire nella degustazione di spumanti prodotti da vitigni fortemente legati al territorio, si giunge alla Cantine Iannella dove è pronto il loro Spumante Falanghina extra-dry (8 €), ottenuto con 100% uve Falanghina tramite metodo Martinotti, un vino che punta sulla sua grande gradevolezza di beva valorizzando un vitigno a bacca bianca che in Campania è un vero e proprio punto di riferimento.

Il nostro Giro l’Italia virtuale sta per giungere al termine e sull’onda dell’entusiasmo per tutte le chicche degustate ci dirigiamo verso la regione Puglia, in particolare alla cantina D’Araprì che da anni punta in modo totale la sua produzione sulle Bollicine, qui ci dedichiamo allo Spumante Metodo Classico “Riserva Nobile” (20 €), da uve 100% Bombino Bianco, con una permanenza sui lieviti di 48 mesi dopo che il vino base si è affinato per circa 5 mesi in barrique. La scelta aziendale di puntare in modo deciso solo su vini rifermentati in bottiglia sta portando i suoi frutti e ci conferma come anche in Puglia si possano degustare delle eccellenti Bollicine.

Eccoci giunti in Basilicata, dove l’Aglianico è il pilastro principale della produzione enologica regionale, in grado di creare vini rossi da invecchiamento di qualità mondiale. Proprio per questo la nostra curiosità è tanta e ci dirigiamo verso le Cantine del Notaio, dove ad aspettarci troviamo lo Spumante Metodo Classico brut “La Stipula” (20 €), ottenuto con 100% Aglianico e permanenza sui lieviti di 13 mesi. Dopo l’assaggio è doveroso fare un applauso a questo nobile vitigno che qui è in grado di offrirci ottimi vini a 360 gradi, siano essi rossi, bianchi, rosati, spumanti, passiti, il frutto della grandezza di un’uva cresciuta su un territorio per lei vocatissimo.

La ricerca ora prosegue in Calabria, dove non è semplice trovare aziende che hanno deciso di puntare anche sulle Bollicine, ma non restiamo delusi in quanto è possibile recarsi presso la cantina Statti, dove pronto per essere degustato si trova il loro Spumante Metodo Classico brut “Ferdinando 1938”, ottenute con uve 100% Mantonico Bianco e rifermentazione in bottiglia di 18 mesi, frutto della scommessa di spumantizzare un vitigno autoctono in una regione dove questa tipologia di vini non è radicata nel tessuto produttivo, ed è bello apprezzarne gli interessanti risultati.

Per terminare il nostro lungo e faticoso giro ora è necessario imbarcarci, prossima meta è la Sicilia ed in particolare alla cantina Milazzo dove ci attende il loro Spumante Metodo Classico brut “Terre della Baronia Gran Cuvèe” (20 €), prodotto con un uvaggio fra Inzolia e Chardonnay ed una rifermentazione in bottiglia di 48 mesi, fusione dell’anima di un vitigno autoctono con uno internazionale, alla ricerca del gusto voluto dall’azienda che crede nello spumante prodotto in questa calda regione.

Ultima tappa è quella in Sardegna, anche qui si riesce a degustare qualcosa di interessante e per fare questo ci si dirige verso la Cantina Deidda per provare il loro Spumante Metodo Classico Riserva (20 €), prodotto con uve Nuragus e Vernaccia, il vino base affina circa un anno in barrique e poi rifermenta in bottiglia per almeno 24 mesi, apprezzabile progetto con il quale si è deciso di vestire le Bollicine sarde con abiti autoctoni.

Il Giro d’Italia virtuale è stato lungo e faticoso, ma lo scopo che Vinoway si è prefisso è uno solo: mostrare come nella nostra Italia la tradizione spumantistica sia un punto di riferimento prezioso e variegato per il comparto enologico. In ogni regione possiamo scoprire delle vere e proprie chicche, molto spesso non al centro dell’attenzione mediatica, ma in grado di stupire i nostri palati con Bollicine arricchite di grande tipicità territoriale, dove anche i vitigni autoctoni scendono in campo per valorizzare uno splendido mosaico ricco di sfumature sensoriali uniche e assolutamente da degustare.
Questo è solo uno spunto, centinaia di ottimi spumanti attendono solo che voi li scopriate!

Per le  festività Brindiamo Italiano!

Con l’Augurio che ogni Tuo desiderio si possa realizzare…
Auguri da Vinoway

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